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Pesca grossa a bordo di Adriatica!

30 June 2009 ore 12:00

Salpiamo per le 7.30, accompagnati da un’onda lunga da SW. Ancora isolati temporali recita il bollettino, ma il barometro continua a risalire, stamane segna 1012.6, promettendo un ritorno dell’estate a breve.

Tutto procede tranquillo quando... BZZZZZZZZZZZZZZ! Parte la canna, qualcosa ha abboccato!! Via il pilota, mi metto al timone e comincio a virare togliendo manetta, mentre Mattia comincia a recuperare! Abbiamo fatto bene a non fare la spesa! Pare grosso, e che non abbia tanta voglia di mollare così in fretta. Ora siamo in folle e lo abbiamo di fianco. Appena intravede la sagoma della barca ecco rischizzare via e portarsi dietro parecchia lenza... poi piano piano il pesce cede... si stanca e finalmente eccolo apparire sottobordo. E’ un tonno, e anche grossetto, raffio e zac! È a bordo. Saranno 13 kg! Lo finiamo velocemente, e ci inonda il pozzetto di sangue, continuando per un po’ a sbattere la coda, sono solo impulsi nervosi, ormai è morto... non credo che mi riuscirò mai del tutto ad abituare... vedere un signore del mare, così bello e perfetto a bordo, credo continuerà a stringermi il cuore finchè campo.

Sia chiaro, ciò che realmente fa danni sono le massicce e sempre più tecnologiche pesche commerciali, legalizzate da leggi che se ne infischiano dei pareri degli esperti, che usano il mare come una risorsa inesauribile... ecco allora le navi fattorie, gli strascichi indiscriminati, i palangari vaganti... tutto ciò rastrella il nostro mare senza lasciare via di fuga, provocando la cattura anche di individui ancora immaturi o appartenenti a specie senza nessun interesse commerciale… queste saranno poi rigettate a mare come rifiuti. Certo che appare molto più cruento pescare un pesce e ucciderlo con le proprie mani, che non prendere un filetto dal banco del supermercato, ma a conti fatti la prima pesca è ben più rispettosa e consapevole. Non è mai divertente uccidere, almeno per quanto ci riguarda, ma in fondo è questa la catena alimentare, e la legge alla base dei sistemi naturali... purtroppo lo sbaglio è fatto su grandi scale, il che lo rende meno vicino al quotidiano e quindi più facile da ignorare. Ma torniamo al nostro tonno... siamo solo in due per ora, quindi ci durerà dei giorni, lo mangeremo crudo, in umido, alla piastra... e ci faremo un sugo con cui deliziare Pat, la Syusy e Zoe quando arriveremo a Napoli! Infine ciò che rimane lo metteremo sott’olio... nulla andrà sprecato, e non pescheremo altro finchè non sarà finito, sia chiaro!



Carlotta Cicotti

Equipaggio di Adriatica

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