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Le isole campane

di Carlotta Cicotti

 

Capri

 

Siamo al largo di Napoli, nell’isola più VIP di tutto l’arcipelago Campano... CAPRI!

Nel Paleolitico, l'isola era in realtà collegata alla penisola sorrentina, da cui si distaccò nelle epoche successive a causa di convulsi movimenti della crosta terrestre; oggi dista circa 5 km dalla terraferma.

Tiberio, che vi si stabilì nel 26 a.C. e da qui governò l’impero per undici anni, si fece costruire numerose ville, ma la residenza ufficiale era Villa Jovis, sulla sommità del Monte Tiberio, con un lato a strapiombo su un orrido di 300 m sul mare, chiamato il “Salto di Tiberio”, da cui la leggenda vuole che l’imperatore gettasse chi gli stava antipatico.

L’isola subì poi un lento declino, in cui le frequenti incursioni da parte dei pirati ebbero un ruolo importante; bisognerà attendere gli intellettuali o i sognatori in fuga dell’inizio del XX secolo perché Capri torni alla ribalta.

Ed ecco allora arrivare personaggi come Curzio Malaparte, innamorarsi perdutamente di questi luoghi tanto da farsi costruire Villa Malaparte, estrosa, geniale e totalmente isolata, incastrata sulle rocce di Punta Massullo, ancor oggi considerata un’opera d’arte.

E’ il 1897 quando Friedrich Alfried Krupp, figlio del fondatore delle acciaierie Krupp di Essen, donò al comune i giardini detti "di Augusto", e finanziò in toto la costruzione di una strada che doveva collegare la Certosa di San Giacomo con la Marina Piccola... 500 metri in linea retta, 100 metri di dislivello... 1 Km di tornanti... un capolavoro per l’ingegneria dell’epoca!

 

Ma tra tante meraviglie “umane” non dimentichiamocene altre... quelle naturali... che hanno del fantastico!

Ecco allora i Faraglioni, tre enormi monoliti calcarei a Sud dell’isola, picchi scampati ad eventi tellurici analoghi a quelli che hanno distaccato Capri dalla costa. Il primo, ancora unito alla terra, è chiamato Stella o di Terra, con i suoi 110 metri è il più alto dei tre; segue il Faraglione di Mezzo, di “soli” 81 metri ma con tanto di galleria! Chiude la fila, con i suoi 104 m, lo Scopolo, o Faraglione di Fuori.

Ma la vera notizia è che ogni faraglione pare ospiti una sottospecie diversa di Podarcis sicula! E che è? Una lucertola, che a forza di stare tra cielo e mare è diventata... azzurra!

E per chiudere questo breve volo sull’isola non può mancare la Grotta Azzurra! È la più famosa delle 55 grotte dell’isola, a nord di Anacapri, è così chiamata per il colore delle sue pareti, dovuto alla rifrazione della luce del giorno, che entra da una piccola apertura, da cui volendo potrete entrare anche voi, sdraiati su piccoli barchini che si infilano nel ventre della roccia con una velocità... da provare! A suo tempo gli antichi romani vi costruirono un ninfeo marino, decorandola con mosaici e statue.

 

Ischia

 

ISCHIA. Fu un’importante colonia greca già dall’VIII secolo, poi arrivarono i romani che andavano matti per i suoi bagni termali. È il 1301 quando il vulcano Arso, oggi estinto, erutta violentemente, costringendo gli isolani ad abbandonare l’isola per quasi quattro anni. Cinque secoli dopo altro disastro: stavolta un terremoto, nel 1883, che uccise più di 1700 persone e rase al suolo Casamicciola, fiorente cittadella termale.

Ora regna dell'antica origine vulcanica rimangono oggi solo pacifiche tracce nelle numerose sorgenti termali e fumarole, presenti presso le coste e sul fondo marino. L’isola è dominata dal monte Epomeo, un vulcano spento, alto 788 m, e costellata da numerosi crateri minori.

Ischia Ponte: è questo un piccolo borgo di pescatori, caratterizzato dall'isolotto del Castello Aragonese, raggiungibile appunto attraverso un ponte ad Ischia Porto. Il castello, di epoca medievale, ci ricorda le lotte condotte dagli abitanti dell'isola per fronteggiare i furiosi attacchi saraceni.

La baia di Ischia Porto era in origine un lago vulcanico, che il re spagnolo Ferdinando II fece aprire al mare nel 1854. Vederci entrare i traghetti fa un certo effetto…

E poi… poi Sant’Angelo, piccolo borgo a Sud dell’isola, pezzo rubato a Capri, con negozi, localini, e concerti estivi in abbondanza; nelle sue vicinanze sorgenti termali allo stato naturale, con tanto di grotte e cascatelle vi aiuteranno e ritemprarvi delle fatiche della navigazione!

E piccola perla per i sub... qui a Punta S. Angelo c’è un’immersione spettacolare... una caduta su una parete ricoperta di corallo rosso, colonie di gorgonie gialle e bianche, spugne gialle e arancioni e, dulcis in fundo... piu' di dieci rami di corallo nero che ricoprono completamente una sezione di parete dai 35 ai 40m! andiamo a vederlo?

 

Procida

 

PROCIDA la più piccola del Golfo, la meno turistica, perfetta per chi non ama i bagni di folla! A noi ha incantato per i suoi vicoli a misura di “Ape”, le sue cassate e le sue provole affumicate... a Napoli sono più buone dite? Mmhhh... provare per credere!

Come gli stessi abitanti della Corricella, gomitolo di barchette e casupole pastello, vi diranno orgogliosi mentre riparano le reti, qui sono state girate alcune scene de Il Postino.

Sopra questo borghetto incantato c’è il Castello d’Avalos, usato come prigione fino a venti anni fa, ora purtroppo in totale abbandono; dalle sue mura si gode però una vista spettacolare.

Poco distante dal porticciolo di Chiaiolella c’è ciò che rimane di un antico cratere: è l'isolotto di Vivara, una riserva naturale, ora collegata all’isola con un ponte pedonale.

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