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Un cuore nuovo per Adriatica

1 February 2008 ore 12:00

Adriatica in questi giorni si trova in cantiere a Monfalcone, dove Filippo e Mattia stanno coordinando alcuni importanti lavori di ristrutturazione che dureranno circa due mesi e che seguiremo da vicino via diario di bordo. A introdurli per noi nel commento di seguito è Pat.

 

Il perché di questi lavori sembra pleonastico dirlo, invece è importante e significativo. Adriatica è una barca che somiglia a una di quelle affascinanti signore di 40 anni a cui è difficile attribuire un’età, perché per certi versi sono belle come le ventenni, ma per altri hanno magari qualche ruga da sessantenni... Adriatica in particolare: come disegno e come guscio praticamente è nata trenta anni fa, quindi ha una sua età, ma in realtà è stata armata solo nel 2001, quindi è una barca giovanissima di soli 7 anni. Inoltre è una barca che non si è risparmiata: al di là di qualche mese passato con Bobo e Mary a rifarsi un po' il maquillage (pezzi delle sentine e la parte a prua) e di qualche settimana di sosta, Adriatica non si è mai, mai fermata. Dall’inizio del 2002 fino a tutto il 2007, ha navigato quasi continuativamente, facendo un giro del mondo, più tutta la rotta che ci ha portato di nuovo attraverso Mediterraneo, Atlantico, circumnavigazione dell’America del Sud, (Pacifico quindi e poi di nuovo Atlantico); negli intermezzi ha fatto un numero di giri d’Italia di cui ormai ho perso il conto... Non si è proprio risparmiata.

Di conseguenza sono necessari questi lavori, che saranno stavolta lavori radicali. Come spiegheranno sicuramente meglio di me Filippo e Mattia che li stanno materialmente curando, si tratta di lavori strutturali, che prevedono il rifacimento della sala macchine e il cambio del motore...

A proposito, io sono andato a visitare il mio motore, il Volvo, che ci ha portato in giro per il mondo! Sono rimasto d’accordo che o lo rigenerano e andrà a alimentare qualcosa d’altro, oppure io in casa un pezzo lo voglio. È stato lui, con il suo respiro e con il suo rumore, a cullarmi per tante ore passate in cuccetta spesso con il mal di mare... e, a differenza dei velisti puri, quando sentivo il suo rumore ero molto tranquillizzato! Insomma, era il cuore della barca. Un cuore che ha dato tutto e che è stato alimentato a volte anche a nafta e merda, perché ci sono stati dei travasi tra i serbatoi della nafta e quelli delle acque nere! Nonostante tutto lui è andato, sempre. Per cui ho nei suoi confronti un vero e proprio affetto dichiarato.

A costo di andare a Monfalcone con un camioncino, voglio portarmi a casa un pezzo del cuore della barca, del motore, del nostro Volvo. Adesso comunque lo cambieremo, rifaremo anche le sentine e tutti i serbatoi, che su Adriatica sono strutturali, cioè non sono appiccicati sopra allo scafo, ma ne fanno parte. In questo modo possono garantire la massima sicurezza, nel senso che sono altrettante camere stagne, però naturalmente se la corrosione li mette in difficoltà e si creano delle vie d’acqua questo è pericolossissimo.Si capisce che si tratta di lavori delicatissimi.

Adriatica è una barca collettiva, una barca vetrina, una barca da lavoro. Non è una barca con cui si andrà in vacanza, di conseguenza la massima sicurezza deve essere sempre e comunque garantita. Su questo siamo inflessibili, nonostante questi lavori siano per noi una pacca economica che letteralmente ci tramortisce, perché sono evidentemente molto onerosi... Ma finché sarà nostra, Adriatica è un capitale morale e materiale che vogliamo mantenere, quindi ben vengano questi lavori di ristrutturazione.

 

Patrizio

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