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Federica, E.T. e il record di testate

3 December 2002 ore 20:00

Il primo giorno di Dicembre, quasi a contraddire tutto il male che abbiamo detto del clima neozelandese, ci regala una magnifica giornata solare, segno evidente dell'estate ormai alle porte.

Ebbene sì, mentre in Italia ci si copre sempre più, qui accade il contrario, come è lecito aspettarsi da un posto che si trova esattamente all'altro capo del mondo. Si sentiva un gran bisogno di sole, dopo il freddo di Novembre ed oggi veniamo ripagati ampiamente dal primo bagno di stagione nella splendida isola di Waheke, a poche miglia a Sud di Auckland.
Ci accompagna un po' di tristezza, dopo la partenza di Federica per l'Italia qualche giorno fa, risucchiata nel vortice degli impegni scolastici, non più rimandabili, ma anche dall'abbraccio della sua famiglia che non la vedeva da un po'. Fatto sta che l'equipaggio di Adriatica ora si trova privo di un appoggio validissimo e di una compagnia impagabile, oltre che di un prezioso 'segnatempo' che scandiva con precisione le ore della giornata: le testate della Fede.

Sì, perchè con le testate nei punti più incredibili della barca (leggendarie ormai quelle sui winch a piede d'albero, la cui eco giungeva sino alle remote e bellissime isole della Bay Of Islands), la nostra mozza dava una cadenza, un ritmo, il segnale atteso che tutto procede nel verso giusto. Ogni testata era accompagnata da un'altrettanto sonora risata, che infondeva buonumore all'equipaggio e lo tranquillizzava circa il fatto che il danno 'cerebrale' era senz'altro precedente all'imbarco su Adriatica.

Capace di dare anche 10 testate in 30 minuti senza farsi mai un graffio, Fede rappresenta il vero miracolo della natura, un modo assolutamente innovativo di stabilire un rapporto veramente 'fisico' (e si spera non troppo 'profondo') con la barca.

Compagna inseparabile di Federica è stata E.T., l'aspirapolvere di bordo, a lei si deve la scoperta di varie macchie nascoste in luoghi inaccessibili della barca e di alcuni dei nomi di automobili più esilaranti che l'ingegno umano abbia mai concepito (e che solo in Nuova Zelanda è possibile ammirare in cattività), come la Toyota Barina, o la Nissan Legnum (una macchina tutta d'un pezzo), per non dire della Capella, della Astina e della Caldina: da non crederci... la Caldina, ma cosa fumano questi qua?

Usando una terminologia da necrologio qualcuno ha affermato che "...lascia un vuoto incolmabile", ma con le dovute grattate (tipico gesto NaPolinesiano* per scongiurare la malasorte), noi di bordo ci auguriamo più semplicemente di rivederla presto in una della tappe che Adriatica farà in giro per il mondo.

Grazie per l'aiuto che ci hai dato, e per i bigliettini di saluto sparsi per la barca (solo magari la prossima volta scrivili tutti in stampatello, che per il corsivo stiamo ancora cercando di capire qualcosa).

Un caloroso abbraccio dall'equipaggio di Adriatica e un 'aspirata' affettuosa da E.T.

 

Irene Moretti

 

Note

* dicesi gesto NaPolinesiano, il gesto o l'usanza per metà Napoletano e per metà Polinesiano (Nuovo Vocabolario della lingua Italiana 2002, CES, Casa Editrice Sarchiapone)

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