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Il progetto "A Vigna" di Fogo

11 April 2006 ore 12:00

A CapoVerde il nostro equipaggio ha visitato uno dei progetti di solidarietà che "Sull'onda di un sogno" sostiene: l'opera dei frati cappuccini "A Vigna". Pubblichiamo la lettera di Massimo, uno dei volontari che ha accompagnato Filippo e marinai fin sul vulcano. Si rivolge direttamente al nostro capitano, ma idealmente a tutti i Velisti per Caso

 

Caro Filippo,

ti scrivo finalmente dopo un po’ di giorni che sono tornato in Italia e dopo essermi ripreso dalle mille faccende che la vita ci impone. Tu non immagini quale grande emozione è stata per me e per le persone che erano con me nel vedere arrivare quel pomeriggio del 7 aprile all’orizzonte la mitica “Adriatica”.

Siamo nel braccio di mare che a Capo Verde separa l’isola di Sant’Antao dall’isola di San Vincente, da dove vi aspettiamo ormai da più di due giorni. Finalmente all’orizzonte compare prima un puntino bianco della vela poi lo scafo rosso acceso inconfondibile e che si distingue nettamente fra il blu profondo dell’oceano e il grigio/nero dell’isola lontana.

Incontrarci è stato davvero molto emozionante: intanto perché ritrovavo degli amici a migliaia di miglia da casa, poi per tutte le difficoltà del tuo e del nostro viaggio che hanno reso l’attesa e finalmente l’incontro un momento ancora più magico. Ed ecco, allora, il tuo equipaggio; i celebri “Velisti per caso” che si sono dimostrati fin da subito persone squisite e molto sensibili a tutti i progetti di cooperazione di cui li abbiamo resi partecipi. Poi, le riprese video del regista-operatore-scenografo, cow-boy "Macho" che a noi, persone comuni, fanno sempre un certo effetto.

Credo che sia stato anche per voi molto bello scoprire tutte le realtà che il Centro Missioni Estera dei Frati Cappuccini Piemontesi hanno saputo costruire in più di cinquanta anni e con l’aiuto di migliaia di volontari come noi.

A Mindelo, capitale di San Vincente, vi ha fatto da cicerone Fra Silvino che ormai da quindici anni vive a Capo Verde; due giorni dopo a Fogo avete incontrato Padre Ottavio Fasano che da sempre è il capo delle Missioni in Capo Verde. Poter ascoltare Padre Ottavio sui progetti già realizzati e soprattutto su quelli in corso, fra cui quello che Adriatica ha scelto di adottare (La Vigna di Fogo), è sempre molto affascinante, perché sa essere molto profondo e spirituale, ma anche molto concreto e sempre pieno di entusiasmo nel parlare dei progetti, delle immense difficoltà per portarli a termine e anche della grande forza d’animo che ci mette a che infonde in tutti noi, ricordandoci che “l’uomo è comunque sempre spirituale”.

Spero che il messaggio di Ottavio vi abbia colpito e che questo viaggio di Adriatica possa aiutarci a trovare nuovi volontari e nuovi fondi.

L’incontro che abbiamo fatto tutti insieme all’ombra di un immenso baobab (Calabaceira in Creolo) nel luogo dove sorgerà la vigna, a me è sembrato quasi magico! Ricordo che dopo le parole di Ottavio è calato un dolce silenzio e ognuno di noi ha potuto rimanere un po’ con se stesso e lasciarsi avvolgere dal vento...

Ecco il momento per Esserci... poi dimenticarsi di tutto e... togliersi... poi immergersi nel nulla di quel luogo e... mettersi.

Caro Filippo, un grazie particolare di cuore a te che hai saputo condurre e amalgamare tutte queste persone aiutandoci a sensibilizzarle su un progetto di aiuti alle popolazioni locali. Grazie a te e alla diffusione televisiva che Patrizio e Syusy sapranno fare otterremo sicuramente grande visibilità e la Vigna di Fogo presto sarà una realtà.

Grazie dunque anche al grande Massimo “Macho” che ha dovuto farsi in quattro per esserci sempre con la sua Camera; è stato davvero infaticabile... anche sulla vetta del vulcano!

Grazie anche agli altri due membri del tuo equipaggio Ricardo e Andrea.

Ed infine grazie al gruppo dei Velisti che speriamo di aver convinto delle buone intenzioni del nostro progetto.

