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Dal diario di Adriatica: (mini) vulcanologi a bordo!

9 July 2008 ore 12:00

Posizione: al traverso di Punta Campanella, penisola sorrentina

Ore 23:30. In navigazione verso Stromboli.


Nuovamente in mare dopo tre giornate intensissime con i bimbi del programma 'Mini Vulcanologi' alla scoperta dei vulcani italiani. Dopo aver ripercorso la rotta del Beagle sulle tracce di Darwin ora Adriatica prende spunto dal viaggio di Alexandre Dumas su una Speronara diretto a Stromboli dove era in corso una spettacolare eruzione. Gli uomini hanno sempre vissuto questi eventi della natura con emozione, timore, meraviglia e terrore. Invece questo nuovo viaggio dello scafo rosso di Pat e Syusy organizzato dal INGV (Ist. Naz. di Geofisica e Vulcanologia) e dalla nostra amica Paola Catapano del CERN di Ginevra, che ormai possiamo considerare membro a tutti gli effetti del nostro equipaggio, propone un approccio diverso ai vulcani, visti con gli occhi dei bimbi che ci accompagnano.

Ed eccoli i nostri bimbi: Alberto, Kai, Maxine, Amrit, Ciaran. Cinque simpaticissimi mini-marinai che condividono ogni cosa con noi dell'equipaggio e con i loro accompagnatori.

Questa nuova avventura è iniziata domenica sera a Portici, comune a pochi chilometri da Napoli. Adriatica si è ancorata al centro del porto dopo una navigazione di 30 ore da Rosignano - dove lasciavamo i VpC in pieno raduno - assolutamente tranquilla. Ad attenderci, nonostante l'ora, il comandante dell'Ufficio Locale Marittimo di portici, il suo staff e il grande amico e splendido personaggio Ciro Iengo, assessore comunale di Ercolano e patron dell'organizzazione delle nostre giornate vesuviane. Gettata l'ancora all'imboccatura del porto e tirata una cima ad una boa con l'aiuto di Antonio Castaldo sul suo piccolo peschereccio, abbiamo imbarcato i bimbi e gli accompagnatori per la prima notte a bordo.

Le due giornate successive sono state impegnative, soprattutto per i mini-vulcanologi: ascensioni al Vesuvio, visite a musei e centri scientifici, riprese televisive e interviste a giornali. Ieri, prima della partenza, hanno assistito all'inaugurazione del Museo Virtuale di Ercolano, dedicato alla città campana e alla sua storia antica e moderna. Un'opera davvero all'avanguardia, completa e moderna, che molte città del nord invidierebbero.

Poi, finalmente, la partenza. Un po' in ritardo. Ma Ciro Iengo, l'amico assessore che non si è risparmiato nello starci vicino, ha voluto salutarci con un invito ad una gelateria di quelle con la 'G' maiuscola. E così siammo partiti con gli occhi pieni di immagini, il cuore pieno di ricordi, e la pancia piena di gelato! Ora è buio. La luna crescente sta tramontando a ovest e il suo riflesso si scompone in mille riverberi tra le onde da ponente. Capri, illuminata a festa, scorre sulla nostra dritta. Mattia è di turno. Poi toccherà a Carlotta e infine io con cambi ogni due ore. I bimbi sono entusiasti di poter finalmente navigare, ma il vento è debole e siamo costretti ad avanzare a motore. Abbiamo un appuntamento a Stromboli domani nel primo pomeriggio che non possiamo mancare. L'onda lunga che spinge al mascone (da dietro leggermente di fianco, sulla dritta) fa rollare Adriatica come un antico galeone. E' una culla che favorisce il sonno. Rotta per 170°. Poco traffico. Stelle a non finire. E Adriatica macina miglia e miglia e miglia...


Comincia al Porto Borbonico di Ercolano l'avventura dei Mini Vulcanologi, dove prendono in consegna Adriatica da Patrizio, scortati da Capitaneria di Porto e Carabinieri e traghettati da una barca di simpaticissimi pescatori locali. Oltre ai cinque mini vulcanologi che partecipano a tutto il viaggio, si uniscono al gruppo anche altri sei bambini di Ercolano e dintorni per le tre giornate campane del progetto. Patrizio, a parte l'aspetto, che non è certo quello di un "bel giovanotto di ventott'anni dal volto franco e aperto", potrebbe proprio essere il Capitano Arena delle Speronare, la nave con cui Alexandre Dumas intraprese lo stesso viaggio dei Mini Vulcanologi, con le sue "scarse nozioni di navigazione", che si era meritato "il titolo di capitano solo per aver acquistato il suo bastimento" 

E invece della Funiculì Funicolà che portò sul Vesuvio migliaia di turisti e illustri personaggi storici prima di essere distrutta dall'eruzione del 1944, sarà il coloratissimo Tram messo a disposizione dal Comune di Ercolano a portare i nostri Mini Vulcanologi fin sulle pendici del Vesuvio e per tutta la durata della tappa campana. Oltre all'inevitabile cratere del Vesuvio, l'itinerario campano dei minivulcanologi prevede: l'Osservatorio Vesuviano, La Solfatara e i Campi Flegrei, gli scavi di Ercolano, la cava Fiengo dove si trasforma la lava di Vesuvio ed Etna in meravigliosi oggetti e mobili dipinti a mano e infine il MAV, il nuovo Museo Archeologico Virtuale di Ercolano.

Maxine, la più piccina dei minivulcanologi, al MAV di Ercolano, il Museo Archeologico Virtuale. Inaugurato il 9 luglio, il MAV è una fantastica ricostruzione dei famosi tunnel scavati sotto la lava dai Borboni per riportare alla luce i tesori di Ercolano. Un matrimonio riuscito tra arte e tecnologia degno del Metropolitan di New York.

La Città della Scienza di Napoli è stata il punto di riferimento della tappa campana dei mini vulcanologi. Un grazie a tutto lo staff che ci ha aiutati a preparare briefing e gli esperimenti quotidiani.


Filippo

Skipper di Adriatica

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