Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

L'oceano si è svegliato. Altro che Pacifico!

9 June 2002 ore 20:00

Alla faccia del Pacifico. Stanotte bonaccia e motore, dalle 5 del mattino è risalito un vento a 15 nodi, a causa di una perturbazione. Ne abbiamo approfittato per andare a vela e, di bolina, con la barca sbandata, abbiamo cercato di guadagnare verso sud, per metterci definitivamente dentro l’aliseo. La barca rolla e beccheggia alla grande. Fuori cielo nero e pioggia. Un casino.

Anche Giacomo e Giovanni hanno smesso di lavorare, per nausea. In più si deve essere aperto un bidone di benzina, quella del fuoribordo, nel gavone di poppa e c’è una gran puzza… In questo modo, oltre al mal di mare, ho anche il mal d’auto.

Però il mare è bellissimo, di un bel colore grigio piombo. Si sta finalmente formando l’ondone oceanico. La nostra barca è sempre uno spettacolo: Adriatica sta filando a 10 nodi, col gennacher pesante e la randa. In questo modo, forse, possiamo guadagnare un po’ del tempo perduto con le bonacce equatoriali. La nostra posizione, adesso, è 4 34 latitudine sud e 98 16 longitudine ovest.

Quando Marianna ha portato in pozzetto un piatto di fusilli al tonno, ho gradito: buon segno. Vanno molto le banane: dei due rami che avevamo caricato a poppa dalle Galapagos, ormai ne restano poche e verdi.
Riondino inventa rime e gioca a scacchi. Ogni tanto fa delle domande preoccupate, del tipo “ma una barca si può rovesciare?”. Ma sembra tranquillo.


Ecco una integrazione sapiente e drammatica al Diario di Bordo, a cura di Davide Riondino. Quello che racconta, sia pure in forma poetica, è tutto prosaicamente vero… Ed è drammaticamente avvenuto stanotte:


Poesia di David Riondino


La notte, sopra la cabina dove Patrizio rantola, schiacciato

Alla parete destra dalla inclinazione del mare

Mentre io dall’altra parte rischio sempre di ruzzolare

Tra un sobbalzo e un altro di questo oceano inclinato


Si sente uno stropicciare di zampe di capitani

Che armeggiano con la randa, lanciano grida sarde

“corpo di cento balene!” “corpo di mille bombarde!”

e drizzano randa e genoa con i denti e con le mani.


Il fatto è che la bonaccia ci aveva inchiodati al ponte

E che allora il capitano mise in azione il motore,

per andare a cercare il vento. Soltanto per cinque ore,

per trovarlo verso sud, inseguendo l’orizzonte.


E il vento lo hanno trovato alle cinque di mattina

Ed era un vento di pioggia, un bel vento forte e teso

Che adesso gonfia le vele del vascello, sospeso

Su grigie colline d’onde, con l’equipaggio in cantina


Che si muove come può se l’inclinazione permette,

aggrappandosi dappertutto con passi da orangutango, 

acchiappando bicchieri come fossero dei mango

al parallelo quarto, meridiano novantasette.


Davide Riondino

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]