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Biologia delle Galapagos

21 May 2002 ore 21:00

Parla il biologo Junio Fabrizio Borsani, che ha accompagnato Syusy e Orso a visitare il parco naturale più famoso al mondo: le isole Galapagos.


 

Alle Galapagos io, Syusy e Orso abbiamo visto tutta l'enciclopedia degli animali. Io non c'ero mai stato e per me ha rappresentato moltissimo, finalmente ho potuto vedere quello che avevo studiato per vent'anni e sinceramente per me è stato il massimo raggiungibile... un "orgasmo biologico". Anche perchè tutti gli animali si vedono non in posti remoti, lontani, ma in città, nel porto. E' incredibile! Io pensavo di dovere andare in giro con gli scarponi, lo zaino, la piccozza, il binocolo, il teleobiettivo... e invece tutto questo avviene sotto i tuoi occhi.

Abbiamo visto la tartaruga gigante, la testuggine delle Galapagos, quella che ha una specie e undici sottospecie e noi ne abbiamo viste ben quattro di sottospecie. E ne abbiamo viste tre libere nelle isole di santa Cruz e di Floreana e una nella stazione Darwin dove le allevano per reitrodurle nelle isole dove si sono estinte. Per me vederne quattro specie in sole due isole è stata una fortuna di quelle che rimangono scritte nei geni.
Poi abbiamo visto una buona parte dei famosi fringuelli geospiza di Darwin, che altro non sono che dei simil-passerotti, lo studio dei quali ha ispirato la teoria dell'origine delle specie di Darwin. Infatti, questi sono fringuelli arrivati sull'isola come forma unica e poi per separazione geografica, cioè per isolamento sono diventate specie diverse, adattando la forma del loro becco o tenendo il becco uguale agli altri, ma modificando il loro comportamento. Uno di questi fringuelli, ad esempio, che ha il becco fatto per schiacciare i semi, quindi largo e tozzo, ha imparato ad usare una spina di cactus - ed è chiamato appunto fringuello del cactus - per andare a pungere i vermicciattoli e gli insetti all'interno delle piante e quindi da animale che mangiava i semi è diventato un carnivoro predatore con l'uso di un attrezzo.

Un altro ancora che si chiama "geospiza difficilis" è diventato invece un vampiro cioè da fringuello che stava per terra e mangiava i semi, ha imparato a pungere alla base delle penne le "sule" (uccelli che vivono solo su un isola) per succhiarne il sangue; alle Galapagos lo chiamano, infatti, il "pinzon vampiro".
E poi abbiamo visto tantissimi uccelli endemici: il canarino Maria, un uccellino giallo che fa un sacco di casino, e che vive solo lì; un falco, l'aquila delle Galapagos che loro chiamano "gavilan", che in realtà è una poiana ed esiste solo su due o tre isole delle Galapagos. Abbiamo visto una serie incredibile tra aironi e garzetti di vario genere, dello stile di quelli che si possono vedere sul Po, ma tra questi anche l'airone della lava, tipico solo delle Galapagos. Poi abbiamo fatto un'immersione in un cratere sommerso chiamato "la corona del diavolo" e abbiamo visto un pesce palla, un pesce pappagallo, una serie di pesci tropicali che si ha occasione di vedere solo nei documentari sulle Galapagos o negli acquari, di quelli neri con le bande gialle e tutti multicolori. Il fondali poi erano una vera meraviglia, intonsi: ricchi di stelle marine, cetrioli di mare, diverse forme di coralli, ecc.. Altro che Sharm el Sheick!



Camminando per le varie isole delle Galapagos, io, Syusy e Orso eravamo sorpresi perchè ci comparivano davanti le iguane terrestri, le iguane marine nelle sei sottospecie. All'inizio Orso le fotografava da venti metri, ma poi si è stancato perchè aveva ormai cento primi piani da venti centimetri di distanza. Avevamo i maschi, i piccoli e le femmine delle otarie sul molo, a tre passi da noi, che non si spostavano. Accendevamo la luce di notte e venivano vicino alla barca a mangiare gli squali delle Galapagos, animaletti lunghi un metro e settanta, dalla faccia tipica da squalo... per niente amichevole.
Mi ha veramente impressionato la disponibilità, la frequenza e la vicinanza dei mammiferi. Noi in particolare abbiamo visto i due pinnipedi: il leone marino delle Galapagos e il leone marino della California, che sono animali allegri giocondi invadenti, che vengono vicinissimo a te quando nuoti, salgono sulle barche dei pescatori. Sono delle otarie, che sono diverse dalle foche, come ho cercato di fare capire a Syusy, che per una settimana continuava a dire "Che belle foche!"

Un'otaria ha le orecchie, una dentatura diversa, un muso più lungo e soprattutto ha la pelliccia (infatti in inglese si chiamano "fur seals"). Invece le foche non hanno più l'orecchio esterno, hanno una dentatura più da tritatore di molluschi che non da carnivoro con i canini e non hanno la pelliccia. Sono diverse come un cane e un gatto, insomma.
Queste otarie emettevano un verso molto forte, facevano "OH OH OH" e penso che mi abbiano detto "Chi sei? Questa è casa mia". Quando ci avvicinavamo a cinqua centrimetri ai maschi che dormivano, allora si arrabbiavano e ci "abbaiavano" contro. Orso, mentre le filmava troppo da vicino, stava per essere mangiato da un otaria maschio. Però finche tu non vai a importunarle, si comportano tranquillamente come se non esistessi. Ho notato una differenza comportamentale drammatica nei confronti dell'uomo da parte di questi animali alle isole Galapagos rispetto a quelli di altri Parchi naturali. In questi ultimi, gli animali o scappano dall'uomo o ci sono abituati e vengono a mendicare cibo, mentre alle Galapagos non scappano nè ti vengono a cercare. E questa è la cosa così diversa e speciale delle Galapagos.

 



Junio Fabrizio Borsani




Junio Fabrizio Borsani ha accompagnato Syusy e Orso nel loro viaggio alle isole Galapagos, cercando di far capire loro la differenza fra una foca e un' otaria. Fabrizio Borsani è uno zoologo, specializzato nella comunicazione acustica dei mammiferi e lavora presso un Istituto di ricerca governativo, che fornisce supporto alle politiche delle amministrazioni centrali competenti, suggerimenti, indicazioni e supporto agli enti locali nel coordinamento delle attività a livello locale nelle aree marine protette, negli scavi portuali e nella pesca. Inoltre, collabora con varie organizzazioni nazionali e internazionali per lo studio di tematiche inerenti la tutela e la conservazione del mare e di aree di particolare interesse naturalistico (fra le ONG citiamo ANCF-Animal & Nature Conservation Fund, CESVI, SAMARINDA).

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