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Pellegrinaggio tra Brel e Gauguin

1 July 2002 ore 20:00

E’ arrivato in aereo dall’Italia Marcello Iori, il nostro amico artista che ha fatto i quadri che stanno dentro ad Adriatica. E’ un importante artista italiano. Tra l’altro ora si sta occupando di biografie di altri artisti, e ovviamente è patito di Gauguin. Con un simil-Brel come Riondino e un neo-Gauguin come Marcello, sono in una botte di ferro, o meglio sono un vaso di coccio in mezzo a due vasi di ferro. Infatti ognuno dei due miei amici coltiva la propria passione-immedesimazione con molta energia, e non fanno altro che parlare fitto fitto tra di loro. Quando poi si accende la telecamera, loro non si spengono più. Ma sono un’ottima compagnia, molto entusiasta e divertente.

Andremo a fare il solito pellegrinaggio: la casa di Gauguin, l’aereo di Brel, la tomba di Gauguin, la tomba di Brel. E’ stato molto bello, in particolare, tornare al Belvedere Brel, il luogo in cui il cantante francese avrebbe voluto farsi la propria casa, se ne avesse avuto il tempo, prima di morire. C’è una stele in suo ricordo. E soprattutto c’è il panorama delle Marchesi: selvagge, colorate di tutti i verdi immaginabili, con le montagne aguzze e il mare all’orizzonte. Sotto c’è Atuona, il paese, che sembra un plastico. E c’è la Baia, e nella Baia c’è Adriatica alla fonda. Sembra il sogno di un sogno.

Riondino aveva con sè un piccolo mangia-CD (che mi aveva costretto a portare fin dall’Italia, in aereo) col quale far suonare una canzone di Brel, come omaggio. Ma arrivati in cima al Belvedere, dopo una breve ma intensa salitella, il CD non è andato. Le pile erano nuove, ma niente. Abbiamo concluso, ancora una volta, che contro le Forze Indefinibili è inutile combattere. Forse Brel non gradiva e la sua Isola non ci ha permesso di fare la nostra performance, che comunque era del tutto innocua e anzi molto celebrativa.

In compenso Marcello ha trovato – dice – i colori di Gauguin guardando la natura di Hiva Oa. In particolare il giallo e alcuni verdi, che mi ha indicato con tanto di nome e marca della ditta (francese) che li produce. Riondino, invece, forse impressionato dal CD che non va, ha promesso di smettere di fumare, almeno per un giorno. Ha canticchiato una canzone di Brel. Poi, subito, ha acceso una sigaretta. Io ho chiesto spiegazioni e lui ha detto che, tanto, Brel avrebbe capito: anche lui non ha mai smesso, nonostante il malanno ai polmoni che lo ha portato giovanissimo alla tomba.

 

Patrizio

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