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5 Giorno: C'è tutto un mondo sotto il mare!

A Moorea tra snorkeling e Marae.

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8 giorno: Un safari a Bora Bora

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10 Giorno: Il ritorno

La Polinesia resta nel cuore e negli occhi

5 Giorno: C'è tutto un mondo sotto il mare!

di Benedetta Bianchi.


27 Novembre 2012

Sveglia presto e colazione, poi subito in macchina per finire il nostro tour interno di Moorea e dedicarci ad un po' di snorkeling ed esplorazione del mondo subacqueo! Riprendiamo la strada sterrata e questa volta sostiamo al Liceo Agrario dell'isola, struttura moderna e funzionale dove vediamo i ragazzi fare lezione e cambiare aule al suono brillante di una campanella, pensando a come sarebbe stato piacevole andare a scuola lì per noi, ma forse non per quei ragazzi, per i quali è pur sempre un obbligo poco gradito, anche se in un contesto così straordinario. La struttura è bella da vedere e da visitare con i suoi sentierini in pietra e piacevolissimo sostare al bar per un sorbetto di cocco o ananas o papaya da gustare seduti ad un tavolino di legno sotto una tettoia di foglie di palme intrecciate.

 

Lungo la strada, la stessa che ci aveva portato al belvedere, ci fermiamo a vedere i siti archeologici di Moorea, i Marae. Strutture come bassi muretti, così appaiono ora, ricoperti da uno strati di verde muschio, che un tempo erano templi religiosi in uso fino al 19esimo secolo, quando furono distrutti dall'avvento dei Cristiani. Respiriamo un po' di aria mistica e risaliamo in macchina alla volta della fabbrica dei succhi di frutta di Moorea! Basta riprendere la strada asfaltata principale ed imboccare la stradina interna indicata da un grosso cartello. Una volta arrivati un tripudio di ananas ci aspetta dappertutto! Furgoni e pick-up ne hanno i cassoni pieni e cassette rosse impilate una sull'altra trasbordano di frutti. Entriamo per una degustazione ed acquistiamo delle bottigliette dai gusti esotici da riportare a casa, insieme al the al cocco ed a stecche di vaniglia! Fuori ci regalano un ananas per la gioia di Devis, la mangeremo la sera in camera, per finire la giornata in bellezza! Intanto però dobbiamo rientrare perché ci aspetta un pomeriggio ed una serata molto particolare: si va al Tiki Village, antico villaggio interamente ricostruito dove vedere i vari aspetti della vita tradizionale polinesiana per poi proseguire con una cena tipica e spettacolo di danza e canti finale.

 

Alle 18:00 il Tiki Transport ci aspetta per accompagnarci al villaggio. Appena scesi ci accoglie un caloroso benvenuto musicale sulla soglia della reception ed una ragazza in abiti tradizionali ci accompagna sul piazzale principale dove ci verrà offerto un aperitivo di benvenuto. Il sole sta calando e possiamo goderci la vista del mare che imbrunisce prima di iniziare la nostra visita. Lo spazio principale è un teatro all'aperto, dove dopo cena assisteremo allo spettacolo tradizionale con più di 60 artisti locali e dove ora ci invitano ad accomodarci per assistere ad una dimostrazione di apertura di un cocco! Un simpaticissimo Tane (uomo, in tahitiano) effettua la tecnica in modo mirabile e poi coinvolge un coreano abbastanza mingherlino chiedendogli di ripeterla tra l'ilarità generale. Ci spostiamo verso un'altra zona più interna per assistere all'apertura del Forno Tahitiano che contiene la nostra cena, o almeno in parte. Il forno è posto sotto strati di foglie di cocco, di banano e sabbia e viene "dissotterrato" da uomini forzuti dopo una lunga attesa. Veniamo divisi in gruppi a seconda della lingua ed assegnati a delle guide del posto che ci porteranno in giro per questo villaggio perfettamente ricostruito dove impareremo molte cose sulla cultura polinesiana.

