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Corriamo per non rimanere indietro!

11 April 2013 ore 12:00

Il giro del mondo di Pigafetta 500 può contare su fior di sostenitori, tra questi c'è la Confindustria di Vicenza ! Abbiamo fatto due chiacchiere con il suo Presidente, Giuseppe Zigliotto, per scoprire come la rotta di Adriatica ha incrociato quella dell'imprenditoria vicentina.

 

Velistipercaso: Cosa c'è in comune tra Confindustria e l'impresa-avventura di Pigafetta 500?

Giuseppe Zigliotto: Ci sentiamo vicini a questo progetto per due motivi principali: il primo è Antonio Pigafetta, un concittadino illustre che ci sembra corretto celebrare sostenendo un'iniziativa lodevole, originale e simpatica come questo viaggio. Non solo ha compiuto l'intero giro del mondo, è stato anche il primo a raccontarlo in un diario di viaggio completo... diciamo che lo consideriamo un impegno morale nei confronti di questo personaggio così importante. 

Il secondo motivo riguarda la natura di Vicenza, tra le città italiane con il più alto tasso di esportazione: una grande tradizione che rende le nostre aziende ambasciatrici di Vicenza, del Veneto e dell'Italia intera in tutto il mondo. Per questo non possiamo che sentirci affini all'impresa del giro del mondo: fare tappa in tanti porti, intrattenere scambi e incontri ci pare un'occasione straordinaria per promuovere la nostra immagine, le nostre attività e i nostri prodotti... con la stessa indole che fu di Magellano: esplorare, avvicinare e conoscere altri mondi!

 

Velistipercaso: Con le dovute proporzioni, c'è qualche parallelismo tra la nostra impresa di oggi e il viaggio di Magellano, ovvero un'impresa soprattutto commerciale che all'epoca permise all'Europa di uscire da una situazione di stallo?

Giuseppe Zigliotto: L'Europa continua a pensare di essere l'ombelico del mondo, ma oggi il mondo corre a gran velocità e non ci rendiamo conto che bisogna accelerare il passo a nostra volta per continuare a mantenere quello che abbiamo e a garantire il benessere. Per capirlo basta viaggiare: un italiano che arrivi per turismo in Cina o in Brasile, torna a casa con la consapevolezza che noi qui siamo fermi, mentre questi paesi letteralmente corrono. Dobbiamo davvero correre anche noi, per i nostri figli e per il nostro paese, altrimenti rimaniamo seduti per terra mentre gli altri scattano.

Questa situazione ha molto in comune con i tempi di Pigafetta, che proveniva dalla Serenissima Repubblica di Venezia, ma ha intrapreso la sua spedizione in nome e per conto di altri. La Serenissima all'epoca era un posto molto ricco e all'avanguardia, ma non seppe capire che era necessario aprire nuove vie commerciali con l'Oriente diverse da quelle già tracciate, via Istanbul. Un'occasione persa, che di lì a poco ne ha causato la decadenza, perché è rimasta ferma e si è fatta superare. Se "poco" a quei tempi significava qualche secolo, oggi si va molto più in fretta: ci sono nuovi equilibri che cambiano e non dobbiamo rischiare di perdere quello che abbiamo.

Sia chiaro, non voglio lasciare un pensiero pessimistico, vorrei piuttosto che fosse di sprone, per muoversi e per mettersi a correre!


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