Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Tutti i complici di Adriatica nel viaggio all'Elba

24 June 2010 ore 15:00

Parliamo dell'Isola d'Elba, quali sono le cose più caratteristiche dell'isola dei fuochi? Conosciamo meglio le persone che ci hanno supportato in questa avventura. Come l'associazione di produttori 3 A.P.I. che ci ha donato innumerevoli prodotti tipici per portare i sapori dell'isola anche in mare. Li abbiamo intervistati! Ha risposto per tutti Alessandra Ferrà, produttrice di erbe aromatiche bio...

 

 

Alessandra Ferrà, associazione 3 A.P.I.

 

VPC: La vostra associazione è diventata complice dei Velisti per caso in questa avventura. Come prima cosa le va di presentare ai nostri lettori la 3 A.P.I.?

Alessandra: Api è l'acronimo di associazione produttori isolani mentre il tre è un riferimento alla collaborazione tra produttori che operano in campi diversi ma strettamente collegati al territorio che li ospita, inoltre tre è il numero delle api della bandiera dell'Elba voluta da Napoleone, l'associazione è indirizzata ad accogliere i produttori delle isole di tutto l’arcipelago toscano. Lo scopo di questa associazione è quello di trovare un cammino insieme sperimentare una via, credendo molto nella qualità del nostro lavoro.

 

 

VPC: Abbiamo scelto Portoferraio e l'Elba come punto di partenza per questo nuovo viaggio di Adriatica. Quali effetti possono avere queste iniziative sull'attività di associazioni come la vostra?

Alessandra: Essere a bordo di adriatica con i nostri prodotti è parte del viaggio che vogliamo intraprendere e che grazie anche ad Adriatica è già cominciato, vele al vento? Speriamo di sì.

 

 

VPC: Come si sposa la vostra attività con il mondo del mare e della vela? Quali sono - se ci sono - le connessioni possibili?

Alessandra: chiunque voglia conoscerci , assaggiare i nostri prodotti, deve compiere un viaggio attraverso il mare e venire sulle isole, belle, profumate, ricche di storia, saperi e tradizioni, la 3 api vuole essere testimone di questa ricchezza. La vela è il simbolo del sapere che matura lentamente, del viaggiatore consapevole, lento, che non ha fretta che alla meta preferisce il viaggio, quindi mare e vela connubio fantastico, grazie Adriatica.

 

 

VPC: I vostri prodotti sono stati stivati nella cambusa di Adriatica. Come si adattano ai viaggi in mare? Quali sono le loro caratteristiche?

Alessandra: la cambusa è umida?? Bevete il nostro vino e assaggiate l'olio, magari con una bruschetta alle erbe biologiche, il cibo del pescatore come quello del contadino era ed è un cibo semplice, buono e frugale, proveniva dal mare, dall'orto e dalla vigna, e mi piace pensare, in aspetto e sapore, simile al cibo degli etruschi che hanno abitato come noi questa isola. Ciao e a presto!

 

 

Fabrizio Niccolai, direttore APT Arcipelago Toscano

 

VPC: L'Elba, in quanto isola, ha un rapporto privilegiato con il mare. Non a caso Adriatica ha ultimamente trovato la sua casa lì. Ti va di raccontarci quali sono le caratteristiche più significative e singolari della vostra isola?

Frabrizio Niccolai: L’Isola d’Elba è da considerarsi un microcosmo per la sua conformazione e le sue caratteristiche. E’ piccola ma grande allo stesso tempo, e soprattutto è molto varia…”c’è un’isola nel Mediterraneo dove il mare cristallino si adorna di mille tonalità, per lambire pigramente spaziosi arenili, insinuarsi in profonde calette nascoste nel verde o infrangersi contro imponenti scogliere…c’è un’isola nel Mediterraneo che ospita una lussureggiante macchia, ma anche boschi di castagni e i lecci secolari e poi agavi e fichi d’india, la vegetazione tipica dei paesi arsi dal sole…c’è un’isola nel Mediterraneo dove il turismo ha saputo svilupparsi “a misura di uomo”, senza stravolgere l’ambiente, le tradizioni e l’anima degli abitanti…c’è un’isola nel Mediterraneo che custodisce preziosi minerali e robusto granito…”

 

 

VPC: Adriatica è il mezzo che i Velistipercaso usano per scoprire i luoghi da un punto di vista alternativo. Come cambiano la visita e la vista dell'Elba partendo dal mare?

F: Dal mare è possibile ammirare e raggiungere numerose calette altrimenti inaccessibili perché situate lungo parti di costa a picco o “selvagge”. Navigare lungo le coste dell’Isola d’Elba è una scoperta continua ed è fonte di forti emozioni con venti dolci, con paesaggi incantati, con fondali pulsanti di vita. Il mare cambia colore ad ogni insenatura, si susseguono bianche scogliere, arenili di sabbia dorata, e spiagge di candida ghiaia.

 

 

VPC: I "Popoli del mare" è un programma legato alle antiche popolazioni di navigatori e quindi anche agli Etruschi, che a lungo hanno vissuto sull'Elba. Come ha influito questa presenza sulla storia della popolazione elbana?

