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Sotto al mare di Cortez

di Paolo Ghidotti.


L'idea per questo fantastico viaggio è nata, per caso, a febbraio, visitando l'Eudi Show, (la fiera della subacquea più importante a livello italiano). Come tutti gli anni, sono andato a gironzolare fra gli stand di questa manifestazione. Qui si trovano espositori di qualsiasi cosa che riguardi il mondo sub, dalle didattiche, ai produttori di attrezzatura, dai diving ai tour operator specializzati. Io, come sempre, cercavo qualche idea nuova per il viaggio di gruppo. Quest’anno volevo trovare qualcosa di particolare, diverso dalle barriere coralline, le spiagge bianche e le palme. Questi luoghi sono sicuramente fantastici, ma io con il mio gruppo, li abbiamo già esplorati molte volte.

Passeggiando con Silvia, la mia compagna e Sveva la mia figlioletta, chiedo informazioni e preventivi qua e là, ma non trovo niente che mi entusiasmi. Poi a un tratto, vengo affascinato da una foto, esposta in un piccolo stand di un diving di nome Buceo Carey, che raffigura un branco di leoni marini. Mi fermo per chiedere informazioni, mi accoglie Gisel, una ragazza messicana. Inizia a spiegarmi e raccontarmi, con grande entusiasmo e foga, tutto quello che si può vedere e fare a La Paz. I suoi racconti mi fanno capire che è la località giusta per il prossimo viaggio. La Paz è una piccola città messicana, bagnata dal Mare di Cortez, lontana dai classici circuiti turistici, dei siti Maia e dal Mar dei Caraibi. Dopo una settimana ricevo il preventivo e ulteriori informazioni. Il costo del pacchetto comprendente soggiorno, immersioni e barca è ottimo. Allora mi metto subito alla ricerca dei voli, trovando gli orari e i prezzi migliori con Iberia.


A questo punto è arrivato il momento di proporre la vacanza al mio solito gruppo sub. In pochi giorni ricevo le adesioni entusiastiche di tutti. La Paz è una città che si trova nella penisola di Baja California, la quale forma il Mare di Cortez. Un mare particolare, ricchissimo di pesce e animali marini; per questa caratteristica, molti anni fa, venne definito da Jacques Cousteau, "L’acquario del mondo". Noi subacquei moderni, consideriamo l’arcipelago di isolette di fronte a La Paz "Le piccole Galapagos". La città è circondata dal deserto tipico messicano, roccioso, senza palme o piante, ma pieno di enormi cactus.

Ma la caratteristica che rende così interessante questo mare è che offre, a noi sub, la possibilità di ammirare delle grosse colonie di leoni marini, che in alcuni siti d'immersione, vengono addirittura a giocare con noi sommozzatori. Oltre a tutto ciò, nel periodo nel quale andiamo noi, c'è la possibilità di fare snorkeling con gli squali balena. Purtroppo, alcuni giorni prima della partenza, Sveva la mia figlioletta di meno di due anni, si ammala con febbre altissima, costringendo la mia compagna e la nonna a rinunciare al viaggio. Io, come capo gruppo, devo partire comunque, per non mettere in difficoltà i compagni d’avventura, che contano sul mio appoggio.


Finalmente è arrivato il giorno della partenza. Siamo tutti felici e pieni di entusiasmo (io solo in parte perché vorrei la famiglia con me). Alcuni, oltre ad essere contenti, sono anche un po' preoccupati, perché sanno che per raggiungere la nostre fantastica destinazione, dobbiamo affrontare un lunghissimo viaggio, con tante ore di volo e diversi scali. Ora sono le 13.00 ed è già arrivato il pulmino che ci porta all’aeroporto di Milano Malpensa, dove ci incontriamo con gli altri amici del gruppo. Per arrivare a destinazione abbiamo tre voli da fare. Il primo parte alle 18.45 per raggiungere Madrid, dove rimaniamo quasi tre ore, per poi prendere l’intercontinentale, che in dodici ore e venti minuti, ci porta a Città del Messico. Questo volo è stato veramente lungo, anche perché, abbiamo usato un aereo vecchio, con solo alcuni monitor nei corridoi, lasciati spenti per quasi tutto il viaggio, senza offrirci nessun film e pochissimi canali musicali. Alle 05.15 atterriamo in Messico, sbrighiamo le pratiche doganali e usciamo dalla zona franca. Ora dobbiamo attendere cinque ore e un quarto, il volo che ci porta a La Paz.

