Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Evoluti per caso, genetisti in Argentina

25 April 2007 ore 15:00

All’Università di Ferrara, rappresentata dal prof Guido Barbujani e da noi cinque studenti, partiti per questa esperienza all’inizio di Aprile, viene affidata la tappa del viaggio che comprende Argentina settentrionale e Uruguay, dove abbiamo avuto modo di affrontare diversi temi di interesse sia scientifico che sociale. Abbiamo infatti discusso di evoluzione, di selezione naturale, della colonizzazione dell’America Latina e della diversità genetica negli amerindi, ma abbiamo anche volto lo sguardo ai grossi problemi politici e sociali che ha affrontato l’Argentina negli anni settanta, conosciuto vittime della dittatura che ci hanno raccontato l’esperienza di quegli anni terribili in cui sono scomparse migliaia di persone, e discusso con loro di come sia possibile applicare tecniche di genetica forense per dare un’identità ai corpi dei desaparecidos restituendoli, trent’anni dopo, alle loro famiglie.


Il nostro itinerario è cominciato in Argentina, a Buenos Aires dove siamo stati subito colpiti dall’accoglienza e dal calore delle popolazioni del Sud America, che hanno sostituito la fredda stretta di mano al momento delle presentazioni, con un’amichevole abbraccio. Qui abbiamo visitato “La Matanza” e “Otromercato”, sedi di commercio equosolidale e di progetti di microcreditoVisitando queste cooperative abbiamo respirato aria di solidarietà e di duro lavoro di persone che hanno saputo dire sì alla dignità rifiutando i sussidi dello stato durante la crisi del 1995, ma no alla fame fondando questa cooperativa che ha dato lavoro a persone che altrimenti ora sarebbero emarginate dalla società.

A Buenos Aires abbiamo anche avuto l’onore di conoscere Raul Carnese, professore universitario che durante la dittatura, per proteggere se stesso e la sua famiglia, è stato costretto a perdere la sua identità nascondendosi dallo stato e lavorando come tecnico. Solo dopo la fine della dittatura, nel 1983, è riuscito a riprendersi la vita e il lavoro, ma ancora oggi porta negli occhi la tristezza, il dolore di quegli anni e il ricordo di colleghi e amici che non ha più ritrovato.

Buenos Aires ci ha colpito per la sua estensione e per la varietà di quartieri, ognuno caratteristico per i suoi colori (la Boca), per l’arte e i musei (la Recoleta), e per l’architettura moderna (Puerto Madero). Cinque giorni non sono bastati per visitarla tutta!

Il nostro viaggio è proseguito a La Plata, città universitaria dell’Argentina settentrionale, dove con il prof. Claudio Bravi abbiamo visitato il museo di Storia Naturale della città, dove sono custoditi reperti di Milodon, Toxodon, Megatherium, simili a quelli ritrovati da Darwin nel Rio Negro durante il suo viaggio, che lo inducono a chiedersi se c’è una relazione tra la dimensione degli animali e l’estensione delle aree in cui vivono, e ad osservare come questi sembrano versioni ingrandite di animali viventi come l’armadillo e il bradipo. 

A La Plata abbiamo incontrato Sofia Caravelos, che come Raul ha saputo emozionarci e colpirci raccontandoci la sua storia di figlia di desaparecidos, che ha perso i genitori all’età di sei anni. A lei, grazie all’uso della genetica forense, nel 1999 sono stati restituiti i resti dei suoi genitori, dandole la possibilità di guardare avanti e di chiudere un capitolo doloroso della sua vita, in cui l’assenza dei genitori non aveva un nome definito. Nel suo racconto sono presenti insieme il dolore, la rabbia e il rancore di una generazione che ha sofferto, ma che guarda al futuro con speranza e con voglia di cambiare le cose.

