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Le punture di insetti

Le punture di insetti (api, vespe o calabroni) possono provocare la comparsa di sintomi dovuti al veleno che viene iniettato attraverso il pungiglione. Per inquadrare correttamente il problema, bisogna fare una netta distinzione tra i sintomi locali, che si manifestano in ugual misura in tutti i soggetti colpiti da punture di insetti, e i sintomi allergici, che si manifestano solo nelle persone che hanno sviluppato una particolare sensibilità al veleno iniettato attraverso le punture di insetti. L’intensità delle reazioni allergiche diventa sempre più intensa ogni volta che si incorre in nuove punture di insetti.

 

Sintomi locali delle punture di insetti

I sintomi locali si manifestano in tutti i soggetti e la loro intensità è proporzionale al numero di punture di insetti subite. Nei casi limitati a una o poche punture di insetti, la reazione è solamente locale, caratterizzata da sintomi generalmente lievi, come prurito, gonfiore, dolore bruciante. Nei rari casi in cui il soggetto viene colpito contemporaneamente da molte punture di insetti (parecchie decine), possono manifestarsi sintomi anche gravi, come una reazione tossica, che coinvolge tutto l’organismo, o nei casi estremi (oltre le 100 punture di insetti) portare alla morte.

 

Sintomi allergici delle punture di insetti

Nelle persone allergiche al veleno possono manifestarsi, in occasione di nuove punture di insetti, gravi sintomi che interessano tutto l’organismo. In questi casi, si parla di shock anafilattico che, a sua volta, provoca sintomi molto fastidiosi e pericolosi: è caratterizzato da difficoltà respiratorie e marcato abbassamento della pressione arteriosa, accompagnati da prurito e orticaria generalizzati. I sintomi dello shock anafilattico compaiono nei minuti successivi alle punture di insetti e si affiancano alla reazione locale descritta prima. Si tratta di un evento particolarmente pericoloso: ogni anno in Italia si calcola che circa 5-10 persone muoiano in conseguenza dello shock anafilattico causato dalle punture di insetti (per confronto si pensi che il temutissimo morso di vipera non è quasi mai mortale). Proprio per il fatto di essere indipendente dalla quantità di veleno iniettato, può succedere che anche una sola puntura scateni uno shock anafilattico che porta a morte in pochi istanti.

Essendo la classe degli insetti la più numerosa del regno animale, per evitare lunghe e complicate classificazioni, ci limitiamo a prendere in considerazione, indipendentemente dal loro ordine, sottordine e genere, gli insetti che sono nocivi per l'uomo. Le punture di alcuni insetti, come per esempio quelle dell'ape, della vespa, della formica rossa, hanno generalmente all'origine uno scopo difensivo, ma a volte sono seguite da immissione di veleno. Anche alcuni insetti come i bruchi dotati di secrezioni irritanti, le zanzare, le zecche, che invece pungono per scopi nutritivi, possono provocare reazioni importanti. In particolare, le femmine di questo genere di insetti ematofagi richiedono un pasto a base di sangue prima dell'ovulazione. Le reazioni provocate alla pelle sono generate con meccanismi diversi:

- reazioni da trauma meccanico: la ferita prodotta dalle punture di insetti raramente, in questi casi, provoca reazioni gravi nell'ospite. La natura del trauma dipende dalla struttura dell'apparato buccale - che può essere molto diverso da specie a specie (pungente-succhiatore in acari, cimici, pappataci, pidocchi, pulci, tafani, zanzare, zecche; masticatore nei ragni); dell'apparato vulnerante, denominato pungiglione o aculeo (nelle vespe e nelle api) o dell'apparato urticante (nei lepidotteri)

- iniezione di sostanze irritanti citotossiche o farmacologicamente attive di cui sono composte le secrezioni salivari, nel caso delle zanzare, e il veleno, nel caso degli imenotteri

- iniezione di potenziali allergeni: le reazioni alle punture di insetti dipendono dalla presenza nell'ospite di anticorpi specifici per le sostanze antigeniche della saliva e del veleno. Il tipo di reazioni dipende largamente da una eventuale esposizione precedente: dopo punture di insetti ripetute, comincia a svilupparsi sensibilizzazione, che si manifesta con lo sviluppo di una papula pruriginosa circa 24 ore dopo la puntura e persiste per alcuni giorni