Ci piacerebbe fare un giro in città, ma vista l’ora, decidiamo che non è troppo sicuro e rinunciamo. Decidiamo di fare colazione (in realtà per noi è il pranzo, visto che in Italia, a causa dei fusi orari, è già pomeriggio). Ci facciamo tutti una mangiata di carne con una bella birra. Ora è giunto il momento d’imbarcarci, la compagnia aerea di questo volo non la conosciamo, si chiama Interjet, ma siamo piacevolmente sorpresi, il velivolo è nuovissimo, molto spazioso, con un servizio ottimo. Dopo due ore e un quarto arriviamo a destinazione. Usciamo dall'aeroporto dove veniamo accolti da Gisel, che ci sta attendendo con il pulmino, per portarci all'Hotel City Express, dove passeremo le prossime notti. Questa è una buona struttura, usata più che altro da persone d’affari, pulita, con piscina e offre una buona colazione. Si trova direttamente sul mare, alla fine di una bellissima passeggiata di alcuni chilometri, che inizia a centro città.


Dopo un viaggio così lungo, siamo stanchissimi, ma l’accoglienza entusiastica di Gisel, la felicità per essere finalmente arrivati e la voglia di iniziare l’attività subacquea, ci fa decidere di rimanere in hotel solo il tempo necessario per una doccia. Poi andiamo al diving per preparare l’attrezzatura e sbrigare le formalità burocratiche, cosi domani siamo subito operativi. Il diving non è molto grande ma veramente bello, funzionale, ben organizzato, con attrezzature nuove e di ottimo livello. Si trova direttamente sul porto dove, sono ormeggiate le barche che useremo. Anche queste sono perfette per l’attività subacquea, spaziose e con motori potentissimi. Ho conosciuto lo staff che ci seguirà per tutta la vacanza, è simpatico, super servizievole e soprattutto ho capito subito che è molto competente, preparato e professionale. So che siamo in ottime mani.

Abbiamo scelto di avere solo la colazione dall’albergo, visto che i pranzi li facciamo tutti in mare, forniti dal diving e preferiamo avere le cene libere per provare i ristoranti locali. Ormai è tardo pomeriggio, chiedo dove possiamo andare a mangiare, ci consigliano un posticino tipico, dove facciamo una scorpacciata di ottimo pesce. Infine prendiamo un taxi che ci porta in hotel per il meritato riposo.


Primo giorno: Bajo


È arrivato il grande giorno, quello delle immersioni. Sveglia prevista 07.30, ma a causa dei fusi orari, sono sveglio due ore prima, quindi, colgo l’occasione per telefonare ai miei tesorini. Dopo abbondante colazione e alle otto in punto, partenza in pulmino per il diving, dove Gisel ci aspetta, veloce briefing poi prendiamo il mare.

Oggi, sono previste due immersioni molto lontane, abbiamo circa due ore e mezzo di navigazione per raggiungere il sito da esplorare, che si chiama Bajo. Vorremmo vedere gli squali martello, sappiamo che è molto difficile, ma vogliamo comunque tentare. Purtroppo, arrivati sul posto, troviamo una grossa nave da crociera sub, cosa che diminuisce ulteriormente le nostre speranze. Ci tuffiamo, vicino a una parete, raggiungiamo la profondità di trentacinque metri. La parete è piena di pesce di scogliera, la esploriamo per circa un quarto d’ora, poi iniziamo a nuotare nel blu. Dopo circa dieci minuti, vediamo un enorme marlin, poi alcuni tonni, ma degli squali con c’è traccia. Ormai sono passati 50 minuti ed è il momento di riemergere.

