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Gli ammutoliti del Bounty

29 March 2002 ore 15:00

Messaggio agli italiani a reti unificate da parte degli ammutoliti del Bounty.

 

La famiglia Covatta ha appena trascorso la sua prima notte a bordo della barca Adriatica, alla fonda nel porto di Cozumel (Isola a largo delle coste dello Yucatan). E' stata un'esperienza bellissima: la temperatura della cabina era tale che la fede d'oro mi si è sciolta addosso incastonandosi in maniera definitiva all'anulare, con somma sodisfazione di mia moglie Paola.

 

In compenso il tasso di umidità era tale che perfino le triglie si sono lamentate per i reumatismi. Il numero di cuccette a disposizione per noi 4 era di 3, 2 delle quali erano occupate dai beauty case e dalle poche cose rimaste dal giorno precedente. Alle 5 e 45 di mattina il sole ha fatto capolino dal tambuccio ponendo fine alla straordinaria nottata di bagordi. E per delicatezza eviterò di parlare delle cose negative.

Salpata l'ancora abbiamo finalmente iniziato la navigazione, con un tremendo mare forza 2 che è riuscito a creare lo scompiglio a bordo, in particolare nel povero Nicolò il quale ha cominciato a vomitare alle 7 e un quarto e lo sta ancora facendo nel momento in cui scriviamo, passando così dal suo peso forma di 22 chili a quello di 16 bagnato. Per distrarlo abbiamo iniziato a pescare al traino, col risultato che il pesce, pur di non salire a bordo, ha strappato la lenza non appena ci ha visto in faccia.

 

Nel frattempo si è rotto il generatore e considerando che la barca è completamente elettronica, ora non funziona più neanche la macchinetta del caffè. Le 38 telecamere che abbiamo a bordo sono ormai spente definitivamente e siamo costretti, per documentare la vita di bordo, a utilizzare i disegni che fa Olivia, che grazie alla Telecom riusciamo ad inviare infilandoli in bottiglie vuote. Fortunatamente Olivia sforna una quantità industriale di disegni visto che, non avendo ancora assorbito il jet lag, dorme di giorno e canta di notte, con grande soddisfazione di tutto l'equipaggio.

L'unico contento di questa situazione è Roberto, il nostro cameramen, che, non potendo utilizzare la video camera, passa la giornata a fare flessioni. Il comandante lo abbiamo perso di vista alle 3 di pomeriggio, quando si è infilato nella sala macchina per riparare il generatore, dicendo: "Faccio subito". Ora sono le 7 di sera, e stiamo girando intorno all'Isla Mujere da quasi due ore, in attesa che lui torni fuori e ci dica dove dobbiamo ormeggiare. Speriamo che domani nevichi, così il comandante ci regala lo sky pass.

 

Giobbe Covatta

 

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