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Chi se ne va più da Taveuni?

22 August 2002 ore 20:00

Taveuni è un’isola bellissima. Una delle più belle che io abbia visto. Per fortuna è tornato il sole.
La vegetazione è assolutamente stupenda. Ci sono alcuni villaggi, piccoli e ordinati. La “capitale” è Somo Somo, un villaggetto di poche case. L’isola è piena di acqua e di fiumi, torrenti e cascate.

Ma quello che più mi impressiona è la gente: ti fermano per strada, ti invitano a casa a chiacchierare.
Sono stato un’ora buona a vedere un gruppo di operai che asfaltavano una strada: si divertivano, scherzavano tra loro. Ma poi, in due giorni, hanno asfaltato un gran pezzo, per cui non si può dire che non lavorassero sodo.

Poi ho passato un’altra ora a vedere un saggio di ginnastica di una scuola, con le mamme che avevano portato il pic nic da mangiare. Siamo saliti in cima alla montagna più alta, circa mille metri, con un fuoristrada.

Bellissimo il panorama, ma bella anche la baracca di lamiera di un contadino che doveva badare alla piantagione di taro del villaggio: la terra appartiene alla collettività e non può essere venduta. Funziona più o meno come le Regole Ampezzane, a Cortina. 

Poi c’è una chiesa del 1850, decorata da statue di gesso molto belle e molto colorate (una è una specie di Pietà di Michelangelo) e anche da vetrate di pregio. 

Alla sera, prima che facesse buio, siamo andati a vedere una cascata altissima. Ricordo di averne vista una simile a Tahiti, anni fa.


Patrizio

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