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Elba, isola dei fuochi

29 June 2010 ore 15:00

Syusy: Abbiamo fatto un bellissimo giro lungo le coste Tirreniche, anche voi siete ancora in tempo a farlo. Noi l'abbiamo fatto in barca, con frequenti tappe, fermate e incursioni a terra. Ma si può anche rifare tranquillamente semplicemente via terra, con l’ausilio di qualche traghetto e magari con qualche meravigliosa parentesi sul mare…



Patrizio: Abbiamo navigato per circa un mese, dall’Elba lungo la costa toscana e poi laziale, fino alle Isole Pontine, poi abbiamo attraversato il Tirreno e siamo arrivati nel sud della Sardegna. E naturalmente è stato un viaggio che contiene tanti viaggi, tanti quanti le persone che erano a bordo. Oltre a noi sono stati a bordo i quattro equipaggi che hanno vinto il cosiddetto "Concorso CercasistarQ8": in tutto una ventina di persone, tra loro diversissime per aspettative, esperienze e motivazioni, che comunque a bordo sono state benissimo, trovando da subito un ottimo equilibrio. Nella prima tappa sono stati con noi Lorella (architetto, scenografa), Guido (esperto di finanza), Lara (mamma di due bambini stupendi), Filippo (esperto di logistica) e Stefano detto Mataro (artista, cantante e musicista, con la sua lira). A bordo e a terra non abbiamo loro concesso mai tregua: se non si navigava si scendeva a fare riprese, e i nostri passeggeri son diventati ben presto nostri complici nelle ricostruzioni storiche di Syusy, perché a me interessava soprattutto la navigazione lungo una costa piena di attrazioni paesaggistiche e turistiche, ma lei invece, come al solito, ha privilegiato l’ottica del viaggio-a-tema…

 

 

Syusy: Sì, certo, questo giro è interessante perché – oltre a portarci in luoghi bellissimi – ci svela anche qualche cosa della nostra storia (storia della nostra Italia, del nostro Mediterraneo) che ancora non conosciamo del tutto. Viaggiando infatti per il Mar Tirreno, oltre ad incontrare gli Etruschi e i Fenici (già lo sapete che i Romani non ci interessano…) ci troviamo di fronte a delle domande affascinanti. Prima degli Etruschi chi ha solcato questi mari, visto che nei siti Etruschi o Fenici troviamo sempre vestigia che non sono attribuibili solo a loro? Gli archeologi “tradizionali” direbbero semplicemente che prima c’erano i Villanoviani, e poi questa Civiltà si è evoluta velocemente fino a produrre quella Etrusca. Ma se si guarda con molta curiosità, soprattutto navigando lungo le coste, troviamo tracce di una Civiltà dotata di una capacità di navigare sorprendente. Troviamo resti di navi lunghe 30 metri. Troviamo grandi ancore che presuppongono barche altrettanto grandi. Troviamo industrie di produzione di ceramiche, da usare come contenitori di olio e altre derrate alimentari. Troviamo, sempre sulla costa tirrenica, due porti particolarissimi: Orbetello e il Circeo. E nelle vicinanze di questi porti troviamo guarda caso antiche e grandi città, cinte da mura megalitiche. Insomma, il nostro è stato un viaggio ancora una volta sulle rotte dei Popoli del Mare, che anche stavolta ci hanno sorpreso, facendoci capire come questa Civiltà (coi suoi traffici) sia stata molto importante per la nostra storia successiva.

