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Patrizio lancia un'idea: perché non pubblicare a fianco del Diario di Bordo di Adriatica qualche bel racconto sui  percorsi marini intrapresi dai Velisti per Caso? Se anche tu hai voglia di raccontarci il tuo viaggio a vela mandaci testo e foto via e-mail. Il primo diario che pubblichiamo è il diario di Davide Scappini, un Velista per Caso che Pat ha conosciuto alla mostra del fotografo Giorgio Bergami.

 

Abbiamo chiesto a Davide di auto-presentarsi, ecco cosa dice di sé: Beh, sono di Genova, anzi di Bogliasco, un paese a levante, il primo fuori dal comune del capoluogo. Lavoro a Genova, mi sono messo in proprio nel settore dei servizi informatici e ho cominciato a lavorare come fotografo aiutato da Giorgio Bergami. Non pago dei due lavori che seguo, nel tempo che mi resta seguo un progetto di riciclo (clicca per un esempio di quello che ci si può fare coi rifiuti!). Il viaggio in barca che leggerete è stato un colpo di fortuna, mio zio (anche se zio vero non è ma lo è perché è zio di un amico d'infanzia che lo chiamava zio e quindi anche io ho cominciato a chiamarlo zio... chiaro no?) voleva portare la sua barca a vela Maja in Croazia. Lui è originario di lì, di un paese che si chiama Makarska e così mi ha chiesto se ero interessato ad accompagnarlo. Intendeva il viaggio completo, circa un mese per circumnavigare la penisola navigando con molta calma| Non potendo per tutto quel periodo mi son concesso una vacanza di dieci giorni. Non è molto tempo che vado in barca a vela, da bambino mi sono iscritto al corso e ne ho fatto una lezione sola, poi nel 2005 mi hanno chiesto se ero interessato a partecipare a Les Voiles de Saint Tropez e ho accettato. Con quell'equipaggio abbiamo fatto un po' di regate anche negli intercircoli locali, ho imparato e mi son divertito. Con un amico abbiamo, anzi ha (io ho fatto pochissimo) restaurato un vecchio gozzo genovese modello cornigiotto a vela; anche con lui ogni tanto andiamo per mare. Insieme abbiamo in progetto di costruire una barca a vela da zero, spero presto! L'anno prossimo ci sarà il ritorno, dalla Croazia a Genova, si parla anche di un tragitto un po' diverso, Grecia, Turchia, Tunisia... vedremo! Intanto vi racconto una parte del viaggio di andata...

 

Mare Mare tuttattorno

 

Partiamo all'alba da Riva di Traiano per andare verso Nettuno, una cinquantina di miglia a sud, la costa fa abbastanza tristezza, spiagge chilometriche, nessun monte o collina o qualcosa che possa ricordarli, ma solo di tanto in tanto file blu di ombrelloni. Diciamo che la giornata grigia non aiuta a sollevare le sorti del litorale laziale. La maggior parte del viaggio riusciamo a farlo a vela, bordo unico con mure a dritta, nodi da 7 a 13. Davanti alla foce del Tevere l'acqua assume un colore tra il verde ed il marrone, ma essendo io daltonico poteva essere verde o marrone o di chissà quale altro colore, comunque diciamo che sembrava di essere nel bel mezzo del fiume Gange, ci mancava qualche mucca sacra o qualche guru che si faceva il bidè... La sera arriviamo alla marina di Nettuno, ci fanno attraccare al posto di una barca che è in secca per manutenzione, è incredibile quanto sia difficile trovare un posto barca libero durante il fine settimana d'estate! Scendiamo di corsa e andiamo a fare un po' di spesa, verdura, latte, pane... cioccolata? si dai, ma una tavoletta sola. Cena con super insalata mista, bicchierino di porto di quello buono e a nanna. Dimenticavo, dopo tante notti insonni ho trovato l'autan, fottutissime zanzare...

 

Il mattino ha l'oro in bocca, beato lui, io la mattina in bocca ho di tutto tranne oro. Solita sveglia di zio Silvio che nella sua irrequietezza inizia a trotterellare allegramente sue e giù per la barca facendo scricchiolare ogni cosa alle 5 e mezza di mattina, poi magari se vede che insisti con il sonno accende un po' la sentina per asciugare il fondo della chiglia, non si sa mai che  durante la notte si sia riempito! Vabbè, lavato, vestito e colazionato mi attivo subito, molla gli ormeggi! cazza la randa! lasca la trinchetta! l'amantiglio! il meolo! il duodeno! il pancreas! non sono molto reattivo io, la mattina. Comunque si va verso l'isola di Palmarola con un bel venticello, traverso di dritta (e qui se non sei velista credi che mi sia rincoglionito) con una dozzina di nodi che ci fanno andare lisci lisci a 6 - 7 nodi. Arriviamo per pranzo, insalata greca e vinello fresco sotto il tendalino dato che il sole picchia giù duro, Sandro* fa il bagno, si mangia e si riparte verso Ponza. Durante il tragitto non riesco a smettere di cantare: La paranza è una danza che ebbe origine sull'isola di Ponza...Maledizione a Silvestri...

