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6 giorno: Bora Bora, un sogno!

di Benedetta Bianchi.


28 Novembre 2012

Ci eravamo passati davanti ma mai avevamo indossato maschera e scarpette per scoprire il fondale della laguna che dopo il delfinario si apre verso il mare. Rimaniamo colpiti dalla calma che si respira sulla spiaggia deserta all’ombra dei bungalow e delle palme, qualche amaca vuota, qualche sdraio e tanto sole e pace. L’acqua è caldissima, ci dicono 28 gradi perché è estate, mentre in inverno sono 24 e per i locali è freddissima! Mi accorgo che un lungo serpente di mare o cosa sta venendo verso di me, in un primo momento sono spaventata ma poi mi lascio avvolgere dalla fauna marina e via con le foto ed i video subacquei tra pesci gialli e blu e paguri che sgambettano veloci verso uno scoglio pieno di ricci enormi. Devis apre un cocco sulla spiaggia contro ogni mia più disfattista aspettativa, per scoprire però che è vuoto! Non andremmo mai via da questo paradiso ma alle 14 abbiamo il trasferimento verso l’aeroporto per dirigerci a Bora Bora! Lungo la strada verso la nostra camera visitiamo il centro di recupero delle tartarughe marine, sempre all’interno dell’InterContinental Moorea come il delfinario, osservando splendidi esemplari dai più piccoli ai più grandi che a prima vista sembrano dei sassi per quanto sono mimetizzati con il fondale.

Valige pronte e zaini in spalla, raggiungiamo l’aeroporto di Moorea, una hall unica con un piccolo shop, toilette ed un foglio di carta con su scritto con un pennarello verde sbiadito “Check-in”. Siamo solo noi e altre due persone. La ragazza della compagnia aerea ci da le carte di imbarco e poco dopo sentiamo come con un rombo di tuono arrivare il nostro aereo ad elica. Devo dire che non ero molto tranquilla per questa traversata seppur molto breve, questi aerei piccoli non mi hanno mai messo sicurezza. Ma appena saliti scopriamo che è un nuovissimo aereo, sedili in pelle e cappelliere, come un normalissimo Parigi-Roma, forse solo un po’ più piccolo. Infatti la salita e la discesa si sentono, ma il panorama che si vede da lassù è incomparabile. Le isolette sorgono dal mare una ad una, Raiatea, Tahaa, Bora Bora. Perle splendenti in un mare generoso da offrirle alla nostra vista. Questi aerei sono un po’ come degli autobus, per arrivare a Bora Bora facciamo scalo a Raiatea e ripartiamo per soli dieci minuti di volo!

L’aeroporto di Bora Bora si trova su un motu, un’isoletta adibita per quello e vedere i carrelli dei bagagli sul molo è davvero straordinario. Del resto, nel posto più bello del mondo non poteva che esserci l’aeroporto più bello del mondo. Il nostro capitano di Taxi Motu ci sta già aspettando con la sua barca per portarci all’hotel, venti minuti circa di traversata della laguna in cui capiamo di essere arrivati al culmine del nostro sogno. Il vento ci scompiglia i capelli ed ogni tanto qualche onda di una moto d’acqua ci fa saltare su e giù per poi riprendere la nostra corsa su un mare liscio come l’olio ma turchese come un gioiello puro. Non sappiamo dove guardare, le montagne, la laguna, i bungalow che cominciano ad apparire all’orizzonte ed il sole che acceca tutto e fa brillare i colori in un modo stupefacente. L’imbarcadero dell’hotel è una capanna con un pontile che porta alla spiaggia. Ringraziamo la nostra “white shark”, la barca che con il suo comandante ci ha portato a riva e ci incamminiamo verso il nostro bungalow dell’InterContinental Bora Bora Le Moana accompagnati da un sorridente addetto all’accoglienza che ci mostra la strada.

Una passerella di legno costeggiata da grandi vasi di fiori rosa che attraversa un piccolo paese di bungalow sull’acqua, fino ad arrivare al nostro, l’ultimo, l’Horizon, dove la mattina lo spettacolo del sorgere del sole regala un’emozione unica. Chiudiamo la porta e ci mancano le parole. Ci guardiamo e basta. Un’ottima cena viene servita sulla spiaggia a lume di candela e la notte sarà una piacevole compagna dopo questa giornata così intensa.

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