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Il simulatore di navigazione

Se tutti coloro che intraprendono la carriera navale dovessero imparare a gestire tutte le varie declinazioni del meteo e le varie condizioni del mare semplicemente trovandovisi in mezzo, nessuno arriverebbe mai già preparato alla sua prima burrasca!

A questo e a molto di più servono i corsi di addestramento che si svolgono nell’Istituto Marconi di Genova, che nei suoi laboratori di simulazione dentro la sede dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile prepara i cadetti all’uso del radar, della cartografia elettronica e alle simulazioni di manovra e navigazione. Ma un simulatore sarà la stessa cosa del mare aperto? Per scoprirlo siamo entrati nel simulatore, accompagnati dal Capitano di Vascello (r) Giorgio Pitacco, che dei corsi attivati dall’Istituto Marconi è Direttore.

Intanto l’aspetto del simulatore è quello che vedete nelle foto in questo articolo: una stanza piena di monitor, con una plancia di comando e una profusione di pulsanti e led luminosi dappertutto. Da spenta, camminando sul parquet di legno, sembra proprio una stanza qualsiasi, silenziosa, ordinata e senza nemmeno un filo di umidità! Com’è da accesa non lo sappiamo, ma lo chiediamo al Capitano Pitacco.

 

Silvia: Capitano Pitacco, ma veramente qui dentro ci si sente... in alto mare?

Capitano Pitacco: Questo simulatore di navigazione certo vi sorprenderebbe per tutti i suoi effetti speciali. Il meteo è riprodotto in tutto: nebbia, vento e moto ondoso. Così come le condizioni diverse di illuminazione dal giorno alla notte, utili per sperimentare gli avvistamenti dei fari, delle altre navi nel buio e l’uso dei segnali luminosi. Nei monitor sono riprodotti porti veri e – in sinergia con gli altri simulatori del nostro centro – è possibile inscenare anche incontri tra navi. Io ho un’esperienza di 37 anni nella marina militare e confermo che la navigazione qui dentro non è uno scherzo, ma è effettiva! Anche se il mare fisicamente non c’è, se soffri il mal di mare, qui dentro lo senti eccome... Mia moglie ad esempio non ci entra più! Insomma, per raggiungere la perfezione manca solo una secchiata d’acqua...

 

Silvia: Ma si è pur sempre al sicuro dentro ad una stanza, questa consapevolezza non condiziona il comportamento dei cadetti?

Capitano Pitacco: Un’ora di simulazione qui dentro, corrisponde esattamente a un’ora di navigazione reale, ma sicuramente annulla lo stress e la fatica dovuti alla lunghezza della navigazione e c’è il sollievo di poter spegnere tutto se qualcosa va male. D’altro canto si sperimenta invece lo stress di incontrare concentrate in poco tempo tutte le possibili condizioni, che nella vita vera potresti incontrare navigando per un mese, o persino non incontrare affatto. La simulazione per esigenza di apprendimento cumula nell’arco della lezione tante situazioni, che in mare si stemperano nel tempo. Pro e contro, insomma, ma il risultato finale è un’esperienza totale, verosimile e realistica. Fin dall’inizio della sua attività negli anni 60, l’Istituto Marconi si è imposto come il principale centro di addestramento per il personale marittimo in tema di impiego del radar per la navigazione e la manovra. Dispone delle attrezzature più aggiornate e sofisticate ed è ospitato fisicamente all’interno dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile. È nato per sopperire alla mancanza all’interno degli istituti nautici di sistemi di addestramento altrettanto efficaci, destinato a svolgere, senza fini di lucro, un’attività di pubblica utilità nell’interesse della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare.

 

Se volete saperne di più visitate il sito Enteradar.it.

 

Silvia Salomoni

Redazione Velistipercaso.it

 

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