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Congratulazioni a Gigi e Irene!

9 November 2015 ore 00:00

Nostri cari parenti e amici, in questo caso Don Abbondio avrebbe detto: "Questo matrimonio S'HA DA FARE"! Ettecredo! Dopo 37 anni 2 mesi e 5 giorni di fidanzamento (forse nei Guinness?) era ora che convolassimo a giuste nozze. Niente paura, però: continueremo a litigare per altri 37 anni.

Il matrimonio sarà sicuramente un po' sfigato: sposa bagnata sposa fortunata e splendeva il sole; né di Venere né di Marte non si sposa e non si parte ed era venerdì... Che altro? Vista la giornata splendida la mia allergia primaverile mi ha fatto alzare con degli occhi rossi da strofinare in continuazione: avranno pensato che fossi molto commossa...

Per il resto, direi molto bene. Qui ci si sposa in dieci minuti (d'orologio). Tu vai al Palazzo di Giustizia (qui usa così), dici che ti vuoi sposare, compili un modulo, autocertifichi tutto, non ti chiedono di mostrare alcun documento, prenoti la data, paghi circa 100 euro e te ne vai. Il giorno prefissato ci si presenta davanti al Giudice di Pace con due testimoni, né loro né gli sposi devono esibire documenti di identità, ma è sempre tutto sulla fiducia (gulp). L'officiante legge la formulina iniziale e poi tocca agli sposi dichiarare che vogliono prendere in sposa o in sposo il tizio o la tizia. Niente anelli (mai portato uno in vita nostra). Niente cambiamento di cognome. Si firma, si ringrazia e si va via.

Essendo cittadini italiani, dovremo adesso comunicare l'avvenuto matrimonio all'ambasciata a Wellington spedendo il relativo certificato, che a sua volta sarà notificato in Italia. La mattinata si è conclusa con un ottimo pranzetto in un nuovo ristorante qui della zona. Abbiamo rinunciato alla torta a più strati con gli sposini di gesso, perché sollevandoli... saremmo stati comunque fuori età!

Nella nuova ragnatela di parentela, un abbraccio dal Signor Nava, neo cognato e neo zio e dalla Signora Moretti Nava, neo cognata, neo zia, neo nonna (?), ma sempre i vostri I+L


Gigi & Irene

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