Ci facciamo un’ora di sosta di superficie poi ritentiamo. Purtroppo anche nella seconda immersione niente martello. È arrivato il momento di prendere la via del ritorno, ma, dopo un’oretta di navigazione, ci fermiamo in una spiaggia deserta per pranzare e fare un bagnetto rilassante. Attorno alle 04.00 arriviamo al diving. Adesso ci facciamo portare in Hotel, io vado subito in camera, doccia e sonnellino, mentre parte del gruppo decide di rilassarsi in piscina. Il sole è tramontato, decidiamo di farci accompagnare in centro dalla navetta dell’hotel. Passeggiando, troviamo uno stupendo ristorante chiamato Bandidos, è molto originale, i tavoli sono all’aperto in mezzo alle palme e sono specializzati in carne alla griglia. In centro al locale c’è una vecchissima macchina, dove, nel cofano, al posto del motore, hanno costruito un enorme barbecue, usato per cuocere il cibo. Io ho preso la T-bone steak, è buonissima, anche gli altri confermano che la loro carne è eccezionale. Da bere ci siamo presi delle birre e per finire in bellezza, fiumi di margarita per tutti. Siamo piacevolmente sorpresi anche dal conto, è più basso del previsto. Finito di cenare iniziamo a passeggiare sul lungo mare, dopo circa un chilometro troviamo una gelateria, dove prendiamo un discreto gelato. Io, Alberto e Fiorenza decidiamo di prendere un taxi per l’hotel, mentre Philippe, Diana, Attilio e Anna Maria decidono di tornare a piedi. 


Secondo giorno: Islotes

Inizia una nuova giornata, per me sempre in anticipo, (devo ancora smaltire il fuso), meglio, così chiamo casa, i miei tesorini mi mancano. Mi rimane tempo anche per una passeggiata prima di colazione, poi trasferimento al porto. Dopo un’ora e mezza di navigazione, arriviamo al sito prescelto chiamato Islotes. Oggi sarà una giornata molto particolare, abbiamo in programma, al mattino, due immersioni con i leoni marini (è la prima volta per tutti che li vediamo) e al pomeriggio, snorkeling con gli squali balena (solo due di noi li hanno visti prima).

Anche il profilo delle immersioni è estremamente particolare. Il sito è a ridosso di una piccolissima isola, colonizzata da un branco enorme di leoni marini. Siamo i primi ad arrivare, già mentre ci prepariamo per scendere, alcuni cuccioli, iniziano a giocare sotto la barca. Ci tuffiamo, scendiamo seguendo la cima dell’ancora fino a 12 metri, poi nuotiamo verso la parete e risaliamo fino a 4 metri, passiamo tutto il tempo dai 4 metri a 1 metro. Appena arriviamo alla quota stabilita, capiamo immediatamente perché questi magnifici mammiferi hanno scelto questa isola come casa, è circondata da grossissimi banchi di sardine. 
E la prima volta che vediamo dei branchi cosi grossi e compatti di questo tipo di pesciolino. 

 

I cuccioli di leoni marini non si fanno attendere, scendono subito e cominciano a nuotarci attorno. Si avvicinano sempre più, dopo pochi minuti iniziano a mordicchiare la nostra attrezzatura, poi si mettono davanti a noi perché adorano farsi accarezzare e grattare. Dopo circa dieci minuti, siamo sommersi da decine di cuccioli e alcune femmine che ce ne combinano di tutti i colori. C’è stato un momento che due mi tiravano le pinne, uno mi morsicava la mano, un altro la macchina fotografica: è stato fantastico. Sorprendente anche la delicatezza che hanno nel giocare, usando anche la bocca e i denti. Ci siamo fatti una nuotata attorno alla scogliera, sempre in compagnia dai leoni marini, quasi tutti cuccioli, solo alcune femmine sono scese da noi, ma poco dopo, il grosso maschio (il capo branco), le ha mandate fuori dall’acqua. Purtroppo è già passata più di un’ora e dobbiamo riemergere. Saliti sulla barca, l’entusiasmo è alle stelle, le parole che sento, sono solo "fantastico, bellissimo, unico, pazzesco". La voglia di riscendere è irresistibile.

