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Tappa pugliese per la Fisica in barca

15 May 2008 ore 18:00

Posizione 40°53,0 N, 17°30,1 E

Ore 10:10 LT. Costa orientale della Puglia.

 

Adriatica taglia l'acqua immobile del mare pugliese. Corre verso sud est e taglia temporaneamente l'immobile immensità del mare in due parti che si richiudono poco dopo il suo passaggio lasciando solo un riverbero acqueo a propagarsi apparentemente all'infinito. Il sole è già alto. Alle 6, quando abbiamo mollato gli ormeggi dal porto di bari, la luce lattea confondeva la linea dell'orizzonte con quella del cielo, a nord. E dalla campagna che circonda la città saliva una leggera bruma che sfocava i contorni della Murgia.

Massimo e Daniela, i nostri nuovi compagni di viaggio fino a Brindisi, hanno appena fatto in tempo a salire a bordo che già Mattia e Salvatore mollavano gli ormeggi, mentre Carlotta sistemava il solito parabordo a proteggere la prua durante la manpovra. Adalberto, il papà di Damiano, mio marinaio durante la Rotta di Darwin e skipper di Adriatica per il trasferimento dall'Uruguay a Napoli, è l'ultimo, ma solo in ordine di citazione, dei nuovi amici presenti a bordo. Quindi siamo in 8, compreso l'equipaggio, per questa navigazione di una giornata che ci porterà alla prossima tappa.

 

Massimo e Daniela lavorano per ENEL, nostro storico partner per le iniziative scientifiche. Lui è già stato sulla nostra barca diverse volte, tra cui la più avventurosa - dal punto di vista tecnico - a Curaçao, dove insieme a Gianluca Gigliucci e a Furlanetto & son - il creatore dell'impianto elettrico di Adriatica - montarono la nostra apparecchiatura di produzione e accumulo di energia pulita. Daniela é una novità. Acquisto recente della squadra della sede pisana dell'azienda elettrica che fa capo a Franco Donatini sarà la divulgatrice presso i ragazzi che incontreremo da ora in avanti. E' una Fisica giovane, carina e competente e in più ha una bella voce e saprà farsi ascoltare dai nostri studenti.

Salvatore (in foto al timone, vecchio amico di tutti noi, navigò su Adriatica da Curaçao a Panama insieme a Davide, Gianluca e Gianfranco. Visse la prima parte della Rotta di Darwin in diretta e da allora è sempre rimasto vicino a noi dell'equipaggio. Ora ci accompagna a Brindisi. E Adalberto, che appena imbarcato ieri è stato subito impiegato per risolvere dei problemi idraulici: lui ne è un vero esperto! In realtà il suo viaggio con noi durerà fino a Catania ed é il regalo di Damiano per il suo compleanno.

 

A poppa la canna da traina si trascina l'esca. Mattia la cala in acqua appena fuori dal porto ad ogni partenza, ma per ora nessun pesce ha voluto abboccare. Solo una volta, al largo di Pescara, il rumore della frizione ci ha fatto correre a poppa mentre il filo si liberava veloce dal mulinello. Sicuramente una bella presa, ma l'amo si spezzò e poi, la sera, mangiammo salsiccia!

Sono le 11 in questo momento. Il sole scalda la pelle nonostante l'aria fresca. Siamo tutti in coperta cercando di godere di questi momenti magici di navigazione tranquilla. Poco vento, purtroppo. Siamo costretti a utilizzare il motore, ma spero che avviciandoci al canale d'Otranto, dove l'Adriatico si stringe come un imbuto, l'effetto Venturi (...ecco la fisica onnipresente!) incanali e velocizzi l'aria facendoci percorre le ultime miglia a vela.

Navighiamo davanti a Ostuni, la bianca città di tufo. Sdraiati in pozzetto o sul ponte chiacchieriamo di tutto. Sto già pensando a dare vela per l'ora di pranzo. La velocità scenderà parecchio, ma ci godremo qualche ora di veleggiata tranquilla.

 

Ore 12:30

Mancano 12 miglia al porto. Diamo vela e ci organizziamo per un pranzo in navigazione. Il vento è leggero e lasciando la randa un po' lasca la barca resta abbastanza piatta e riusciamo a mangiare senza che tutto ruzzoli via. Viene da sud, cioè direttamente dalla nostra meta, quindi ci costringe a "tirare dei bordi" per arrivare. Scelgo per primo il lato verso il largo, anche se meno favorevole, perchè l'ombra della randa cade fuoribordo e lascia il pozzetto dove mangiamo al sole. Daniela ha portato delle mozzarelline intrecciate, i famosi bocconcini pugliesi. Lei è di Bari e si intende di queste cose oltre alla scienza. Vinello del Collio, eredità della sosta friulana e formaggi vari completano la mensa. Il mare calmo e azzurro e il profilo della costa fanno da cornice a questo momento. In sottofondo la musica dello stereo, leggera, si confonde con la voce del mare.

 

Alle 16:00 accostiamo alla banchina centrale del porto antico di Brindisi, di fronte alla grande scala che porta alla Colonna Romana. Siamo nella posizione più prestigiosa a cui una barca possa ambire in questa città. La voce tranquilla e professionale del nostromo del porto ci ha accolto sul canale 12 della radio VHF, quello di lavoro.

I ragazzi dell'equipaggio rassettano la barca mentre io vado a trovare la signora D'Angelo, segretaria particolare del sindaco, che ci mette a disposizione una bella sala conferenze per le lezioni che i ragazzi ascolteranno domattina dai Fisici INFN e dai tecnici ENEL. Brindisi è una piccola cittadina con un centro storico ottimamente recuperato. La gente è accogliente e tutti si fermano a guardare Adriatica che è ormeggiata proprio sullo "struscio", la passeggiata della città.

A poppa, lungo la stessa banchina ci sono tre altre vele: una coppia di austriaci che dirigeranno in nottata verso il Montenegro, un equipaggio inglese che va in Croazia e una coppia di Francesi in navigazione da alcuni anni con il loro Beneteau 523. Con tutti scambio qualche parola. Con i francesi parliamo della velatura di Adriatica e delle similitudini con la loro barca; i tedeschi chiedono a Mattia conferme sulla meteo prima di traversare le 80 miglia che separano le due coste dell'Adriatico. Passano anche dei velisti brindisini, che ci hanno subito riconosciuti e sono corsi al porto, temendo che salpassimo senza poterci salutare. La comunità dei naviganti si stringe sempre intorno a qualche chiacchiera, due parole di scambio, delle informazioni cedute a cuore aperto consapevoli di condividere una stessa passione, la Vela.

 

A domani,

 

Filippo e i ragazzi

L'Equipaggio di Adriatica

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