Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Buonanotte noi andiamo a pranzo

23 June 2002 ore 20:00

Ieri sera poi siamo stati molto bene, è stata una specie di festa. L’onda era tranquillona e allora Marco ha addirittura fatto il barbecue, nell’apposita padellotta appesa dietro alla poppa, con la carbonella. Peccato che le bistecche ecuadoregne, comprate e congelate a Santa Cruz delle Galapagos, fossero dure come fossili. Forse erano bistecche di tartaruga gigante centenaria morta di vecchiaia?! Speriamo di no.

Ad un certo punto qualcuno ha tirato fuori le chitarre, e insomma sembravamo un gruppo di boy scouts al campo estivo. Poi un grido: “Una luce!”. Un’altra? Ancora gli UFO o chi per essi? No, questa volta era una lucina. Abbastanza vicina. Marco ha fatto ululare una sirena: tutti abbiamo pensato che si trattasse di una scialuppa o di una zattera di salvataggio! Compatibilmente alla nostra andatura di 9 nodi in poppa, con uno spinnaker inchiodato a due tangoni e un buttafuori, abbiamo anche cercato di avvicinarci. Alla fine, con il binocolo ad infrarossi, Marco ha visto la lucina: era una boa. Una boa? Ma cosa ci fa una boa galleggiante a 350 miglia ad est delle Marchesi? Esattamente la sua posizione era 10 00 sud e 132 40 W, alle ore 03 22 UTC (cioè Greenwich), da noi erano le 19 e 23. Forse era una boa oceanografica, forse un segnale per reti da pesca. In effetti, poco dopo, abbiamo visto altre luci, all’orizzonte. Ma stavolta il radar segnalava una nave, probabilmente una nave da pesca.

Io, comunque, stavo sulle spine: mi sembrava che il vento riforzasse troppo per tenere su lo spi. Il vento era ormai a 18 nodi, reali. Ho ancora in testa lo schiocco del gennacher, che ci esploso al largo di Haiti, con 20-25 nodi di vento…

Alla fine anche Marco e Vanni hanno convenuto (forse lo hanno fatto per farmi stare zitto) e abbiamo ammainato lo spi. Col buio. E col vento che, naturalmente, appena ci ha visti iniziare la manovra ha cominciato immediatamente a rinforzare malignamente! Poi uno dei due tangoni ha deciso di liberare la sua scotta da solo, cioè ha sparato la scotta anzitempo, senza aspettare che fossimo pronti… Chissà, forse qualcuno si è attaccato istintivamente alla cordicella (io no!). Quindi lo spi è impazzito, schioccando frustate nell’aria buia della notte. E’ arrivato il solito Covre, si è appeso allo spi. Per un attimo ho temuto che se lo portasse via, invece ha vinto Covre. Lo spi, come una bestia feroce diventata mansueta, è entrato tranquillamente nella calza ed è stato ammainato, finalmente. Quindi, con fiocco e randa a farfalla, abbiamo navigato nella notte, sempre sugli 8-9 nodi.

 

Mattinata tranquilla e calda. La barca va veloce, con un bel vento sui 15-20 nodi, sempre di poppa.
Facciamo spesso 10 nodi, in planata. Siamo a 250 miglia dalle Galapagos. Adesso si pone davvero il problema: rallentare o accelerare? Così il rischio grosso è quello di arrivare davvero di notte. Ovviamente, proviamo ad accelerare.

La barca va bene, ma fa delle rollate paurose, e io ho sempre paura che la randa finisca in acqua.
Un altro problema: non abbiamo più il collegamento satellitare attivo. Il mondo è diviso in zone d’influenza di vari satelliti. Finora, anche se ormai siamo in mezzo al Pacifico, ci ha sorretto il satellite Atlantico-Ovest, ma ora siamo troppo lontani e non ce la fa più. Ma il satellite Pacifico, nella cui zona d’influenza siamo entrati teoricamente da molte miglia, ancora non ci capta. Abbiamo anche cambiato rotta, per cercarlo. Ma senza successo. Perché? Cosa succede? Il brutto è che, senza parabole e senza telefono satellitare (anche il nostro Miniemme non trova ancora la connessione) non possiamo comunicare! Anche la mail non va. Quindi vi sto scrivendo un diario di bordo che chissà quando potrò mandarvi! Oddio: panico a bordo. Chissà se a terra hanno abbastanza materiale filmato per mandare i 5 minuti giornalieri su Rai3?

Stasera riproveremo. Intanto abbiamo “sfondato” il muro del fuso orario di un’altra ora: adesso siamo 11 ore in ritardo rispetto a voi. Praticamente siamo quasi agli antipodi, certamente il nostro giorno coincide con la vostra notte e viceversa. Per cui: buonanotte, noi andiamo a pranzo. Oggi ho suggerito farfalle al tonno e limone. L’altra sera ho fatto una zuppa di lenticchie. Al di là che mangiare roba in brodo su una barca che salta di qua e di là è da pazzi, era buona. Mancava solo un pezzo di cotica. Il prosciutto di Parma l’abbiamo finito.

 

Patrizio

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]