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Diario di navigazione verso La Spezia

30 May 2008 ore 18:00

Posizione 41°51,0 N, 11°53,6 E

Ore 23:50 LT. Costa del Lazio, davanti a Capo Linaro.


Mancano dieci minuti alla fine del mio turno di guardia. Il vento è poco e Adriatica prosegue a motore verso La Spezia, prossima tappa del suo viaggio. Al timone Gianni (il Gianni Siroli, astrofisico e amico con cui ho condiviso le guardie della traversata del Pacifico del sud dalle Galapagos al Cile) sta effettuando gli ultimi controlli al radar prima di passare le consegne a Mattia e Carlotta, che saranno di guardia fino alle 3.

Non c'è luna, stasera. O almeno, non ancora. E' calante e sorgerà solo dopo le 2. Quindi per ora si avanza nel buio che unisce cielo e terra in un unico grande pozzo scuro. La costa rischiara debolmente a est. Mille luci delle città che si confondono con quelle delle navi che avvicinano il porto di Fiumicino. Una petroliera ci ha tagliato la rotta di prua pochi minuti fa. Arrivando dal largo era facile distinguerla, nel buio. Ma ora le sue luci si perdono tra quelle della costa. Quando incroci una nave in mare non puoi sbagliarti e sai sempre da dove viene e dove va, anche senza l'aiuto del radar. Una luce verde a dritta e una rossa a sinistra, rivolte solo verso avanti, da mezza nave fino a prua. Mentre dietro una luce bianca corona l'angolo rivolta verso poppa.

Così che una persona che girasse intorno alla barca vedrebbe sempre una di queste tre luci: verde se la guarda da destra, rossa se la guarda da sinistra e bianca se la vede da dietro. Quindi saprebbe sempre quale lato della barca gli si mostra. E poi, se va a motore, una o due altre luci bianche più in alto, su degli alberetti, rivolte verso avanti. Queste significano che "il motore è acceso". Se sono spente la barca avanza a vela. E perchè una o due? Bè, due se è più lunga di 50 metri. Ecco come di notte, nel buio più assoluto, possiamo riconoscere che nave ci sta navigando vicino. E se stiamo attenti, dall'apparire o scomparire di una di queste luci di diverso colore, capiamo anche che lato ci sta mostrando. E possiamo reagire di conseguenza.

Queste cose sono le novità che sta imparando Ilaria, che è fuori insieme a noi a godersi la navigazione notturna. Ilaria si impregna di novità. Ogni accadimento di questo viaggio è per lei una scoperta. Le stelle così luminose da ricordarle quelle delle notti sulle sue montagne piemontesi; il moto ondoso che culla la barca e il suo equipaggio; le sensazione strana di vivere sbandati per ore e ore, dopo una vita passata verticali su un suolo orizzontale e... fermo! Ilaria ha passato ore ad osservare gli spruzzi di lava incandescente che la caldera da Stromboli offriva come spettacolo al nostro passaggio notturno. Ha sorriso alle albe sul Tirreno, con il sole che sale rapido dall'orizzonte dietro l'appennino e poi colpisce la vela e lo scafo grondanti della rugiada notturna. Si è entusiasmata alla vista dei delfini che saltavano sulle onde di prua di Adriatica e ha scattato loro decine di fotografie senza curarsi del fatto che il suo obiettivo era mal regolato e che quelle immagini sono ora impresse solo nella sua memoria, perchè quella della macchina ha conservato solo degli scatti neri. Ilaria fa parte del nostro equipaggio, ora.

 

La pressione è stabile a 1017 hp. Il bollettino meteo annuncia un nuovo peggioramento da dopodomani. Già alle Baleari sono in corso le prime pioggie ed il vento gira a sud est rinforzando. E' il segno che una nuova perturbazione sta arrivando dall'Atlantico sull'Europa e tra 48 ore sarà sull'Italia. Noi abbiamo previsto una sosta all'Elba e poi di raggiungere La Spezia per l'ultima tappa della Fisica in Barca. Altri 100 e forse più ragazzi da incontrare e a cui raccontare i legami che questa scienza ha con la navigazione. Altre domande a cui rispondere. Nuovi amici in un nuovo porto. Oggi è stata una giornata particolare. Ma quale non lo è in mare? Bè, diciamo che oggi è stata la giornata in cui abbiamo pescato il primo tonno della stagione. 3 o 4 chili, nulla di eccezionale. Ma un'occasione per far festa. E poi era perfetto per 5 persone. Un pezzo in guazzetto stasera e il resto in tranci da fare alla griglia domani a pranzo, in rada a Portoferraio, accompagnato da un Ribolla Gialla di quelli regalatici dagli amici di Monfalcone alla partenza.

Sono le 00:37. Mattia e Carlotta hanno dato il cambio a Gianni e Ilaria. Faccio i miei controlli. Motore, sentine, radar, posizione, rotta. Tutto a posto. Vado anch'io a sdraiarmi un paio d'ore nella mia cuccetta. Mi addormenterò ascoltando il suono meccanico del motore e cercando di cogliere ogni eventuale irregolarità, sintomo di un malfunzionamento. Ma il nuovo Volvo è perfetto. Ascolterò le vibrazioni dell'asse dell'elica e il ronzio del pilota automatico. Tutto sarà a posto e mi addormenterò, pensando che mi piacerebbe che tornasse il vento, quando gli unici rumori che si sentono sono lo sciabordio dell'acqua che scorre sullo scafo e la vibrazione del vento sulla vela. Spero proprio che torni. Quando mi addormento andando a vela i miei pensieri volano lontani e raggiungono luoghi speciali. I marinai, in fondo, sono gente romantica...


Notte, Velisti...


Filippo Mennuni

Skipper di Adriatica

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