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Verso Antofagasta

7 January 2007 ore 10:30

Posizione: 23°38',1S - 071°18',8W. A 25 miglia per NW da Antofagasta, nostro porto di ingresso in Cile. Rotta 165°. Velocità 6,3 nodi. Ore 10:35 LT.

Vento da Sud a 18 nodi. Mare lungo da Sud-Sud Ovest. Pressione 1014 Mb, copertura del cielo 1/8.

 

 

Manca poco all'arrivo. Dopo più di 20 giorni di mare il desiderio di terra é forte. Anche se amiamo navigare in altura consideriamo la terra, il porto di arrivo, come la meta e lo scopo della navigazione. Nessuno di noi naviga per navigare. Per quanto piacere abbiamo a stare giorni e giorni al largo, in questo mare sempre uguale e sempre diverso, desideriamo l'arrivo. E' nell'arrivo che prende senso il viaggio. Nel riscoprire odori, colori, sapori. Nell'udire voci. Costretti a navigare in eterno, su un globo di sola acqua come in Waterworld, credo che nessuno di noi manterrebbe la ragione. Farlo come Moitessier, che dopo avere doppiato Capo Horn, rinunciò ad arrivare a destinazione, durante una regata intorno al mondo in cui aveva già percorso quasi tutto il giro del globo e non gli restava che rimontare l'Atlantico fino a Plymouth per arrivare secondo, e che continuò il giro verso ovest riattraversando Indiano e Pacifico perché in mare aveva tutto ciò che gli serviva: se stesso e la sua barca... Ecco, anche questo per noi é troppo.

Invece a noi piace dare un senso all'andare. Viaggiamo vivendo e godendo del presente marino ma con l'obiettivo del futuro terrestre. Individuare la costa per primi é un gioco divertente a cui tutti coloro che navigano su Adriatica si sottopongono. E poi le ipotesi su come sarà a terra. Chi incontreremo, quale novità sarà il prossimo scalo. Congetture sul cibo, sulla gente, sulle ragazze del posto. Sempre ci è stato dato di vivere incontri interessanti, da quando abbiamo mollato gli ormeggi a Rosignano, ormai quasi un anno fa. Ripercorrendo il nostro giornale di bordo ci ricordiamo di tanti volti, personaggi, stili di vita. La maniera con cui viaggiamo e che é quella che ci hanno insegnato Patrizio e Syusy, entra nella realtà dei luoghi passando al di là della facciata. Lo spunto è sempre semplice: il cibo, un monumento, un luogo famoso. Ma quale storia ci sta dietro! E, soprattutto, qual é la storia di chi ce la racconta? Chi è? Come vive?

Vi ricordate di Padre Ottavio e il progetto della "Vigna" a Capo Verde? E i suoi amici di Radio Nova? Oppure gli indiani Kuna alle San Blas. E Fabio Tonelli, mitico personaggio delle Galapagos... Difficile per me comunicarvi le sensazione provate. Ma chiedete ai VpC che erano con noi. Loro forse sapranno raccontarvi.

A Antofagasta come ci accoglieranno? Come se fossimo amici da sempre, perché da sempre condividiamo la stessa passione del mare?

E a Valparaiso? A Chiloé, A Ushuaia...? Navigare é bello. Il "Grand Large" é sublime di sensazioni espresse e inespresse. I colori e le forme del mare sono infinite e alcune vanno cercate non lontano, all'orizzonte, ma dentro di sé. Ma la terra da significato a tutto questo. Ed é forse per questo che a 24 ore dall'arrivo tutti iniziano a prepararsi: barba, doccia, controllo degli abiti per la prima uscita

"Ragazzi, ma arriviamo di sabato sera... Come sarà il posto?" - "Io mi faccio un margarita al primo bar!" - "Si... E poi un altro al secondo e un'altro ancora al terzo...!" - "No.. Questa volta non ci casco! La serata la voglio proprio vivere fino in fondo. E poi, con tutta l'acqua salata che ho in corpo, ce ne vogliono così di margarita per rifarmi il sangue!.." - "Eh, il sangue... Lasciamo perdere il sangue. Che se do retta al mio, di sangue, bacio la prima che incontro! E ho detto tutto..."

Sì. Inizia con cose banali il ritrovare la terra. Anzi, non banali, ma normali. Perchè siamo persone normali, come tutti, anche se seguiamo una vocazione particolare: andar per mare.

E poi prosegue con altre cose. Più personali. Riscopri il piacere di camminare, passeggiando per lungo tempo tra le vie di una città nuova. Ritrovi il piacere di un caffé al bar, e due chiacchiere con il barista. Cerchi di capire il luogo attraverso la sua arte, la sua architettura e giri con il naso all'insù, guardando le facciate delle case, mentre per settimane il tuo orizzonte era davanti, il dorso delle onde. Parli con nuovi amici che ti raccontano nuove storie. Immagini come sarebbe vivere lì, con quella gente, nel loro modo. Tanto sai che poi ripartirai, perché é il tuo destino, ripartire. Per ritornare.

Ancora 24 ore a Antofagasta.

Ancora 23 ore e 59 minuti...

Ancora 23 ore e 58 minuti...

Ciao

 

Filippo Mennuni

Skipper di Adriatica

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