Dopo esserci imbarcati all’alba su un buquebus per attraversare il Mar del Plata e dopo tre ore di navigazione, siamo sbarcati in UruguayLa nostra sosta nella capitale Montevideo è durata tre giorni, nei quali abbiamo avuto modo di visitare e di apprezzare le bellezze della città (il porto, la città vecchia) e la zona universitaria. In particolare, guidati dall’antropologa Monica Sans abbiamo visitato il laboratorio di DNA antico e parlato con lei delle ultime ricerche di cui si è occupata. Gli uffici erano molto più piccoli e i laboratori più spartani di quelli in cui noi siamo abituati a lavorare, ma non manca in queste persone l’amore per la ricerca che permette loro di affrontare le difficoltà lavorando con dedizione. 

Nella capitale abbiamo anche incontrato Bernardo Bertoni, giovane ricercatore universitario che ci ha raccontato della dittatura uruguayana che ha vissuto da bambino. Questa non è stata spietata come quella argentina, infatti la ripresa è stata più rapida, e i segni presenti nelle persone e nella città sono molto più lievi.

Il tour dell’Uruguay ha previsto la visita di Colonia del Sacramento (città patrimonio dell’UNESCO) e Mercedes, città distanziate ognuna da circa 200 chilometri di prateria uruguayana, in cui si potevano incontrare pascoli di ogni tipo, dalle mucche, alle pecore, ai cavalli. L’asfalto di tanto in tanto veniva sostituito da un caratteristico terriccio rosso, che però rallentava notevolmente l’andatura del nostro pulmino... per arrivare a Colonia infatti il viaggio è durato cinque ore! L’albergo di Colonia era proprio di fronte a una chiesa citata anche da Darwin nel “Viaggio”... la maggior parte è stata ristrutturata, ma è stato comunque emozionante poter vedere gli stessi luoghi, e constatare quanto e come siano cambiati da allora! Arrivati a Mercedes il nostro viaggio si stava ormai concludendo, e seduti sulle rive del Rio Negro a parlare ancora una volta di Darwin, l’atmosfera si faceva via via più malinconica.

Dopo una passeggiata lungo le rambla (così vengono chiamate le vie cittadine che costeggiano il Rio Negro) e un suggestivo tramonto sul fiume, il giorno seguente ci siamo imbarcati ancora una volta per Buenos Aires, dove abbiamo preso l’aereo che ci ha riportato in Italia.

Non ci sono parole per descrivere questa esperienza, per quanto ci ha dato sul piano scientifico e sul piano personale. Abbiamo visto luoghi e conosciuto persone fantastiche, che hanno saputo arricchirci con le loro esperienze e i loro racconti di vita. Con l’aiuto di Velisti per Caso, che ha ideato questo progetto, speriamo che quello che abbiamo vissuto in prima persona possa arrivare in molte case ed emozionare molte altre persone che non hanno avuto la nostra stessa fortuna.

Vogliamo concludere con le parole dello stesso Charles Darwin alla fine del suo viaggio intorno al mondo e che ci sentiamo di condividere, ringraziando l’Università di Ferrara, il Magnifico Rettore Patrizio Bianchi, e il professor Guido Barbujani per averci dato la possibilità di partecipare a questo progetto:

"Mi sembra che nulla possa essere tanto utile per un giovane naturalista di un viaggio in paesi lontani. Esso acuisce e in parte mitiga allo stesso tempo quei bisogni e quei desideri che ogni uomo prova anche quando tutte le sue necessità sono pienamente soddisfatte. […] Ho goduto troppo profondamente il viaggio per non raccomandare a ogni naturalista, ancorché non debba aspettarsi di essere così fortunato nel trovare i compagni che ho avuto io, di afferrare ogni occasione e di intraprendere escursioni per terra, se possibile, o altrimenti un lungo viaggio per via di mare. Può essere sicuro che non incontrerà difficoltà o pericoli, tranne in rari casi, brutti come si era immaginato. Da un punto di vista morale il risultato sarà quello di imparare un’ allegra sopportazione e di liberarsi dall’ egoismo, di abituarsi ad agire da sé e di fare il meglio possibile in ogni circostanza. Viaggiando imparerà ad essere diffidente, ma nello stesso tempo scoprirà quante persone veramente di cuore vi siano con le quali non aveva mai avuto, o non avrà mai più contatti, e che sono tuttavia disposte a offrirgli il più disinteressato aiuto".


Andrea, Caterina, Enrica, Silvia e Stefania

Evoluti per Caso

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]