 

Massimo

A Capoverde il nostro equipaggio ha visitato uno dei progetti di solidarietà che "Sull'onda di un sogno" sostiene: l'opera dei frati cappuccini "A Vigna". Pubblichiamo la lettera di Massimo, uno dei volontari che ha accompagnato Filippo e marinai fin sul vulcano. Si rivolge direttamente al nostro capitano, ma idealmente a tutti i Velisti per Caso

 

Caro Filippo,

ti scrivo finalmente dopo un po’ di giorni che sono tornato in Italia e dopo essermi ripreso dalle mille faccende che la vita ci impone.

Tu non immagini quale grande emozione è stata per me e per le persone che erano con me nel vedere arrivare quel pomeriggio del 7 aprile all’orizzonte la mitica “Adriatica”.

Siamo nel braccio di mare che a Capo Verde separa l’isola di Sant’Antao dall’isola di San Vincente, da dove vi aspettiamo ormai da più di due giorni. Finalmente all’orizzonte compare prima un puntino bianco della vela poi lo scafo rosso acceso inconfondibile e che si distingue nettamente fra il blu profondo dell’oceano e il grigio/nero dell’isola lontana.

Incontrarci è stato davvero molto emozionante: intanto perché ritrovavo degli amici a migliaia di miglia da casa, poi per tutte le difficoltà del tuo e del nostro viaggio che hanno reso l’attesa e finalmente l’incontro un momento ancora più magico.

 

Ed ecco, allora, il tuo equipaggio; i celebri “Velisti per caso” che si sono dimostrati fin da subito persone squisite e molto sensibili a tutti i progetti di cooperazione di cui li abbiamo resi partecipi.

Poi, le riprese video del regista-operatore-scenografo, cow-boy “Macho” che a noi, persone comuni, fanno sempre un certo effetto.

Credo che sia stato anche per voi molto bello scoprire tutte le realtà che il Centro Missioni Estera dei Frati Cappuccini Piemontesi hanno saputo costruire in più di cinquanta anni e con l’aiuto di migliaia di volontari come noi.

A Mindelo, capitale di San Vincente, vi ha fatto da cicerone Fra Silvino che ormai da quindici anni vive a Capo Verde; due giorni dopo a Fogo avete incontrato Padre Ottavio Fasano che da sempre è il capo delle Missioni in Capo Verde. Poter ascoltare Padre Ottavio sui progetti già realizzati e soprattutto su quelli in corso, fra cui quello che Adriatica ha scelto di adottare (La Vigna di Fogo), è sempre molto affascinante, perché sa essere molto profondo e spirituale, ma anche molto concreto e sempre pieno di entusiasmo nel parlare dei progetti, delle immense difficoltà per portarli a termine e anche della grande forza d’animo che ci mette a che infonde in tutti noi, ricordandoci che “l’uomo è comunque sempre spirituale”.

 

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Spero che il messaggio di Ottavio vi abbia colpito e che questo viaggio di Adriatica possa aiutarci a trovare nuovi volontari e nuovi fondi.

L’incontro che abbiamo fatto tutti insieme all’ombra di un immenso baobab (Calabaceira in Creolo) nel luogo dove sorgerà la vigna, a me è sembrato quasi magico! Ricordo che dopo le parole di Ottavio è calato un dolce silenzio e ognuno di noi ha potuto rimanere un po’ con se stesso e lasciarsi avvolgere dal vento...

Ecco il momento per Esserci... poi dimenticarsi di tutto e... togliersi... poi immergersi nel nulla di quel luogo e... mettersi.

 

Caro Filippo,

un grazie particolare di cuore a te che hai saputo condurre e amalgamare tutte queste persone aiutandoci a sensibilizzarle su un progetto di aiuti alle popolazioni locali. Grazie a te e alla diffusione televisiva che Patrizio e Syusy sapranno fare otterremo sicuramente grande visibilità e la Vigna di Fogo presto sarà una realtà.

Grazie dunque anche al grande Massimo “Macho” che ha dovuto farsi in quattro per esserci sempre con la sua Camera; è stato davvero infaticabile... anche sulla vetta del vulcano!

Grazie anche agli altri due membri del tuo equipaggio Ricardo e Andrea.

Ed infine grazie al gruppo dei Velisti che speriamo di aver convinto delle buone intenzioni del nostro progetto.

 

Massimo

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