Nella Baia di Yandua, l’isola delle Fiji in cui siamo ancorati, oggi è arrivata una bella barcona di legno colorato col fuoribordo. Sono abitanti del villaggio, che sta dall’altra parte dell’isola, ma purtroppo non si tratta di Peter, il Ranger, al quale dobbiamo chiedere di accompagnarci sull’isoletta che sta di fianco, dove ci sono le famose iguane verdi, uniche al mondo.

Non si trattava di Peter, ma di due (o tre) sue sorelle, con mariti e figli. Hanno pescato un po’ di pesce per loro e un po’ di roba da vendere, poi son venuti qui sulla spiaggia e si stanno facendo una sorta di accampamento: fanno il fuoco e si costruiscono una capanna con foglie di palma. Passeranno la notte in baia, purtroppo. Dico purtroppo perché sarebbe stato meglio che, andando a casa, avvertissero Peter che lo stiamo aspettando!

Il gruppo, comunque, è molto simpatico e socievole, come tutti i figiani. Abbiamo scherzato a lungo, poi ci siamo fatti vedere la loro pesca. Per sé hanno un paio di cernie, che si faranno sulle braci. Ma per il resto, hanno catturato cose davvero strane e raccapriccianti! Si tratta di Oloturie (dette anche “stronzi di mare”) enormi, e di un altro pesce che mi pare si chiami pesce cocomero o giù di lì, e un pesce-scatola (box-fish). A parte il pesce scatola (che è fatto proprio come una scatola) gli altri non si possono chiamare pesci, sono gasteropodi piuttosto mostruosi… Si presentano come vescicone bitorzolute, senza apparentemente né capo né coda. Ne avevo visti tanti, ma mai enormi come questi. In più questi sono o neri o rossi. Li lessano, li affumicano e poi li vendono a carissimo prezzo ai giapponesi, notoriamente ghiotti di tutti i pesci e affini, soprattutto se strani.

Con le sorelle di Peter (la più anziana è un donnone alto 1,80 e largo 1,50, con un collo taurino, una capigliatura foltissima e due baffoni poco femminili) ci siamo molto divertiti, ma domani dovremo deciderci a scalare la montagna per andare e trovare personalmente lui, altrimenti niente iguane…

Patrizio