F: “In Etruria si dice vi sia un’isola chiamata Aethalia, nella quale dalla medesima miniera prima era stato ricavato il rame, con il quale dicono che fossero stati prodotti tutti i manufatti; poi non si sarebbe più trovato; ma, trascorso molto tempo, apparve nella medesima miniera di ferro, del quale tuttora si servono gli Etruschi che abitano la città chiamata Populonia” De Mirabilibus Auscultationibus (Notizie storiche attribuite a Pseudo Aristotele; III-II sec. a.C.) Dopo il VII sec. a.C. gli Etruschi si insediano sull’isola per vari secoli, lasciando però poche tracce, per l’abitudine di costruire città in argilla, “sciolte” con il tempo. Le necropoli presenti, tuttavia, testimoniano necessariamente l’esistenza di villaggi cancellati: vi erano insediamenti a Portoferraio, a Monte Castello presso Procchio, al Volterraio e a Castiglione di San Martino, presso Portoferraio, incendiati dai Romani. C’era una fortezza sul monte di Santa Lucia, riedificata dai Pisani, e un tempio, forse dedicato a Tinia, sul monte Serra, presso Rio; da Le Trane proviene una pregiatissima statua di Offerente, oggi a Napoli. Restano i segni dello sfruttamento del ferro: siti archeologici minerari, difficili da scorgere perché consunti dal tempo o dall’attività successiva, e un’isola disboscata per il legno necessario alle fusioni, oggi riconquistata dalla vegetazione. I greci chiamavano l'Elba Aethalia, la fumosa, a causa delle colonne di fumo che da essa si levavano e che sono sempre state un riferimento per coloro che navigavano per mare.

 

 

VPC:Adriatica è ripartita per una nuova avventura con Pat e Syusy alla ricerca degli antichi popoli dei mari. Abbiamo scelto di inaugurare questo viaggio a Portoferraio con lo sbarco degli Argonauti, come si inserisce questo mito nella storia dell'Elba?

F: La storia ha voluto che l’Isola d’Elba fosse teatro di grandi eventi: non esiste civiltà del Mediterraneo che non abbia lasciato tracce rilevanti del proprio passaggio. Arte, natura e cultura millenaria, racchiuse in un microcosmo di 224 kmq, creano un’atmosfera davvero unica e rievocano scenari straordinari frutto di incontri tra popoli diversi. Secondo le narrazioni mitologiche è a Porto Argo, oggi conosciuta come Le Ghiaie, che Giasone fece tappa durante l’avventurosa ricerca del Vello d’oro e, come rivela Virgilio nell’Eneide, dallo stesso porto salparono trecento giovani elbani per portare aiuto al "Pio Enea" nella dura lotta contro i Rutuli.

 

 

VPC: Etruschi ma non solo... Ci racconti qualcosa sulle miniere che, navigando lungo la costa, si vedono a picco sul mare?

F: Le miniere “a ferro” dell'isola d'Elba sono localizzate, nel versante orientale, entro una stretta fascia costiera che va da Cala del Telegrafo, a sud di Cavo, fino all'estremità meridionale della penisola di Calamita (Punta Calamita). La varietà delle specie mineralogiche trovate all’Elba, unite alla bellezza dei campioni, fanno dell'isola un luogo importante per la mineralogia. L'attività di estrazione sembra abbia avuto inizio alcune migliaia di anni avanti Cristo ad opera di abitanti provenienti dall'attuale Liguria e chiamati "Ilvates", da cui sarebbe derivato il nome "Ilva", antica denominazione dell'isola; di certo i resti di forni ed i cumuli di scorie ritrovati sul territorio dell'Elba testimoniano attività minerarie e metallurgiche che vi erano effettuate ai tempi degli Etruschi e poi dei Romani. Le attività estrattive e di lavorazione del ferro proseguirono con continuità attraverso i governi e le dominazioni della Repubblica Pisana e della Signoria dei Medici (proprio a Cosimo dei Medici si deve nel 1543 la costituzione della "Magona del ferro" per la gestione delle attività estrattive e metallurgiche) fino alla svolta industriale che conduce alla nascita della Società Elba nel 1899, con la costruzione dei primi altiforni a Portoferraio e l’inizio dell’attività estrattiva industriale. Le zone minerarie di Rio e Calamita sono state inserite nella World Heritage List of Geological Sites dell’Unesco, nella quale sono elencati i più prestigiosi “monumenti” geologici del pianeta. Con escursioni trekking è possibile percorrere suggestivi itinerari sotterranei, all’interno della galleria del Ginevro (Capoliveri) o ammirare paesaggi incantevoli e mozzafiato “a cielo aperto” nel Parco Minerario di Rio. Oggi la natura trova la sua più alta espressione attraverso un territorio caleidoscopicamente unico, dove per secoli l’uomo ha sfidato la natura alla ricerca del prezioso ferro.

 

 

VPC: Come si inseriscono Adriatica e l'immagine che veicola nella promozione della vostra isola?

F: Considerato il valore promozionale dell’iniziativa la presenza di Adriatica lungo le coste della nostra isola rappresenta sicuramente una valida opportunità per far apprezzare le peculiarità del territorio, nonché per la valorizzazione e la promozione delle risorse naturalistiche e paesaggistiche presenti. La presenza di Adriatica permette di scoprire la nostra isola da una prospettiva diversa, ritrovando ad ogni virata suggestioni ed emozioni che la tradizionale vita a terra non permette.

 

 

In questa breve carrellata di ringraziamenti non possiamo non citare l'Ente Parco Arcipelago Toscano, che ha affrontato con calma incredibile le nostre richieste (a volte un po' sconclusionate) e ci ha permesso di visitare le isole dell'Arcipelago! Quindi, ultimi ma assolutamente non ultimi, grazie di cuore al direttore Mario Tozzi e al suo “braccio armato” Aurora Ciardelli.

 

Serena Canu

Redazione di Velistipercaso.it

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]