Dopo un’ora esatta, siamo già in acqua, entriamo in un grottino, dove ci raggiungono anche i nostri amici cuccioli per giocare, poi abbiamo fatto il solito giretto attorno alle rocce. Un'altra cosa bellissima, è vedere da sotto, i cormorani e i pellicani pescare nel branco di sardine. Dopo aver giocato per un’oretta, è il momento di tornare in barca. Pranziamo mentre navighiamo verso il nuovo sito, dove ci aspetta un’altra esperienza pazzesca. L’acqua ha un colore diverso, è azzurra, ma meno limpida a causa della grande quantità di plancton, è questo che attira qui i magnifici squali balena. Questi sono i pesci più grandi al mondo, arrivano fino ai 16/18 metri di lunghezza, si radunano qua solo da settembre a dicembre.

Questi giganti si devono avvistare dalla barca, poi ci si avvicina e ci si tuffa con l’attrezzatura da snorkeling. Noi ne troviamo subito tre, ci buttiamo e avviciniamo a loro. Uno di questi è veramente enorme, sarà 14 metri. Qui, sono quasi sempre in assetto verticale, perché è la posizione in cui mangiano, lo fanno tutto il giorno, aspirando e filtrando l’acqua per nutrirsi di plancton. Non sono minimamente intimoriti da noi, anzi, ci ignorano proprio, al punto che, se non ci facciamo da parte noi, ci investono. Sono spesso accompagnati da piccole mante, che rendono ancora più pazzesco l’incontro. Vedere questi giganti, a pochi centimetri da noi è veramente elettrizzante. Quando questi ti si avvicinano con quella bocca enorme, spalancata, mentre aspirano tonnellate di acqua che espellono dalle branchie, ti fanno sentire l’adrenalina scorrere nel corpo. Hanno una forma bellissima, una linea elegante e una livrea stupenda tutta a puntini, sembra un dipinto.

Dopo un’oretta dobbiamo tornare in barca, non vorremmo ma è l’ora di rientrare al porto. Il morale è a mille, decidiamo immediatamente che queste due magnifiche esperienze, prima della fine della vacanza, dobbiamo assolutamente rifarle. Siamo tutti estasiati e increduli, perché, nessuno di noi (neanche io e Diana, che avevamo già visto questo tipo di squali), avremmo pensato di ammirarli così da vicino e per tanto tempo. Siamo gasati ed eccitati, ma anche stanchissimi, tutte queste emozioni ci hanno veramente fatto consumare un sacco di energie. Tornati al diving, veniamo informati che domani, quasi sicuramente, ci sarà il mare mosso e non si potrà fare immersione. Gisel si è già informata per affittare, eventualmente, un pulmino, per fare un tour della penisola. A noi sembra una buona idea, comunque aspettiamo domani. È già tardo pomeriggio, ci facciamo portare all’hotel per una doccia, poi torniamo in centro, in un ristorante locale. Qui prendiamo alcuni piatti tipici, era quasi tutto pesce crudo, buonissimo, anche se per alcuni, troppo piccante. Poi passeggiatina con sosta margarita e gelato. E infine tutti a letto.

 

Terzo giorno: Todos Santos e Cabo San Lucas


Alla mattina, appena sveglio, mi sono reso conto che il mare era molto mosso e che non saremmo usciti. Dopo colazione andiamo ugualmente al diving, dove ci attende Gisel, che ci chiama e ci aiuta con il noleggiatore del pulmino. Dopo un’oretta siamo già in viaggio per Todos Santos, non prima di esserci persi nella periferia di La Paz. Abbiamo girato quasi un'ora, per riuscire a prendere l’autostrada nella direzione giusta. Lungo il tragitto ammiriamo panorami bellissimi. Attraversiamo la penisola passando nel deserto di cactus: è incredibile.