Le diverse Fare (case) sono ognuna adibita ad una cosa diversa, c'è la signora che fa i parei, il tatuatore che ci spiega come venivano fatti i dolorosissimi tatuaggi maori ed il loro significato (ogni famiglia ha il proprio tatuaggio, e molti sono fatti per motivi religiosi), quella dedicata ai costumi tradizionali (le piume sui copricapi sono prese da un uccello che si trova solo sulle isole Tuamotu ed ha solo 3 piume colorate!! Ed ogni colore ha il suo significato, ad esempio il rosso è il colore dei re!) e quella in cui ci spiegano la vita familiare. La nostra guida, un bellissimo ragazzo dai capelli lunghi scuri di circa venticinque anni che parla benissimo inglese, francese ed italiano ci tiene a dire che lui il sabato sera esce e fa tardi con gli amici e non va sempre a messa, ma rispetta una tradizione molto antica che è quella di partecipare al brunch della domenica, in cui tutta la famiglia, spesso molto numerosa, si riunisce per mangiare insieme una colazione-pranzo molto caratteristica ed a suo dire, piacevolissima! Oggi si tende ad avere la propria intimità ed indipendenza, ma le family houses polinesiane sono ancora diffuse, dove tutta, ma proprio tutta la famiglia vive insieme in una casa a due piani. Il piano superiore è adibito ad una sola cosa. Non è quella che si crede, ma la più pratica: non è altro che un magazzino per mantenere i cibi, in quanto è la parte più fresca della casa!

 

Ci spostiamo per una visita alla riproduzione della Maison du Jouir di Gauguin, in una Fare dove restiamo impressionati dalla resistenza delle foglie di cocco intrecciate che vengono utilizzate addirittura per costruire stivali in quanto resistenti all'acqua salata, e nella casa della musica dove conosciamo i principali strumenti polinesiani che oltre all'ukulele constano di diverse percussioni e strumenti a fiato. Il più curioso è un flauto sacro, che si suona non con l'aria proveniente dalla bocca ma dal naso, perché, si dice, quello che esce dalla bocca è bugia, mentre quello che esce dal naso è quello che viene dall'anima. Affascinante teoria.

La cena è un variopinto buffet dove finalmente assaggiamo i veri piatti locali, dagli antipasti al dolce, come il Fei (banane cotte), Fafa (spinaci con pollo), Poe (frutta cotta con latte di cocco) e Uru (frutto dell'albero del pane cotto come fossero delle patatine fritte, ma con sapore e consistenza completamente diverse). Durante tutta la cena i musicisti non smettono mai di suonare ed all'improvviso una Vahine, deliziosa ragazza in costume, inizia il Pareo Show, mostrandoci i mille modi in cui si può indossare questo coloratissimo panno che diventa un vero e proprio abito ad un pezzo o due pezzi! E' la volta dell'uomo poi, che ci propone una versione molto più ironica e scanzonata dello show ma ugualmente indossa il pareo in un'infinità di modi diversi. Conclusa cena e pareo-show ci invitano ad accomodarci nel teatro visto in precedenza, ma prima dello spettacolo finale ci riservano un'ultima sorpresa. Tutte le ragazze infatti sono invitate a ballare sulla pista sabbiosa guidate dalla Vahine appena conosciuta sotto gli occhi divertiti dei nostri uomini, che rideranno un po' meno quando scopriranno che toccherà anche a loro esibirsi! Devo dire che alla fine abbiamo riso molto di più noi donne!

Ed ecco che inizia lo show in un turbinio di costumi, movimenti di bacino che fanno ondeggiare velocemente gonne e gonnellini, acrobazie con il fuoco e tamburi incalzanti per un'ora di strabiliante entusiasmo contagioso. La storia della principessa che torna sull'isola con un figlio dopo un potente temporale e celebra le nozze con il suo amato con una grandiosa cerimonia viene raccontata attraverso canti e balli di una terra lontana, evocativi, magici. Gli artisti ci salutano e chiedono se vogliamo fare delle foto, sono felici di parlare con noi, di sapere se ci è piaciuto lo spettacolo, la guida si scusa se ha dovuto parlare inglese e non italiano per la maggioranza di persone americane ed io rimango senza parole per la loro gentilezza e cortesia, per i loro sorrisi sinceri, per la loro purezza di sentimenti. Ci dispiace lasciarli, ci dispiace tornare in albergo, abbiamo fatto tardi e non sentiamo addosso la stanchezza della sera, tante sono state le emozioni. Ma una volta a letto, diventano piacevoli sogni in vista dell'indomani.

 

Commenti

vorrei tanto essere lì con voi per godere dell'ambiente naturale straordinario e per conoscere la popolazione,i suoi pensieri,le sue idee,le abitudini ,i desideri.

inserito da lilia il 20/01/2013 alle 22:16

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