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2 Giorno: L'impatto con Tahiti

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3 Giorno: Verdissima Moorea

Benedetta sbarca nell'isola-giardino!

4 Giorno: A Moorea si fa il bagno con i delfini!

E poi in gita tra Baia di Cook e Pinapple Road

5 Giorno: C'è tutto un mondo sotto il mare!

A Moorea tra snorkeling e Marae.

6 giorno: Bora Bora, un sogno!

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7 Giorno: Una crociera stile Love Boat

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8 giorno: Un safari a Bora Bora

Verde intenso e frutta fresca

Colori e sapori di Papeete

Dal diario dell'inviata per caso Benedetta

10 Giorno: Il ritorno

La Polinesia resta nel cuore e negli occhi

4 Giorno: A Moorea si fa il bagno con i delfini!

di Benedetta Bianchi.

 

26 Novembre 2012

Il riposo dura poco, vediamo infatti il sole raggiungere la sua posizione poco dopo aver albeggiato e restiamo in giardino prima di fare colazione su una spettacolare terrazza vista mare. Il buffet è ricco di ogni cosa, dal dolce al salato e ne approfittiamo per saziarci abbastanza da non dover interrompere le nostre escursioni per pranzo. Abbiamo deciso di affittare una macchina per girare liberamente l'isola. Ci hanno spiegato che la strada unica che circonda Moorea è lunga 60 chilometri e in un'ora è fattibile fare il giro completo. Ma noi abbiamo intenzione di inerpicarci in stradine interne che abbiamo notato il giorno prima venendo in hotel e sicuramente ci fermeremo nei punti più significativi impiegando più tempo. Nonostante ciò dovremo dividere il tour in due parti perché alle 13:00 abbiamo appuntamento al Moorea Dolphin Center per l'esperienza con i delfini!

 

Partiamo quindi subito dopo colazione con la nostra macchina fresca di noleggio ed ecco che appaiono sul parabrezza le prime gocce di quello che diventerà in due minuti un fortissimo acquazzone tropicale! Intanto abbiamo imboccato una strada interna che porta al Belvedere dell'isola e una volta arrivati in cima non rinunciamo a scendere con un asciugamano in testa e la macchina fotografica a prova di acqua per scattare foto dal monte Rotui alla vegetazione sottostante, che sembra ancora più selvaggia bagnata da quell'acquazzone prepotente. Dal belvedere si possono ammirare le baie gemelle, di Paopao, ora rinominata di Cook e Oponohu, che fiancheggiano la montagna e danno all'isola l'inconfondibile forma di un cuore se vista dall'alto. Riscendendo verso il basso prendiamo la Pineapple Road, una strada sterrata non troppo comoda per una normalissima utilitaria, ma molto bella perché costeggiata da coltivazioni di ananas, come dice appunto il nome. Su entrambi i lati della strada il verde ti avvolge con piante altissime di papaya e palme o più basse con cespugli che si aprono a ventaglio con le loro foglie che virano verso il rosso, il giallo e l'arancio. In mezzo una striscia di terra marrone deciso, dissestata quanto basta per farci divertire sobbalzando e temere per la salute dell'auto noleggiata che fortunatamente torna sulla via asfaltata senza danni visibili.

 

Torniamo verso l'hotel perché si avvicina l'ora dell'appuntamento con i delfini, ma prima c'è tempo per una sosta con foto d'obbligo alla baia di Cook, dove furgoncini di turisti in visita guidata si fermano per permettere di immortalare un ricordo con il celeberrimo sfondo alle spalle. In realtà Dadou e molte persone del luogo ci hanno spiegato che il famoso esploratore, durante il suo terzo viaggio nel Pacifico, arrivò a Moorea attraverso Oponohu's Bay. Quindi in realtà avrebbe dovuto essere quella la baia intitolata a suo nome. La stessa che poi fece da sfondo all'ammutinamento più famoso della storia, quello del Bounty, immortalato anche nel film con Marlon Brando e successivamente Mel Gibson. Aspettiamo che sfolli e ci perdiamo con lo sguardo tra le montagne che incorniciano il lembo di mare prima che vada a gettarsi nell'oceano. Le palme circondano il tutto e la spiaggia non è ampia e bianca, ma più stretta e ricoperta da legnetti e resti di cocchi caduti (bisogna fare moltissima attenzione a non sostare sotto le palme, qui moltissimi incidenti, anche mortali, sono dovuti alla caduta di cocchi dalla pianta. Sono davvero pesanti e da quell'altezza possono fare molto male!). L'ambiente è suggestivo e mentre scattiamo foto arrivano da lontano due canoe guidate da due squadre sportive di baldi giovani polinesiani che stanno facendo degli allenamenti, mentre il loro allenatore li aspetta sulla spiaggia proprio dietro di noi. Li vediamo sostare un attimo e poi ripartire sfidandosi verso l'orizzonte.