Raggiungiamo la costa oceanica, che ci offre viste mozzafiato. Arriviamo su una delle spiagge più famose, per fare qualche foto e bagnarci i piedi nel Pacifico. Ora proseguiamo per il centro città. Passeggiando, ci lasciamo trasportare dall’acquisto di souvenir. Nel frattempo siamo arrivati davanti ad un locale mitico, l’Hotel California, quello dove gli Eagles, si dice, abbiano scritto la canzone che porta il suo nome. È stupendo, comperiamo tutti qualche ricordo anche di questo. Visto che è già mezzogiorno pensiamo di mangiare in questo Hotel. Dopo aver gustato ottimi piatti messicani, ci rimettiamo in marcia, con destinazione Cabo San Lucas. Questa è una città molto ricca, si trova nella parte più estrema della Baja California, nel punto d’incontro fra il Mare di Cortez e l’Oceano Pacifico. Parcheggiamo con un po’ di difficoltà, guardo l’orario e vedo che abbiamo il tempo di fare un’escursione in barca. Vogliamo vedere dove i due mari si uniscono, in quel punto ci sono dei faraglioni spettacolari.

Tornati a terra, ci rimane solo il tempo per un veloce aperitivo, altrimenti arriveremmo in ritardo alla consegna del pulmino. Tornati a La Paz, dopo aver restituito il veicolo, andiamo al Bandidos per un’altra scorpacciata di carne, poi lunga passeggiata per tutti fino all’hotel. Il lungo mare è bellissimo e decorato con tantissime sculture in bronzo. Nel frattempo, Gisel, mi avvisa che anche domani non si può uscire, quindi, hanno pensato di regalarci un’escursione, per visitare altre meraviglie del posto. Mi ha anche assicurato che, il giorno successivo, saremmo tornati a fare tre tuffi e sabato avremmo recuperato anche le immersioni perse.


Quarto giorno: Santuario Cactus e La Ventana

Dopo una bella dormita, alle ore 08.30, Il pulmino del diving, con due ragazzi dello staff passano a prenderci, per dare inizio alla nuovo tour. Come prima tappa, Santuario Cactus, è un parco botanico, in pieno deserto, dove il suo guardiano ci ha guidato in una bella passeggiata in questa foresta di cactus, spiegandoci un sacco di cose interessanti.

Poi ci dirigiamo a El Triunfo dove visitiamo una miniera abbandonata d’argento. Le nostre guide ci mostrano ciò che rimane di questo vecchio centro di estrazione, vediamo le attrezzature, i forni e gli altissimi camini. Ci spiegano anche come tutto ciò veniva utilizzato. Ora è quasi mezzogiorno ed è il momento di ripartire per la spiaggia di La Ventana. Questa è una bellissima e famosissima spiaggia, caratterizzata da vento molto forte, frequentata soprattutto da americani e canadesi, che praticano windsurf e kitesurf. In questo periodo è invasa da una miriade di enormi camper. Mentre pranziamo, ci godiamo le evoluzioni incredibili, che questi sportivi fanno grazie al fortissimo vento che c’è.

Ora prendiamo la via di La Paz. Arrivati in Hotel, doccia poi torniamo in centro per fare acquisti, io mi sbizzarrisco comperando dei regali per i miei due tesori. Ora però la fame si fa sentire, proviamo un ristorantino che ci hanno consigliato, si trova attaccato al porto. Prendiamo quasi tutti pesce, è ottimo, devo dire che a La Paz si mangiano molluschi e crostacei veramente buoni, ma anche la carne non scherza. Siamo molto stanchi, poi domani finalmente si torna in acqua, per questo decidiamo di tornare tutti in taxi e andare a dormire subito.