Allora, partiamo? Noi siamo partiti dall’Isola d’Elba…



Patrizio: All’Elba ovviamente c’eravamo già stati, anche in barca. Dopo aver fatto alcuni conti io ho anche il sospetto di essere stato concepito dai miei genitori in una vacanza all’Elba, ma questa è un’altra storia… Ma sarà forse per questo che, la prima volta che l’ho vista, ho pensato che quest’Isola fosse il posto più bello del mondo. La sua natura e il suo paesaggio hanno il più alto tasso di variabilità possibile: dalle montagne coperte di castagni dell’interno, alle coste che, in base all’orientamento, sono verdi come le rive di un lago oppure aspre e ricoperte solo di macchia mediterranea, coste che vanno dalla roccia alla spiaggia, dal massimo della dolcezza allo strapiombo. Poi c’è lo spessore e il fascino che soltanto la storia riesce a dare ai luoghi. Perché va bene la natura, ma anche l’uomo, quando vuole, produce bellezza. Oddio, all’Elba ormai l’uomo ha fatto fin troppo, ed ora dovrebbe fare e costruire il meno possibile… Comunque i Paesi dell’Elba sono ancora un piacere. Portoferraio, per esempio, per me comincia entrando sotto al voltone che immette nel centro partendo dal Porto, e poi sale nelle strade e nei vicoli, con i ristorantini, fino in cima.. L’Elba è Napoleone, che in pochi mesi qui ha lasciato la sua traccia. Ma Syusy, naturalmente, è interessata a tracce storiche più antiche…

 

 

Syusy: Per me il posto più interessante dell’Elba è la Spiaggia delle Ghiaie, a pochi metri da Portoferraio. E’ una spiaggia di ciotoli, bianchi, con macchie nere. Si dice che le macchie nere siano le gocce di sudore “metallifero” degli Argonauti (quelli di Giasone, e del Vello d’oro), che secondo la leggenda dovrebbero essere sbarcati proprio qui. In realtà potrebbe trattarsi del ricordo mitico del grande lavoro che occorreva fare per estrarre il ferro dalle miniere di cui era ed è ricca l’Isola. Mi son fatta l’idea che gli Argonauti potrebbero rappresentare quei “cercatori di metalli” che, all’origine dell’Età del Bronzo e del ferro, si muovevano via mare alla conquista di queste preziose materie prime. Quindi, eccoci in piena storia dei Popoli del Mare! Gli Etruschi (noti per aver sfruttato le miniere) sono i prosecutori i questa ricerca. Nelle miniere si estraeva, oltre al ferro, anche il rame e l’argento. Ancora oggi si possono visitare i luoghi di estrazione abbandonati da non tanto tempo: per il turista è una bellissima passeggiata, che si fa ben volentieri, in vista del mare. E non bisogna perdere l’occasione di vedere i due Laghetti: uno verde come lo smeraldo, l’altro rosso sangue, come il rubino! Parlo del Lago rosso delle Conche, nel Parco Minerario di Rio Marina, che grazie alla pirite si colora non solo di rosso, ma anche di viola, e poi di bianco. E poi del Lago delle terre Nere, vicino a Porto Azzurro, in località Terranova, che in realtà è verde, in riva al blu del mare. E’ qui che abbiamo girato la scena di Giasone e Medea, con Zoe nei panni di Medea-giovane, Lorella Medea-matura e Giasone interpretato da Mattia, il nostro skipper…

 

 

Patrizio: …i pochi bagnanti che si erano spinti lungo il sentiero, vedendoci, hanno pensato di aver preso un colpo di sole! Io da parte mia posso solo aggiungere che, se volete farvi un giro dell’Isola un po’ più… metropolitano e attuale, Porto Azzurro è un gran bel posto. Noi ci siamo arrivati in barca, e ci siamo ancorati in rada. Per me, che sono decisamente un navigatore “per caso”, il bello è sbarcare, e trovare nei paesini le mie comodità e amenità minimali, che sono poi quelle che si gode qualsiasi villeggiante. A questo proposito posso annotare che a Porto Azzurro c’è una sola edicola, e il giornale arriva un po’ tardi la mattina. Invece di baretti in cui prendere un cappuccino o un aperitivo è piena la piazza, appena restaurata con un nuovo arredo urbano. Se avete fame, andate in un forno a prendere un pezzo di Schiaccia ‘Briaca, cioè macerata nell’Aleatico… E se poi vi sentite in colpa per le troppe calorie introdotte, davanti all’edicola, nella Piazza della COOP, trovate un bel cartello che da una parte ha una cartina dell’Isola, e dall’altra vi suggerisce una magnifica gita a piedi, un percorso che parte dal Paese e arriva più su, all’interno, fino alla Madonna del Monserrato. Mattia e Carlotta, gli skipper di Adriatica a suo tempo l’hanno fatto, e hanno molto gradito. Io purtroppo non ne ho avuto il tempo, mi son limitato ad una passeggiata fino al quartiere in alto in cui sorge il Carcere. Syusy ha voluto partire…”

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