- infezione secondaria: un'infezione batterica può venire introdotta dagli insetti al momento delle punture, ma molto comunemente è una complicanza provocata dal grattamento susseguente alle punture di insetti stesse

- reazioni da contatto: il semplice contatto con le secrezioni di certi insetti o con parti del loro corpo può provocare reazioni irritative o allergiche

- reazioni alla ritenzione di parti dell'apparato buccale: (per esempio, le zecche) si possono formare papule o noduli granulomatosi persistenti

- trasmissione di malattie: di cui gli insetti possono essere vettori (per esempio malaria, leishmaniosi, tifo).

 

Punture di insetti: cosa fare

- Eliminare i pungiglioni che dopo le punture di insetti sono ancora infissi nella pelle. Questa operazione va compiuta con cautela e delicatezza per evitare di liberare altro veleno dal sacchettino che si trova alla base del pungiglione

- Applicare ghiaccio sulla zona colpita dalle punture di insetti per ridurre l’assorbimento del veleno e per prevenire il gonfiore e il dolore

- Nei casi più lievi di punture di insetti, si può utilizzare anche la semplice ammoniaca altrimenti è indicata una crema antistaminica o a base di cortisone per ridurre il prurito

- Nel caso di punture di insetti multiple (più di tre) è bene recarsi al pronto soccorso più vicino per valutare la eventuale comparsa di segni di intossicazione dell’organismo da parte del veleno

- Se il prurito è generalizzato a tutto il corpo e si accompagna a orticaria e se compaiono sintomi di malessere generale (affanno, senso di gola chiusa, nausea, collasso) dopo essere stati vittima di punture di insetti, è molto probabile che il soggetto sia allergico: anche se questi sintomi scompaiono spontaneamente, è necessario consultare il medico per valutare la presenza di un’allergia. E’ possibile che in occasione di punture di insetti successive, i sintomi si manifestino in modo più grave, fino allo shock anafilattico.

 

In caso di allergia da punture di insetti

Lo shock anafilattico è una reale emergenza medica che può evolvere verso il decesso nel giro di poche decine di minuti. Fortunatamente questa evenienza fatale non si manifesta quasi mai in occasione del primo contatto con il veleno: nel corso dei primi episodi di punture di insetti il soggetto nota una certa difficoltà respiratoria, un senso di gola stretta, un affanno. A volte, si presenta un marcato ma transitorio abbassamento della pressione arteriosa, nei casi lievi e iniziali c'è solamente un prurito e un’orticaria in tutto il corpo, accompagnati da un senso di malessere generalizzato. E’ opportuno che questi sintomi provocati dalle punture di insetti siano segnalati al medico, perché indicano la presenza di un’allergia al veleno e questa allergia è destinata ad aumentare nell'eventualità di esposizioni successive alle punture di insetti. Esiste uno specifico esame del sangue, che si chiama RAST (esame delle immunoglobuline E specifiche), che è in grado di stabilire con precisione la natura e la gravità dell’allergia collegata alle punture di insetti; in base al risultato di questo esame, il medico stabilisce se c'è l’indicazione per un vaccino desensibilizzante. Questo consiste nella somministrazione sottocutanea di piccolissime dosi crescenti di veleno, sotto controllo medico, con cadenza settimanale e di durata in genere triennale; il suo scopo è quello di far "disimparare" al sistema immunitario la reazione allergica al veleno iniettato attraverso le punture di insetti.

Il trattamento farmacologico dello shock anafilattico si basa sulla somministrazione di adrenalina, antistaminici e cortisone. A causa della rapidità con cui si sviluppa la reazione allergica è raro il caso in cui sia presente un medico per la somministrazione per iniezione: per questo motivo l’industria farmaceutica ha messo a punto dispositivi per autosomministrazione di adrenalina che i soggetti, che sanno di essere allergici alle punture di insetti, dovrebbero portare sempre con sé (specie quando si recano in zone a rischio per la presenza di api o vespe).

 

A cura di Sanofi-Aventis

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