Quinto giorno: relitti e barriera

Dopo una bella dormita, facciamo colazione e poi trasferimento al diving. Lo staff al completo ci aspetta, briefing e inizio della navigazione. Sono in programma tre tuffi, esploreremo due relitti e una piccola barriera con del corallo. Oggi il mare è ancora un po’ mosso, in alcuni tratti si balla parecchio, con delle belle onde, ma comunque riusciamo a raggiungere i siti previsti.

Adesso ci immergiamo sul relitto Fang Ming, è un peschereccio giapponese, appoggiato su un fondale di venticinque metri, in posizione di navigazione. Arrivati alla massima profondità, faccio qualche foto all’elica, poi pinneggio fino a raggiungere l’ingresso delle stive, mi diverto un sacco a esplorare tutto l’interno, dalle zone di carico alla cabina di comando. Uscendo da un portellone, vedo una tartaruga, sembra sia lì che ci aspetta, si merita qualche bella foto. Ma è giunta anche l’ora di riemergere.

Il prossimo relitto si chiama C-59 Salvatierra, nave militare convertita in traghetto passeggeri e veicoli, affondato durante l’uragano Lizza, nel 1976. Giace su un fianco a venti metri di profondità. Anche qui trovo molto divertente la penetrazione al suo interno. Finita questa immersione, andiamo a pranzare in una spiaggetta deserta, all’interno di una baia per essere protetti dalle onde e poter fare un bagnetto rilassante, in acque cristalline. Ci mangiamo un buon panino, poi alcuni ne approfittano per prendere il sole, altri per una nuotatina, mentre io mi faccio un riposino sul bagnasciuga.


Dopo un paio d’ore, saliamo in barca e andiamo a fare l’ultima immersione prevista per oggi. Esploriamo una piccola barriera corallina, che si trova proprio all’ingresso dell’insenatura. In questa zona non c’è molto corallo, ma il poco che si trova è bellino e abbastanza popolato da pesci colorati. Alla profondità di 16 metri, la nostra guida ci fa mettere tutti in cerchio, attorno ad un buchino di pochi millimetri di diametro, gli posiziona uno specchietto davanti e iniziamo ad attendere. Nessuno di noi capisce cosa succede, ma dopo una decina di minuti, vediamo uscire un piccolissimo pesce, che si avvicina alla sua immagine riflessa nello specchio, si sente minacciato da questa e apre delle pinne coloratissime. Certo è un bel pesce, ma è proprio piccolo.

Poi iniziamo a gironzolare qua e là cercando qualche pesce di barriera, trovo diversi pesci falco e un grosso istrice. Risaliti tutti in barca torniamo al porto. Questa sera mangiamo con Gisel. Alle 08.00 passa a prenderci con il pulmino del diving, andiamo in un bellissimo ristorante tipico messicano. Dopo esserci accomodati tutti a tavola Gisel ci consiglia una serie di piatti, noi decidiamo di prenderne uno per tipo e poi dividerceli, in modo da assaggiare tutto. Devo dire che è la scelta giusta, perché sia la carne che il pesce sono eccezionali. Anche questa sera mega abbuffata.


Sesto giorno:

Ormai è già sabato, oggi non erano in programma immersioni, ma visto che il volo l’abbiamo domani nel tardo pomeriggio, possiamo fare due immersioni e uno snorkeling anche questa mattina, rispettando le ore di non volo (ogni sub deve aspettare un tot di tempo dopo le immersioni, prima di poter volare altrimenti può rischiare embolie).

Partenza alle 08.15 dal porto, decidiamo di rifare le immersioni con i leoni marini e nuotare con gli squali balena. Una cosa che mi colpisce tutte le volte che siamo in barca, è vedere queste spettacolari scogliere a picco sul mare, con dei colori fantastici. Le due immersioni sono come quelle di alcuni giorni prima, con la sola differenza che i cuccioli scesi a giocare con noi sono molti di più, forse perché il mare è molto calmo. Cerchiamo di rimanere in acqua il più possibile, in quanto siamo consapevoli che un'esperienza del genere sarà difficile da ripetere. Purtroppo le due immersioni sono finite e con un pizzico di tristezza e con tanta soddisfazione torniamo a bordo.


