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Intanto Patrizio va in Venezuela

26 April 2002 ore 00:00

Il Venezuela dal punto di vista turistico è una meta interessantissima: ci sono le Ande, la foresta vergine, gli atolli corallini, tra questi quello di Los Roques è certamente da non perdere. Si trova a 200 km a nord della costa venezuelana, a 40-50 minuti di aereoplanino dall'aeroporto di Caracas. Al vederlo dall'alto mi ha dato l'impressione di vedere una macchia azzurra nel buio dell'oceano.



Los Roques sono un atollo che può fare tranquillamente concorrenza a Rangiroa in Polinesia. C'è una laguna larga 40 km x 25 con 50 isole, gli isolotti hanno delle spiagge bellissime, più piacevoli degli scogli corallini e gode di un clima stupendo.  Dovete sapere che fino a una decina di anni fa era solo una base per la pesca per i pescatori dell'isola Margherita. Poi alcuni di loro hanno iniziato a costruire qualche casa, hanno cominciato a rimanerci qualche giorno e da lì in poi da 10-15 anni l'arcipelago è stato sfruttato turisticamente. Gli abitanti hanno trasformato le casette in "posadas" (piccoli alberghetti come li chiamano qui) e hanno creato un turismo ecologico molto confortevole. Nel pueblo (nel centro principale) su 1000 abitanti trenta sono italiani e si sono dati molto da fare: in trenta gestiscono 5 o 6 posadas, uno un noleggio di barche, l'altro porta i turisti a pescare... sono 30 italiani ma sembrano 300! Hanno trasformato queste casette-posadas in maniera molto carina e creativa, hanno introdotto una cucina italiana mischiata agli ingredienti locali, creando una cucina deliziosa. 



E poi ci sono tutti i comfort: le stanzette con l'aria condizionata, la luce elettrica, l'acqua corrente. Si può uscire in barca a pescare, anche se poi bisogna ributtare i pesci a mare perché Los Roques è un parco naturale. Si può fare esplorazione subacquea. Mi sono anche informato per la nostra Adriatica: ci si può arrivare in barca ed è facile ottenere i permessi, c'è abbastanza pescaggio per fare entrare la barca. Non c'è un porto vero e proprio, bisogna stare in rada, però c'è un minimo di assistenza tecnica e inoltre Los Roques sono collegate con Caracas con vari voli.



Siamo passati per questo parco naturale perché Los Roques era nella nostra rotta in origine quando disegnammo con Orso il giro del mondo. Ma poi abbiamo deciso di andare a Cuba dove eravamo stati otto anni fa per vedere come è cambiata. Non siamo pentiti di essere andati a Cuba, ma sarebbe stato bello andare a Los Roques con Adriatica. Per Covre Los Roques è un posto meraviglioso.
Inoltre, visto che noi Velisti per Caso siamo una specie di consolato emiliano romagnolo vagante, ho partecipato ad un pellegrinaggio di emiliano-romagnoli alla scoperta del destino di Agostino Codazzi, sconosciuto in Italia, e famoso in Venezuela come eroe nazionale, sepolto nel Panteon accanto a Simon Bolivar. E' stato capo di stato maggiore e generale ed è nato alla fine '700 a Lugo di Romagna. Si è arruolato con Napoleone ed è diventato un artigliere.



Con la sconfitta di Napoleone è rimasto a piedi e con un suo amico si sono arruolati nell'esercito inglese per un anno. Con i soldi guadagnati hanno comprato delle merci e le hanno portate per commerciare a Costantinopoli, ma mentre ci andavano, sono naufragati ad Itaca. Poi sono andati a Costantinopoli per fare i militari, ma non li hanno voluti, allora hanno deciso di andare in America, dove sono stati subito arruolati nelle forze di Bolivar che voleva costituire la grande Colombia, il sogno di un Sud America libero. Lì fatti un po' di soldi, tornano a Massa Lombarda, comprano una fattoria e costruiscono una vera e propria "fazenda". Ma Codazzi non vuole rimanere e torna in Sud America dove inizia una grande carriera come cartografo, geografo, esplora tutto il Venezuela e ne fa carte molto precise e particolareggiate.



In Francia è acclamato come uno dei più grandi cartografi, gli chiedono di individuare il percorso migliore del Canale di Panama e nel 1854 per primo determina quello che sarà il vero percorso del canale, ma nessuno storicamente glielo attribuisce. Fra i suoi meriti, c'è da annoverare quello di essere stato un ripopolatore, non perché facesse tanti figli, ma perché individuava luoghi adatti per fondare delle colonie. E noi siamo andati a vederne uno, la colonia Tovar, in una vallata vicino Caracas, "vicino" si fa per dire: 4 ore ad andare e 4 a tornare, mi immagino Codazzi a piedi! E' stato proprio lui ad esplorarla e a chiamare dei coloni tedeschi per popolarla. Questi, laboriosissimi, hanno trasformato il posto in un luogo confortevole. Laggiù abbiamo conosciuto un trentino che, andato in viaggio in Venezuela, ha deciso poi di fermarsi tra i tedeschi perché si è trovato bene, si è sentito come a casa. E' stranissimo infatti: lì fanno addirittura la birra come in Germania, le case sono con i tetti spioventi, se ti mandano una cartolina da colonia Tovar, ti sembra Cortina D'Ampezzo. E noi emiliano-romagnoli in missione per conto di Lugo di Romagna abbiamo inaugurato un monumento ad Agostino Codazzi, una statua che ricorda un misto fra Napoleone e Bolivar!

 



Patrizio

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