Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Cassetta degli attrezzi alla mano...

9 November 2006 ore 02:30

Posizione: 11°31'06N e 75°06'.2 W

50 miglia a nord di Cartagena, Colombia. Rotta 242° veri. Ore 02:30 Local Time. Vento da 100° a 5 nodi. Velocità 7 nodi a motore.

 

La luna diffonde la sua luce lattiginosa attraverso un velo di nubi alte e sottili. Il cielo dell'aliseo, con la sua purezza contrastante di azzurro intenso e bianchi batuffoli di cumuli che si rincorrono verso ovest, ha lasciato spazio a questo nuovo mondo senza vento in cui ogni segno della natura si nasconde in un appiattimento di attesa. Il vento tornerà. Torna sempre in questa parte di mondo che è considerata una delle più difficili del giro del mondo. Di solito l'aliseo di nord est, prolungamento del flusso che accompagna i naviganti dalle Canarie alle Antille, si scontra con forti venti da sud, provenienti dagli altipiani andini della Colombia. Questo scontro genera mari agitati e onde contro corrente che spesso fanno faticare chi cerca di raggiungere Panama da est. Non per noi. Almeno, non per ora. Dopo il fresco veleggiare dei primi due giorni, da oggi alle 12 abbiamo dato fiato al Volvo da 240 cavalli che dolcemente ci spinge a 7 nodi nel dondolio dell'onda lunga. Davide è di guardia al timone. Scruta l'orizzonte alla ricerca di potenziali pericoli: navi o relitti che possano incrociare pericolosamente il nostro cammino.

 

La giornata è trascorsa tra piccoli lavori di manutenzione, chiacchiere, la pesca alla traina e qualche lettura. Io organizzo già i lavori residui che non abbiamo potuto terminare a Curaçao e avviso via mail i fornitori di Panama che siano pronti al mio arrivo. E' l'ultima occasione che ho di fare acquisti e riparazioni imprescindibili prima di 5 mesi di navigazione in un oceano Pacifico che non offre molto al diportista: pochissimi porti, nessun cantiere, nessuno ship chandler dove comperare parti di ricambio. Ci ripagherà con una natura incontaminata e la selvaggia bellezza dei fiordi del Cile e della Patagonia.

 

Una serie di colpi metallici costanti mi avvisano che è ora di salire in testa d'albero per sistemare le volanti che cozzano contro le crocette e rischiano di danneggiarsi. Domani andràfatto. Un rivestimento in plastica che eviti l'usura del cavo d'acciaio. Un punto in più sulla mia lista, che ne conta già 97. La routine, in barca è fatta anche di questo. Manutenzioni. E non puoi dimenticartene. Ora dopo ora il programma di verifiche costanti accompagna la vita di bordo. Ogni buon marinaio non può tralasciare la cura della propria barca. Come un innamorato non può tralasciare la cura del rapporto con la sua bella.

 

La prima questione all'ordine del giorno di domani è la verifica del Caricabatterie, che non immette nel circuito di accumulazione abbastanza tensione. Senza un perfetto accumulo e stoccaggio di elergia elettrica non ci sarebbe più vita a bordo: più il pilota automatico, costringendoci a timonare notte e giorno. Più frigoriferi. più Radar e GPS per la posizione. Finirebbero le comunicazioni con la terra. Nessuna ricezione meteo... La "panne" fa parte della vita dello skipper. E evidentemente è sempre ciò per cui non si è previsto un ricambio che si rompe. E quindi cerchiamo di non farci prendere alla sprovvista caricando Adriatica di tutto ciò che riteniamo indispenzabile o utile. Il mare ha il sopravvento su tutto. L'umidità, gli shocks, il sole, a cui si può aggiungere un errore dell'equipaggio ed ecco che la rottura è lì, pronta a colpire. Il tempo, amico e nemico, trasforma un piccolo sfregamento ripeturo migliaia di volte in una panne. Il tempo vi fa pagare qualche giorno o settimana più tardi quella piccola riparazione fatta di fretta. Vietato tralasciare. Tutto deve essere riparato appena si dichiara. Altrimenti, dopo la barca, è lo spirito del marinaio a usurarsi! E poi, va sfruttato ogni periodo di calma. Chissà quando sarà il prossimo. Chissà se avrò tempo e possibilità di riparare più tardi! Giusto un po' di tempo per riflettere e poi al lavoro. "Cosa fatta capo ha!", mi ripeteva Toio, il nostromo del Mariette, più di 20 anni fa, durante le mie prime miglia di navigazione.

Quindi: cassetta degli attrezzi a portata di mano. Sembra si passi tante ore a navigare quante a riparare... Credo sia vero.

A domani.

 

Filippo Mennuni

Skipper di Adriatica

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]