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La presentazione a Bruxelles

15 April 2013 ore 12:00

di Silvia Dal Maso.

 

Si è svolto lo scorso 9 aprile al Parlamento Europeo l’atteso convegno sul progetto "Pigafetta 500", un viaggio attorno al mondo a bordo dell’ormai famosa barca a vela Adriatica dei Velisti per caso. L’intento è quello di ripercorrere, pur con qualche leggera variazione di percorso in 40 tappe, la circumnavigazione compiuta da Ferdinando Magellano e Antonio Pigafetta tra il 1519 e il 1522.

 

Come ha sottolineato il Moderatore Portoghese Francisco De Calheros, che tra le altre cose è presidente dell’associazione Solares de Portugal e del Consorzio MINHO, "In questo momento viviamo tutti una forte depressione economica, perciò è importante cercare nuove ispirazioni. Il viaggio vuol quindi promuovere la cultura europea, riscoprendone le radici". Concetto ripreso anche dall’on. Lorenzo Fontana nella sua veste di Vicepresidente della Commissione Cultura ed Educazione. "Ringrazio gli artefici di questo progetto –ha esordito- perché tramite esso è possibile capire come da centinaia di anni l’Europa cerchi di creare una comunione d’intenti tra i suoi popoli. Secoli fa, i navigatori salpavano andando incontro all’avventura con spirito eroico, sapendo di poter anche morire nel tentativo". L’augurio espresso da Fontana è stato quindi quello di riscoprire lo spirito del viaggio e, con esso, la passione di tanti altri marinai rimasti nell’ombra ma capaci di incarnare a pieno il rinascimento culturale e sociale del loro tempo.

 

Ferdinando Magellano e Antonio Pigafetta, nell’affresco proposto dai relatori, l'Europarlamentare Portoghese Nuno Melo, il Capo di Gabinetto della Regione Veneto Antonio Franzina e il Presidente della "Associazione Pigafetta500" Odino Baù, hanno percorso un itinerario pieno di insidie ma del tutto innovativo. Nel 1519, infatti, salparono dalla Spagna e raggiunsero lo stretto sudamericano che proprio da Magellano prese il nome, solcarono quindi le acque dell’Oceano Pacifico e sbarcarono nelle Filippine, dove il celebre portoghese trovò la morte per mano del guerriero indigeno Lapu-Lapu. Il 6 settembre 1522, infine, fece ritorno al porto di partenza un’unica nave superstite la "VICTORIA" con pochi sopravissuti, tra questi lo stesso Pigafetta che aveva tenuto degli accurati diari di bordo dai quali emerge una descrizione leggendaria del compagno di viaggio scomparso.

"Le grandi scoperte portano a cambiamenti epocali ed indicano la necessità di elaborare nuovi modelli anche economici" ha detto Franzina, legando la presentazione ad una bella riflessione sul quadro di Hans Holbein Gli ambasciatori. "Per la prima volta nella storia dell’arte si parla di un’Europa che si forma dinanzi ad un primo, timido accenno di globalizzazione. Un’Europa che vuol far valere la sua identità e che balza perfino all’attenzione di pittori".

Odino Baù, presidente dell’associazione vicentina che ha lanciato l’idea del progetto, sottolinea poi come, a distanza di 500 anni dall’impresa, le culture sembrino omologate e le scoperte esaurite. "Il nostro progetto nasce quindi per risvegliare la passione per il bello e portare di nuovo in tutto il mondo i nostri prodotti, la nostra storia e cultura". Al riguardo è poi stato proiettato un interessante filmato in cui il Capitano di Lungo Corso Pier Giorgio Xodo, socio fondatore dell’ente e Presidente della Lega Navale di Vicenza, spiegava gli intenti degli organizzatori e approfondiva il legame tra Pigafetta, la città di Vicenza e la spedizione.

 

L’incontro si è quindi concluso con Piero Magnabosco, anch'egli socio fondatore dei Pigafettiani, e Syusy Blady dei Velisti per Caso impegnati a spiegare alcune modifiche apportate al percorso originario. Si toccheranno ad esempio anche l’Isola di Pasqua, Tahiti e Samoa, il cui fascino merita certamente una sosta sulla terraferma.

Contraddistinguono l’iniziativa, oltre al fatto che essa è rivolta a tutti, i risvolti scientifici e promozionali che la caratterizzano. Parteciperanno infatti anche studiosi universitari e si porteranno ovunque le bandiere del Veneto e dell’UE, a riprova del desiderio sempre vivo nel vecchio continente di esportare la cultura europea e di condividerla con costumi diversi. Centrata, pertanto, anche l’analisi dellAssessore Regionale del Veneto Roberto Ciambetti, secondo cui è importante riflettere sul cambiamento epocale conseguente alle imprese di Magellano, ora riproposte da questo appassionato gruppo di imprenditori veneti. “Oggi celebriamo Magellano per celebrare l’uomo nuovo del Cinquecento –ha sottolineato- Come allora, anche adesso i viaggi e gli scambi tra culture mutano l’idea che si ha del mondo, a riprova del fatto che abbiamo tutti bisogno di un nuovo Rinascimento”. 


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