Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Rinunciamo al riparo dei fiordi, direzione oceano!

21 February 2007 ore 18:00

Partenza all'alba da Puerto Chacabuco, direzione oceano! L'unico tratto in cui Adriatica navigherà lontano dai fiordi del Cile. Siamo tutti un po' tesi, abituati alla tranquillità dei fiordi che ci proteggono dal mare aperto, ci prepariamo ad affrontare l'oceano.

Compaiono discreti, dietro gli orecchi di alcuni di noi, i primi cerotti per il mal di mare, altri preferiscono non prendere nulla, forse per mettersi un po'alla prova o già lupi di mare ben temprati. Dopo alcune ore di navigazione i fiordi iniziano ad allargarsi, compaiono in massa i primi uccelli marini, i grandi albatri che s'involano dopo una lunga e spesso goffa corsa sull'acqua: siamo tutti meravigliati e felici. Emilio prepara la sua macchina fotografica, soprannominata licenziosamente "il cannone", Alessandro con il suo capello da pirata tiene sempre alto il morale di tutti, Elisa ed io, con i nostri binocoli, cerchiamo di non perderci niente della fauna che ci circonda. Una virata a sinistra ed ecco il Pacifico davanti a noi: i fiordi non ci proteggono più. Adriatica supera uno scoglio abitato da una colonia di "lobo" leoni marini e di cormorani imperiali e si allontana dalla costa cilena, mantenendo la prua verso sud.

 

L'oceano è grigio, scuro, profondo con un'onda lunga che ci fa continuamente ballare e subito Emilio ed io ci assicuriamo con delle imbracature a prua per avere l'orizzonte libero alla vista e per cercare un po' di silenzio dal persistente rumore del motore sempre acceso in navigazione; Emilio ne approfitta per fotografare gli albatri (diomedea sp.) e gli skua (Macronectes giganteus), grandi uccelli simili agli albatri, che incrociano la nostra rotta, mentre l'equipaggio si divide tra i turni al timone e le cuccette per riposarsi.

Basta un po' di onda e tutte le attività in barca diventano difficili: pranzare, farsi un tazza di caffé, anche andare in bagno, ma ci si adegua volentieri e anche un piccolo disagio diventa un'esperienza stimolante. Nel primo pomeriggio in barca regna il silenzio, tranne il rumore del motore ovviamente! Le conversazioni lasciano spazio alla stanchezza e a momenti di riflessione davanti alla imponente bellezza di questo oceano che affascina e chiede rispetto. Filippo ci regala una calda, frugale e supergradita cena a base di ragù e puré che tutti apprezzano prima di coricarsi: tutti tranne gli irriducibili marinai che a turno navigheranno tutta la notte.

 

Andrea

Evoluto per Caso

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]