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Un vicentino nella terra del Verzin

24 November 2013 ore 18:00

di Odino Baù, pigafettiano.

 

Dalla relazione del primo viaggio intorno al mondo di ANTONIO PIGAFETTA (Vicentino)

 

Rio de Janeiro, 13 Dicembre 1519

Intrassemo in questo porto il giorno del Sancta Lucia e in quel dì avessimo il sole per zenit e patissimo più caldo quel giorno e li altri, quando avevamo il sole per zenit, che quando éramo sotto la linea equinoziale. 

Questa terra del Verzin è abbondantissima e più grande che la Spagna, Franza e Italia tutte insieme: è del re de Portugallo. Li popoli di questa terra non sono Cristiani e non adorano cosa alcuna; vivono secondo lo uso della natura e vivono centovincinque anni e cento quaranta; vanno nudi cosí uomini, come femmine; abitano in certe case lunghe che le chiamano boii e dormono in rete de bambaso, chiamate amache, legate ne le medesime case da un capo e da l'altro a legni grossi: fanno foco in fra essi in terra. In ognuno di questi boii stanno cento uomini con le sue mogli e figlioli facendo gran rumore. Hanno barche d'uno solo albero, ma schize chiamate canoe, (s)cavate con menare di pietra.

Questi popoli adoperano le pietre, come noi il ferro, per non aver(n)e. Stanno trenta e quaranta uomini in una di queste; vogano con pale come da forno e cosí negri, nudi e tosi assomigliano quando vogano a quelli della Stige palude.

 

 

Cinquecento anni dopo un’altra impresa tutta vicentina: Il Progetto Pigafetta 500

Ovvero

La circumnavigazione del globo terracqueo sulla rotta di Magellano e di Antonio Pigafetta con l’imbarcazione a vela “Adriatica “ salpata da Venezia il giorno 07 settembre 2013. 

Il mio imbarco programmato, con altri cinque Soci Navigatori e Sponsor del Progetto, inizia il 22 novembre dall’aeroporto Marco Polo ed atterrato a Rio de Janeiro lo stesso giorno per poi raggiungere in taxi l’imbarcazione ormeggiata al Marina da Gloria, vicino alla baia “Bottafogo” da dove sono ben visibili sia il Pan di Zucchero che il Corcovado con il suo Cristo Redentore, il centro della Città è li vicino ed al mattino successivo nonostante la leggera e calda pioggerellina si parte di buon ora per visitare l’immensa megalopoli.

Non poteva mancare una visitina alle famose spiagge di Copacabana, Ipanema e Leblon per finire poi finire il tour con le gambe sotto ad un tavolo della rinomata churacaria “Da Mario” sorseggiando un “caipirinha” nell’attesa di gustare l’altrettanto famosa “picanha” brasileira.

Altro giorno in giro per Rio e nonostante il cielo nuvoloso e la pioggia si visita il Corcovado con il suo Cristo Redentore, incredibilmente, avvolto dalla nebbia...

 

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