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Navigazione verso l'Argentario

28 August 2019 ore 20:00

Oggi la giornata inizia prima dell'alba e finirà in piena notte, circa 120 miglia e quasi 18 ore di navigazione ci separano dall'Argentario. Alle sei meno un quarto siamo quasi tutti sul ponte a guardare l'orizzonte, línea di transizione fra il blu del mare e il celeste del cielo, in mezzo tutte le sfumature pastello del rosso. Partiamo in silenzio, colmi della bellezza della nascente alba. Anche una nave solitaria, ancorata in mezzo al mare, ha una bellezza struggente e evoca viaggi lontani. Ponza sfila alla nostra dritta, prima il Frontone, poi Punta della Madonna e Punta della Guardia, fino a Chiaia di Luna, da cui vediamo, invece, sorgere il sole.

 

Il mare è liscio come olio, Adriatica viaggia tranquilla e sicura a 8 nodi. La barca riprende vita, colazione, chiacchiere, musica, quasi una routine ipnotica in un micromondo. Ancora una volta Federica e Sharon si prendono cura degli altri preparando il pranzo in pozzetto.

Durante il pranzo avremo occasione di andare a vela per circa un'ora, potenza del Code Zero che con 6 nodi di vento apparente ci fa "filare" a 4 nodi, ma è solo una parentesi in una lunga smotorata.
Abbiamo ancora del carburante, ma è meglio fare un rabbocco tra Ponza e l'Argentario. Operazione difficile col pescaggio di Adriatica, né Ostia né Fiumara e nemmeno Fiumicino vanno bene. Dobbiamo aspettare l'arrivo a Civitavecchia, Riva di Traiano, dove arriviamo verso le sette di sera. Ci accoglie il gestore, un vero personaggio: torso nudo bruciato dal sole, catenone al collo, immancabili Ray Ban vintage e, tocco finale sorprendente, sigaretta accesa in bocca. Guarda curioso il nostro equipaggio, un po' alticcio fra birre e vino, ma molto composto in coperta.

 

Durante il rifornimento il cielo si infiamma della luce rossastra del sole. Usciamo da Riva di Traiano puntando direttamente sul tramonto, uno dei più belli che abbia visto.

A bordo si formano piccoli gruppi oppure singoli, che ricercano una pausa o un momento di serenità. È notte, la cena è confinata nella dinette interna, perché non si possono accendere luci esterne, che disturberebbero la guardia di navigazione. Finalmente avvistiamo il faro di Porto Ercole, esattamente sulla nostra prua, ancora un paio d'ore e potremo riposare. Il radar di Adriatica ci tiene lontani da ogni pericolo in mare. Giannutri sfila lontano al nostro traverso, avvistiamo verso nord ovest il faro di Punta del Capel Rosso del Giglio.

Arriviamo dopo mezzanotte, davanti alla spiaggia della Feniglia, a est di Porto Ercole e Cala Galera, dando fondo su 8 metri di fondale di sabbia.

La lunga giornata di navigazione è finita, siamo stanchi ma soddisfatti, continuiamo a parlare e scherzare per un'altra ora quasi non volessimo lasciarci. Ormai siamo un vero equipaggio.

 

Bruno

Skipper di Adriatica

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