 

Il tempo di riprendere la macchina e siamo già in marcia verso il Moorea Dolphin Center, dove ci aspettano un'addestratrice ed un fotografo che riprenderà la nostra esperienza per poi consegnarci un cd di foto cariche di momenti indimenticabili. Prima di scendere in acqua la ragazza ci accompagna attraverso una passerella abbastanza stretta verso la vasca della principessa, Hina, femmina di delfino in pensione dalla marina Americana ed ora dominatrice incontrastata sui due maschietti: Lokahi e Koukoa. Riceviamo alcune informazioni sui delfini, sulle loro caratteristiche fisiche ed abitudini ed impariamo a riconoscere i tre esemplari dalla pinna posta sulla loro schiena, che è per i delfini come la nostra impronta digitale. Ci spostiamo quindi verso la vasca principale, dove Lokahi ci aspetta per giocare con noi! Possiamo entrare in acqua, accarezzarlo e scoprire quanto la sua pelle sia liscia al tatto, osservare la sua pinna posteriore cartilaginea, il suo ombelico (in fondo il delfino è un mammifero!), guardarlo con una maschera mentre gira su se stesso sott'acqua e mentre corre per poi esibirsi in uno spettacolare salto. Noi ragazze, io ed altre due partecipanti del gruppo, possiamo persino dargli un bacio! L'intelligenza di questo animale traspare da tutti i suoi gesti, salutiamo Lokahi con l'ultimo abbraccio ed usciamo dall'acqua sorridenti. Il centro viene molto utilizzato per scopi di ricerca e di educazione presso le scuole, insieme a quello di riabilitazione per tartarughe marine che visiteremo domani.

 

Non ho nemmeno il tempo di capacitarmi di aver realizzato un mio sogno nuotando con un delfino che dobbiamo correre a riprendere la macchina, ci aspettano molte cose ancora da vedere! La radio passa canzoni polinesiane suonate con ukulele e chitarra e sembra quasi di essere in un film dove i due spensierati protagonisti scorazzano lungo le strade di un'isola tropicale al ritmo di musica! Sulla destra scorrono le distese di palme e cocchi, la vegetazione più rigogliosa e le casette che spuntano qua e la tra i rami, spesso con banchetti di frutta davanti, ben messi in mostra; sulla sinistra invece il blu ed il celeste si fondono, intervallati soltanto da qualche palma e da panchine di legno dove a volte si vedono rilassate famiglie del luogo che osservano l'orizzonte. Ci fermiamo in uno dei tanti "magasines", supermercati del posto, in realtà molto simili a veri e propri magazzini, che però contengono tutti alimenti di marche ben note da noi ed in Francia, a dimostrare l'importazione di quasi tutti i beni di necessità, ad eccezione di ananas e frutta! Compriamo dei succhi di frutta freschi per dissetarci lungo il percorso, dato che il caldo si fa sentire e ripartiamo per completare il periplo dall'isola. Ci colpiscono moltissimo le chiese, dalla sagoma semplice ed i colori decisi (marrone in contrasto con il bianco o celeste e bianco) intervallano lunghi viali di verdi alberi e si stagliano come casette colorate recintate e chiuse da un cancello frontale, come piccoli monumenti. Per l'80% si tratta di chiese protestanti, purtroppo chiuse ad eccezione delle funzioni religiose, alle quali non abbiamo la fortuna di poter assistere, dato il poco tempo in cui rimarremo a Moorea. In una però riusciamo ad intravedere una cerimonia, dove donne con corone di fiori e vestiti sgargianti sostavano in cerchio sul sagrato, offrendoci un quadro straordinariamente polinesiano.

 

Il sole comincia a scendere, qui la vita inizia presto la mattina ed altrettanto presto comincia ad imbrunire. Alle 7 è già buio e le candeline accese sui tavoli per la cena ci aspettano, insieme ad altri gustosi piatti come il pollo marinato in salsa agrodolce ed il tonno rosso fresco con contorno di riso. Anche oggi è ora di andare a dormire, abbiamo completato il giro dell'isola ma domani mattina abbiamo ancora qualcos'altro da vedere.

 

Commenti

come sempre mi colpisce la tua capacità di farmi sembrare di essere lì, seguendo le tracce dei tuoi passaggi....un diario così particolareggiato non potrei trovarlo in un qualsiasi libretto di viaggi...emozionante, e, come al solito, aspetto la prossima puntata...

inserito da maria il 03/01/2013 alle 11:34

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