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La storia di Elena e Laurence

6 August 2002 ore 20:00

A Niuatoputapu Gigi e Irene di Va’pensiero, la barca che ci ha ospitato mentre Adriatica non c’era e che ora naviga di conserva con noi, ci hanno presentato Elena e Laurence, una deliziosa coppia (lei di Carpendolo, provincia di Brescia e lui di Londra). Stanno qui da circa tre anni, erano di passaggio e si sono innamorati del posto. Laurence, soprattutto, aveva il sogno di vivere in un posto come questo, un'isola del Pacifico in cui della civiltà tecnologica occidentale c’è davvero arrivato poco. Hanno preso in affitto dal figlio del Re di Tonga un’isolettina che si raggiunge solo guadando un tratto di mare (con la bassa marea l’acqua arriva alle caviglie, con l’alta marea si può usare una barchetta) e ci hanno costruito sopra un piccolo Resort.

Il racconto della loro avventura è affascinante e terrificante nello stesso tempo: infatti hanno dovuto superare un sacco di problemi, far arrivare la roba dalla Nuova Zelanda con un viaggio lungo e complicato, risolvere problemi costruttivi e di rapporto coi tongani. Ma, adesso, il piccolo albergo è appena finito: un fale più grande dove si mangia e 4 bungalow arredati perfettamente, in modo molto raffinato e semplice, con zanzariera e bagno con doccia e acqua corrente. In pratica ci sono tutte le comodità essenziali. Il panorama davanti lascia senza fiato: si vede un’isoletta con un vulcano. Con la bassa marea c’è una spianata bellissima e accecante di sabbia bianca, contornata dal mare colorato da diverse sfumature, dal blu al turchese al verdino. Per contro l’isola è verdissima, con le piantagioni di banane che si arrampicano su un monte.

Per la legge degli opposti, che equilibra e complica tutte le umane cose, questo paradiso a Elena e a Laurence deve essere costato molto. In termini economici, praticamente tutto quello che avevano (se ho capito bene qualche centinaio di milioni di vecchie lire), in termini psicologici un gradissimo sforzo di adattamento. Hanno due bambini, di 10 e 12 anni (Phebe e Robert) che per mancanza di scuole e per difficoltà varie, devono studiare in Italia, dalla nonna, e passano qui solo le vacanze.

Decisamente Niuatoputapu è un posto dove, volendo, si può davvero passare un periodo molto speciale di vacanza. Se uno è preparato ad un posto davvero lontano da tutto, che potrei definire estremo, non per le difficoltà fisiche che si incontrano (tutt’altro) ma per la lontananza, per la particolarità degli abitanti e per il contesto. Per arrivare a Niuoatoputapu si prende l’aereoplanino settimanale da Nukualofa, la capitale di Tongatapu. L’indirizzo di Elena è palmtreeislandtonga@yahoo.it, ma di lei parliamo anche domani, perché ci fermiamo un altro giorno.

 

Patrizio

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