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Bisogna evolvere senza perdere la memoria!

25 January 2007 ore 12:00

Letizia: Ciao Syusy, dicci, com’è andata la tappa cilena di Evoluti per Caso?

Syusy: Per questo giro di Darwin sono volata direttamente in Cile, dove mi aspettava Adriatica e soprattutto una grande festa organizzata da ENEL insieme al Ministero cileno dell’Energia e delle Miniere. Questo ministero è presieduto da Karen Poniachik, una delle tante ministre donne che rivestono un ruolo importante nel Governo di Michelle Bachelet. Già partendo dalla storia dell’attuale Presidente Bachelet, figlia di un militare ucciso da Pinochet, vittima a sua volta di torture, si intravede una nuova e felice apertura alle donne della politica di questo paese, dalla storia controversa e spesso dimenticata. Questo mi ha fatto molto piacere, perché da un passato così patriarcale si è arrivati ad un Governo che si spera possa fare bene, possa essere attivo per lo sviluppo di questo paese, che, insieme al Brasile, rappresenta un miniera inestimabile di materie prime, il rame su tutte.

 

Letizia: Quale aspetto caratterizza, secondo te, questo paese?

Syusy: Come aveva notato Darwin a suo tempo, sottolineando la presenza della schiavitù come stato diffuso nella popolazione, oggi rimane costante il fenomeno dell’ingiustizia sociale: da una parte molti ricchi hanno sviluppato l’economia, l’industria, l’assetto urbano (da qui la presenza di innumerevoli palazzi e grattacieli che dominano le città) e dall’altra, in un rapporto di continuità rispetto alla prima, grandi distese di favelas, in molti casi prive addirittura di servizi igienici. Un convivere, dunque, di due situazioni sociali molto differenziate e problematiche al tempo stesso.

Io ritengo che l’indice di civiltà e di sviluppo di un paese si misura anche sul livello dell’eguaglianza sociale. Il Cile, per via della forte differenziazione economica, ha un piede nell’industrializzazione e l’altro in una stadio dove la schiavitù, formale o sostanziale, è ancora la condizione di molti. Tutto ciò è percepibile proprio nell’aria che si respira nelle città.

 

Letizia: Hai conosciuto anche altre figure emblematiche di questo paese?

Syusy: Certo! Ho avuto il piacere di conoscere un componente di un gruppo molto famoso, gli Inti Illimani. Li conoscete? Gli Inti Illimani sono testimoni di un popolo che non si è mai stancato di lottare, simboli di una rivoluzione sociale non solo nel loro paese. Portatori di un'enorme cultura di ricerca nella musica popolare non solo cilena, ma anche andina. Sono d'accordo con me nel dire che la musica rappresenta non solo una composizione con note musicali, ma anche e soprattutto cultura. Cultura degli spostamenti dei popoli, di incontri tra diverse tradizioni. In questa occasione è stato realizzato anche un interessantissimo video che proietteremo poi. Tra l’altro la storia di questo gruppo è anche vicina alla nostra: nel 1973 in Cile diventano esuli forzati per il colpo di stato e trovano asilo politico proprio in Italia.

Quello che più mi ha lasciato perplessa è stato constatare come la storia di questo paese sia spesso dimenticata, per non dire sconosciuta. Alla mia domanda “che cosa vi ricorda il Palazzo della Moneda?” fatta alle ragazze che si trovavano lì nel gruppo di ricerca dell’Università, loro mi hanno risposto “nulla!”. Questo, probabilmente e forse anche giustamente, perché è una storia “vecchia”, una storia che appartiene agli anni ‘70... he però è bene ricordare, anche in relazione alla storia nel nostro Paese!

 

Letizia: Che affinità c’è, dunque, con il progetto Darwin?

Syusy: Questo discorso è correlato al tema dell’evoluzione. Se noi umani perdiamo la memoria, come facciamo a comunicare, come facciamo ad evolvere? Rimarremo sempre a quel punto, perché non abbiamo memoria! E questo è sicuramente un fatto da ricordare: nel 1973, in Cile, è stato democraticamente eletto il Presidente Allende, un uomo mite con in mente un progetto di riforme sociali, che sicuramente non potremmo definire rivoluzionario. Eppure il governo americano non ha gradito e - tramite la CIA, l’agenzia di spionaggio per gli esteri – ha organizzato in Cile un colpo di stato, la presa del potere da parte di Pinochet, generale di Allende, fino a qualche momento prima fedele alla Repubblica. Allende è morto in seguito al bombardamento del Palazzo del Governo, Pinochet solo qualche settimana fa, nel suo letto, senza mai subire alcuna condanna per tutte le atrocità compiute. I dissidenti che erano stati assassinati per aver pubblicamente parlato contro la politica di Pinochet venivano definiti "scomparsi". Ecco perché è bene ricordare e non perdere la memoria, che questi fatti aiutino in parte alla ripresa di un paese, ma soprattutto di un popolo.

 

Letizia Melchiorre

Redazione Velistipercaso.it

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