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Una spedizione di astrofisici!

9 January 2007 ore 12:00

Ci scrivono Paola Catapano (giornalista scientifica CERN e Rai Educational) e Mike Struik; dopo Mini Darwin alle Galapagos hanno accompagnato Mario Tozzi e il team dell'astrofisico Gianni Siroli alla visita di ALMA.

 

Dopo una notte in volo per il Sudamerica (4 voli in tutto per 4000 km, da Quito in Ecuador passando per Guayaquil, Antofagasta e Santiago) arriviamo finalmente a Calama in Cile, una città mineraria dove si produce tutto il rame di questo paese, a cavallo del Tropico del Capricorno. Oltre alle ore di sonno (tre nette in tutto, allungati su tre sedili ognuno per fortuna) ne perdiamo altre due rispetto al fuso di Quito e tre rispetto alle Galapagos. Ma la vista della cordigliera andina, punteggiata da vulcani alti più di 5000 metri e di questo immenso deserto, il più arido al mondo, dove da un momento all'altro ti aspetti di vedere Zorro o il Coyote, basta per risvegliarci dal torpore.

Il viaggio in auto verso San Pedro de Atacama, la nostra base per i prossimi 5 giorni, comincia all'insegna del silenzio di fronte a tanta bellezza. Ma dura poco. Mario Tozzi, che abbiamo recuperato all'aeroporto di Calama, intavola una discussione con Paola sulla superiorità dei geologi rispetto ai fisici, scienziati irresponsabili e spendaccioni. Nulla a che vedere con Darwin. Paola gli tiene testa come può, ma è preoccupata per la trasmissione... se va avanti così finisce male! Per fortuna, arrivati a San Pedro, ci rendiamo conto che siamo sistemati in alberghi diversi, anche se vicini.

San Pedro de Atacama potrebbe essere il set per un film di Sergio Leone e la cosa eccita il nostro cameraman Flavio e il fotografo Mike, comprensibilmente. Strade di sabbia rossastra ed edifici bassi tutti fatti di "adobe", un impasto di sabbia, residui di lava e fibre vegetali, che eccita moltissimo il nostro geologo Tozzi, perso in spiegazioni lunghe e scientificamente dettagliate su questa "specie" di case, identificandosi con Darwin come se ne fosse la reincarnazione. Nel frattempo ci raggiungono gli amici di Bologna, il prof. Siroli, reduce da oltre 2000 miglia di traversata del Pacifico su Adriatica, accompagnato dagli studenti Filippo ed Elisa, aspiranti astrofisici. Tutto sommato sembrano più "shakerati" loro del Siroli, più abbronzato e in forma del solito. Sarà la dieta a base di dorado e carne di squalo?

Dopo la siesta, partiamo ad esplorare San Pedro, accompagnati dalla nostra guida locale, l'astronoma dell'ESO Laura Ventura.

Costruito in corrispondenza dell'unica oasi nel deserto nel raggio di centinaia di chilometri, questo "pueblo" a 2400 metri di altitudine, abitato dagli atacamegni (popolo andino legato agli Inca) da ben 11.000 anni, è oggi il punto di arrivo di migliaia di appassionati di trekking provenienti da tutto il mondo, che qui fanno base per salire sul vulcano del Licancabur a quasi 6000 m di quota, o sconfinare in Bolivia (che è a un passo da qui) per ammirare le magnifiche Lagune Verde e Bianca, e poi ci sono i geiser del Tatio, il grande Salar dell'Atacama, La Valle della Luna e quella della Morte... peccato che siamo qui solo per lavorare!

Mario si perde di nuovo in incredibili descrizioni di come qui, migliaia di anni fa, mummificavano i defunti e noi ci chiediamo tutti cosa c'entra tutto questo con l'astrofisica, la ragione principale per cui siamo qui... Si perché siamo venuti fin qui per visitare il progetto ALMA, un sito a 5100 metri di quota dove stanno costruendo il più grande e più sensibile radiotelescopio al mondo. Mario chiede legittimamente cosa c'entra un telescopio con Darwin. Non so se riusciamo a convincerlo. Noi lo siamo tutti. ALMA è un telescopio molto speciale, il primo in grado di rivelarci l'altra metà dell'universo, quella che non abbiamo ancora mai visto, il primo ad individuare e studiare l'ORIGINE e l'EVOLUZIONE delle galassie subito dopo il Big Bang e l'unico capace di vedere e studiare molecole organiche e zuccheri nello spazio interstellare. La prova dell'origine della vita nello spazio? Vedremo, ma intanto non mi sembra ci sia alcun dubbio sul legame tra Origine della VITA, ovunque essa sia nata, e Darwin.

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