Solita scenetta al VHF:-Marina di Ponza da Maja chiediamo indicazioni per l'attracco passo-Avanti Maja, venga avanti verso il pontile galleggiante-Grazie passo e chiudoPer la cronaca, c'erano tre pontili galleggianti. A un certo punto esce un ragazzo che con un gentile urlo da gorilla attrae la nostra attenzione e ci aiuta ad ormeggiare. Silvio va a pagare:-Buonasera, dovrei pagare per il transito della barca-'sera, quanti metri sono?-10 e 80-Ecco... sarebbero 13 euro al metro... 7 per 4 fa 28, riporto 3 rilancio di 5.... guardi, le faccio 110 euro-Azz... e i servizi?-Beh, ecco, i bagni non ci sono, per le docce bisogna andare dal barbiere che però oggi è chiuso...Giro per il borgo, come dei marinai veri con maglietta sociale Maja K9143, mangiamo un pezzo di calzone, una frolla, una sfogliatella e facciamo un po' di spesa.-AHAHAHAH, quanto per un cestello d'acqua?-5 euro e mezzo...-ciliegie 8 euro-pesche 6 euro-meloni lascia stareCompriamo due misere cose e ci prelevano una ventina di euro dalle tasche.

 

Ceniamo con insalatina fresca, chele di granchio fritte, supplì, arancini e olive ascolane, i nostri vicini inglesi cenano con una bambola barbie a tavola... sette uomini ed una bambola... mah! Per noi, porto e nanna! La mattina vengo delicatamente svegliato dalla soave vocina di zìSi che mi comunica, mentre lancia sulla barca un bonito da due chili appena pescato ancora vivo, che è arrivato un peschereccio e sta scaricando il pesce tra cui un pesce spada di oltre cento chili, mi metto i pantaloni, la maglietta, prendo la macchina fotografica ed esco. Arrivo sul posto ed avevano già finito...Smadonnando torno verso la barca, ma ormai avevo visto la meraviglia del piccolo borgo con la luce dell'alba quindi doccia e fuori a far foto.A colazione ci regaliamo tre cornetti di dimensioni assurde e tre pain au chocolat grandi come il tender della barca, tè con latte e via verso Ventotene.Cippa, ma che più cippa non avevo mai visto, zero onda, manco un nodo di vento tutto motore.

Durante la mattina ci mettiamo a fare i lavori per la manutenzione della barca come dei bravi marinai. Arriviamo all'isola, caliamo l'ancora davanti alla Cala Parata Grande, una meraviglia, bagno tra le meduse, occhiate grandi come tonni, banchi sconfinati di fratini neri che all'unisono cambiano direzione nel blu scuro del mare, uno spettacolo. Pranzo con mezze maniche condite con crema di broccoli, vinello... porto. Ancora un attimo e poi partiamo, sempre a motore verso Ischia, Proviamo a mettere un po' di vela, vento ballerino, poppa, traverso di nuovo poppa vele a farfalla... niente, come picchiare uno che caga. Riavvolgiamo il tutto e facciamo partire il motore, passiamo davanti ad Ischia e proseguiamo per Procida, dove il direttore della marina di Riva di Traiano ci indirizza, Yachting club Procida. La mattina ziSi chiama al telefono per sapere se c'era disponibilità e prenotare un posto barca, Salvatore ci dice che non c'è problema e dice di chiamare sul canale 11 quando vicini per avere supporto.Nei pressi del porto:-Procida Yachting Club da Maja passo-...- Yachting Club Procida da Maja passo-...-Maja chiama Yachting Club Procida passo-...

ZiSi chiama al cell:-Eeeh, si stamattina ho parlato con Salvatore per il posto barca e mi ha detto di chiamare sul canale 11 per...-Si si si, lo so, ma mò Salvatore se n'è 'scito e se n'è 'iuto di llà, poi ha scpento il vu acca effe e io mo' non sentivo, ma può entrare tranquillamente e ce sta nù guaglione che le fa segno, click!Sulla banchina un ragazzo a torso nudo si sbraccia:-Dotto', a desctra ce stà n'amico mio che l'aiuta... mo' non lo vede perché ce stanno i bbarch'... CIIIIROOOO, viè fuoooriiii!!!!Troviamo anche Ciro, il pontile è tutto di pali di legno, una meraviglia, in un posto da favola. Laviamo la barca ed andiamo a fare un giro per il paese. Dal fruttivendolo tutto costa 2 euro al chilo, un chilo di pomodorini 2 euro, un chilo di pesche noce 2 euro, due meloni 2 euro le ciliegie un po' di più 5 euro un chilo e mezzo, tutta buonissima, io per merenda mi son mangiato un grappolo di pomodori che facevano un profumo che non sentivo da tempo. Cena con insalata mista e pesce fresco ai ferri... e una bottiglia intera di Falanghina... Per stasera niente porto ma tisana, notte.

Crick, crok, sgieeckk... ZiSi è in piedi e con lui tutti, Sandro va a meditare in cima al pontile, Silvio in perlustrazione per il paese mentre io striscio verso i bagni a lavarmi, un brutto spettacolo. Mentre cammino sul pontile un "cane nano dal buffo muso e coda riccia" (credo che questo sia il corretto nome etimologico), mi segue e mi guarda, non so se per simpatia o per fame... la seconda che hai detto! Ogni tanto per ricordarmi che lui è li mi da dei colpetti con il suo tartufo bagnato sulle caviglie. Colazione e via, ora stiamo navigando verso Capri, e poi andremo ad Agropoli, sempre che il motore ci assista...Finalmente dopo giorni di navigazione si son fatti vivi dei pesci, cioè mammiferi vabbè roba che nuota. Per qualche minuto una decina di delfini hanno seguito la nostra barca, saltando davanti alla prua!Au revoir!

 

Davide Scappini

Velista per Caso

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