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Come affrontare il ritorno da un viaggio?

...e se il viaggio è in Polinesia?

Come affrontare il ritorno da un viaggio?

di India Tabellini. 

 

Come affrontare il ritorno da un viaggio? E se quel viaggio fosse proprio in Polinesia, come affrontare il rientro in Italia?

E' il dilemma del viaggiatore, il ritorno, magari è anche il tuo dilemma. Essere tristi per la fine dell'esperienza o felici per il ritorno a casa, per le ritrovate abitudini, per la famiglia nuovamente vicina?

Questione di carattere, innanzi tutto, ma alcuni trucchi potrebbero aiutare ad elaborare questo passo difficile, ma necessario:


- NON NEGARE LA NOSTALGIA. Inutile chiuderti gli occhi, una parte del nostro cuore resta nei posti in cui siamo stati particolarmente bene e questo crea la nostalgia. E' normale, è sano, è positivo!! Se il viaggio è riuscito, se ti ha lasciato qualcosa dentro, è chiaro che si deve essere creato un rapporto con il luogo e con la gente, gente che spesso, una volta rientrati, si troverà lontana chilometri da te. Non nascondere la testa sotto la sabbia, non cercare di convincerti che la tristezza per il distacco non esiste, che non è il tuo caso... accettala come una prova di quanto ti sei innamorato di un Paese, di un popolo, di una cultura.

 

- PENSA POSITIVO!! Certo, durante la vacanza ti sarà sembrato di vivere un sogno (qui penso in particolare alla Polinesia), hai amato lo stile di vita, il "clima" rilassato, ti sei sentito in pace con il mondo, ma, fruga bene dentro di te, c'è qualcosa che ti è mancato anche in quel paradiso? Qualcuno a cui hai pensato, perchè a casa in attesa del tuo ritorno? Le domeniche pomeriggio in famiglia, gli amici con cui avresti voluto condividere situazioni particolari, le tagliatelle al ragù della zia? Pensa che stai tornando a tutto questo!! Che ritroverai il tuo cane, il barista, il tuo letto!! Pensaci e pregusta la serenità che proverai atterrando e respirando aria di "casa", capendo i discorsi della gente per la strada senza sforzo, parlando senza dover tradurre dall'italiano ad un'altra lingua.

 

- NUTRI LA SPERANZA DI TORNARE. So che è difficile, che, soprattutto nel caso della Polinesia, 2000 elementi ti scoraggeranno, ti faranno ammettere, a malincuore, "è stato il viaggio della vita, non ci tornerò mai più!!". E' vero, il costo del biglietto è un ostacolo e sono anche tanti altri gli aspetti che giocano "contro", ma la Polinesia non si sposta e, finchè rimane lì, chissà per quali vie potresti tornarci? Alcuni dicono che volere è potere, altri che le vie del Signore sono infinite, ma il messaggio è sempre uno, l'obiettivo è lì che ti aspetta, a te trovare il modo di tornarci :)

 

- RACCONTA RACCONTA RACCONTA!! Una volta passati i primi giorni (o mesi?), essenziali per riprendersi psicologiacamente e fisicamente (per fuso orario e ritmi biologici vari), sappi che sarai sommerso dalle domande di parenti e amici e conoscenti, tanti vorranno sapere di qualcosa che non hanno mai visto, sognare ad occhi aperti attraverso i tuoi racconti. Cerca di parlare, di trasmettere le emozioni provate, di delineare un disegno chiaro attraverso le parole, perchè, per esperienza, questo ti aiuterà a fissare nella memoria i dettagli della tua esperienza e a farteli rivivere in modo più verosimile, quando ci ripenserai.


Infine, in questi casi bisogna essere un po' filosofi, secondo me e riconoscere le cose per quello che sono state. Nella vita non si torna mai indietro, è come una matita che disegna una lunghissima, ma non infinita, linea. Curva, a zig-zag, incerta, decisa, traballante, può intrecciarsi con altre linee o procedere retta per la sua strada, può ripassare in un punto che aveva già toccato, ma la matita non tornerà mai indietro, non si staccherà mai dal foglio. Ogni giorno, ogni momento è unico e prezioso, ogni esperienza, l'andata come il ritorno in un viaggio, contribuisce a creare il disegno della nostra vita, e va vissuto al meglio per creare un'opera d'arte.

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