Mentre ci dirigiamo al prossimo sito, pranziamo. Ora è il momento degli squali balena, ne troviamo diversi, ci tuffiamo vicino a tre grossi esemplari e iniziamo ad osservarli. A un tratto, mentre ne filmo uno, sento Philippe che mi dice "attento Paolo, attento dietro", ma non ho neanche il tempo per voltarmi, che mi sento spostare dal muso di uno di questi grossi pesci. È stato pazzesco essere spinto da un animale con una mole del genere, ma in realtà l’ha fatto in modo molto delicato e piano. Secondo me, non si è neanche accorto di avermi investito, non ha smesso di mangiare un attimo, e vista la differenza di mole, io sono veramente un moscerino rispetto a lui.

Dopo più di un’ora siamo costretti a tornare a bordo, ma il Mar di Cortez vuole farci un ultimo regalo. Si avvicina alla barca un cucciolo di squalo balena, è circa 4 metri, bellissimo. Un esemplare così piccolo è molto raro da vedere. Oggi è una giornata particolare anche per un altro motivo, è il compleanno di Fiorenza (in realtà qui in Messico sarebbe domani, ma coi i fusi orari in Italia lo è già). Abbiamo fatto preparare una festa a sorpresa al diving da Gisel (che ha fatto un ottimo lavoro). La saletta è addobbata con palloncini e la tipica pignatta (addobbo messicano che si usa per un gioco alle feste). Sul monitor della TV c’è la foto di un leone marino che fa gli auguri, la tavola è tutta imbandita con piatti e bicchieri colorati. La facciamo entrare con una scusa e poi tutti insieme diciamo auguri. Fiorenza è senza parole e si commuove, poi portano la torta con le candeline e un buon vino locale per il brindisi. La festa è riuscita proprio bene.

Ora ci facciamo accompagnare in hotel, è il momento di preparare le valige, da una parte mi dispiace che la vacanza è finita, è stata molto bella e ricca di grandi emozioni. Dall’altra sono felice perché torno da Silvia e Sveva, la mia famiglia, che mi è mancata molto e con cui avrei voluto condividere questa fantastica esperienza. Come ultima sera torniamo al Bandidos per cena e poi decidiamo d’andare in una mescaleria, un locale specializzato nel servire il mescal (tipico liquore messicano). Ne prendiamo uno a testa tutti diversi e ce li passiamo, in realtà non ne troviamo uno che ci piace veramente. Ora torniamo tutti in hotel in taxi.


Il ritorno

Siamo arrivati al giorno della partenza, alle 08.00 ci vengono a prendere per portarci all’aeroporto. Prima passiamo al diving per recuperare, l’attrezzatura subacquea lavata e asciugata. Salutiamo e ringraziamo i ragazzi dello staff che con la loro capacità e professionalità, ci hanno fatto trascorrere una vacanza strepitosa. Alle 12.15 abbiamo il primo volo di due ore e mezza, sosta di cinque ore a Città del Messico. Cogliamo l’occasione per gli ultimi acquisti e per cenare.

Alle 20.40 decolliamo per l’intercontinentale di oltre dieci ore, per fortuna con un aereo nuovissimo con un servizio di intrattenimento ottimo. Arrivati a Madrid breve sosta e volo per Milano Malpensa dove salutiamo parte del gruppo, che rientra in treno verso città diverse. Mentre io e chi resta del gruppo, prendiamo il pulmino che ci porta a casa a Mantova.

Per me manca ancora un'ora e mezza di macchina, per arrivare a Bologna e riabbracciare i miei tesori. È stata una vacanza fantastica, che ci ha permesso di fare esperienze indimenticabili, sia dentro che fuori l’acqua, che ricorderemo per sempre.

 

Paolo Ghidotti

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