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Incidenti di percorso (e di fatto)

11 July 2009 ore 15:00

Ciao Vpc! Interrompiamo un attimo la normale progressione dei diari di bordo per aggiornarvi su un “evento straordinario” che ci è sfortunatamente successo venerdì scorso, 10 Luglio. Partiti da Terracina alle 4.00 del mattino, navigavamo a vela e motore verso Porto Ercole, dove avremmo dovuto imbarcare alcuni ospiti nel tardo pomeriggio. Le condizioni meteo erano in miglioramento, c’era un po’ di vento ad aiutarci, e la fastidiosa onda lunga che ci aveva fatto rollare come biglie tutta notte, e poi sbalottare tutto il giorno, stava finalmente spiandosi. Sono le 14.30, quando, al traverso di Civitavecchia, a circa 6 miglia dalla costa, suona un allarme motore, che segnala "basso liquido refrigerante".

Automaticamente il motore diminuisce i giri, e Mattia lo mette subito in folle. Andiamo sottocoperta, ed apriamo il portellone della sala macchine. Siamo subito investiti da una nube di vapore, che esce dal tappo dell’acqua. Spegniamo immediatamente. Nel vapore cerchiamo di raccapezzarci su cosa possa essere successo, stiamo per fissare il pesante portellone quando arriva l’onda sbagliata… al momento sbagliato. Riesco solo ad urlare “MAT!!” , che il portello piomba giù verso i piedi di Mattia. Lui salta (ancora non ho capito come...) e si ritrova SUL portello. Guardo con gli occhi sbarrati… Per un attimo penso “Ce l’ha fatta!”, prima di posare lo sguardo sulla sua gamba sinistra, all’altezza del malleolo… C’è il bianco dell’osso… il tendine che si muove... e il sangue che zampilla copiosamente fuori… e la pelle che pare un calzino arrotolato... BLEAH!! Mi dice “Stai calma!”…calmissima figurati… sono impietrita!

Alza la radio: “"CompaMare Civitavecchia, CompaMare Civitavecchia, da imbarcazione Adriatica…" E comincia a spiegargli l’accaduto. Mi riprendo, e volo a cercare un elastico e delle bende con cui fermargli l’emorragia. Poi il tempo pare tornare ad un ritmo più normale… parlo con i soccorsi... Mattia si sdraia... il sangue smette un po’ di uscire... A breve arriva una vedetta della Finanza, che ha sentito la comunicazione e si è prontamente offerta di intervenire, si affianca, c’è un po’ d’onda che rende difficoltoso l’accosto, ci chiede di ammainare la randa per frenare la barca, e così con qualche difficoltà imbarca Mattia. Spariscono come delle saette verso la costa. Mi contatta la Capitaneria, dicendomi che a breve sarò raggiunta da un loro mezzo.

Mattia ora è in buone mani, sono a secco di vele, e senza motore, ma ragionevolmente lontano da costa, così c’è tempo di organizzare le idee… preparo una cima per il traino, riordino la drizza, le scotte e le borose che giacciono in un groviglio in coperta causa la frettolosa operazione di ammaino della randa. Tempo di risollevare lo sguardo ed ecco che sono affiancata da una vedetta della Guardia Costiera. Mi dicono che purtroppo non possono trainarmi, né sono autorizzati a lasciare che uno di loro tre venga a bordo a darmi una mano, ma mi metteranno in contatto con qualcuno... Vabbè... il rimorchio avrebbe reso più veloce il rientro in porto, ma siamo fortunatamente una barca a vela no? Gli passo allora la cima che avevo preparato a prua, chiedendo di mettermi almeno la prua al vento, in modo da poter issare la randa e poter così finalmente ricominciare a manovrare, sebbene ci siano a malapena 5 kn di vento. In breve la randa è su, svolgo il fiocco, e il timone comincia a rispondere… già meglio!

La Capitaneria mi comunica nel frattempo che ha allertato un gommone del Centro Servizi Nautici del Porto di Riva di Traiano, che arriverà a breve con un aiuto. Le cose cominciano ad aggiustarsi. Riesco a parlare con Mattia che nel frattempo è arrivato in ospedale, sta abbastanza bene, ed è in attesa che lo ricuciano e che controllino non abbia niente di rotto. Passa forse una mezz’ora che arriva il gommone, guidato da Maurizio, il simpatico titolare del CSN, e un ragazzo, che metto subito alla randa; così strambiamo e cominciamo a avvicinarci lentamente verso costa, col vento in poppa… vento… refolo! Intanto è ulteriormente calato… ma ogni tanto ci fa quasi toccare punte di 2kn di velocità! Maurizio nel frattempo ci rimane costantemente accanto con il gommone, e ci lascia solo per portare a bordo Paolo, un altro suo collaboratore.

Mattia richiama, è cucito, ed è in taxi, si sta facendo portare al Porto di Traiano, e vuole tornare a bordo al più presto (non riesce proprio a starmi lontano...)! Maurizio subito riparte alla volta del porto. Sono passate quasi tre ore dall’inizio del tutto, ma paiono molte di più.. Mattia è di nuovo a bordo, pur se con una gamba che sembra un cotechino! Insieme al ragazzo si mettono intorno al motore, che però continua a buttare fuori vapore come una pentola a pressione, ma a questo punto siamo già in prossimità del porto, e il gommone può trainarci per l’ultimo tratto. Ammainiamo la randa e siamo subito affiancati dai gommoncini degli ormeggiatori che con qualche difficoltà riescono a incastrare le 50 tonnellate inerti di Adriatica.

Sono le 20… abbiamo le cime in banchina... Beh che dire? Ad esempio che poteva andare molto peggio! Ci tenevamo a ringraziare la Capitaneria di Civitavecchia per il supporto, la Guardia di Finanza per il veloce soccorso a Mattia, e Maurizio e Paolo del C.S.N. di Traiano per la presenza! A presto!



Carlotta Cicotti

Equipaggio di Adriatica

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