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Arrivederci Panama

23 November 2006 ore 17:30

Posizione: 008°33'9N e 78°53'.8W

30 miglia a sud di Panama City, al traverso di Isla del Rey, arcipelago di Las Perlas. Rotta 144° veri. Ore 17:30 Local Time. Vento da nord° a 15 nodi. Velocità 6 nodi con Randa e genoa.

 

Ripartiti!

Panama City, che ci ha così ben accolti, è stata lasciata alle spalle stamane alle 10:00 ora locale. Quasi al minimo della marea, che quì è di 3 metri e 60 centimetri, abbiamo potuto levare gli ormeggi dal Flamenco Marina. Preceduti di qualche ora da un 22 metri in carbonio canadese, in trasferimento con un equipaggio francese, che però tornava verso i Caraibi, siamo gli unici a dirigere la prua verso le Galapagos in questa stagione. Di solito le partenze sono verso febbraio e marzo, per poi proseguire verso le Marchesi, avamposto delle isole della Polinesia 3000 miglia più a ovest. Adriatica é una barca che naviga sola. Già durante la scorsa Rotta Rossa, da Gibilterra in poi non avevamo avuto alcun compagno a vela. Solo qualche cargo. pochi per la verità.

Psicologicamente è una situazione strana per chi non è abituato alle grandi e deserte distese di acqua. All'inizio ci si chiede come sarà non vedere più terra. Qualcuno lo ha già provato, per esempio tra la costa Italiana e la Sardegna, in estate. Però qui si parla di centinaia di miglia di distanza. Al centro della traversata per San Cristobal (Galapagos) saremo a 500 miglia di distanza dalla costa più vicina: quasi 1000 chilometri!

Allora, quando si affronta questo discorso, qualcuno del gruppo smette di fare domande. Una o due voci in meno. Quelli che non hanno ancora provato la sensazione della lontananza e dell'isolamento. Iniziano a pensare a quello che stanno facendo. Alla sicurezza che dava il pontile. A cosa succederebbe se qualcosa andasse storto. E allora ci si rassicura a vicenda. Un gruppo di amici che condividono tutto per 10 giorni hanno bisogno di famigliarizzare e affidarsi l'uno all'altro.

 

"Del resto, è molto più pericoloso viaggiare sulla Firenze-Bologna d'inverno con i camions o rientrare a Milano con la nebbia!" è quello che uso dire, convinto. "Gli incidenti in barca sono rarissimi e dovuti a scarse manutenzioni del mezzo o delle attrezzature, oppure all eccessiva vicinanza alla costa con cattivo tempo. Adriatica é una barca sicura e adatta all'altura." Aggiungo... Ciò nonostante più di uno tiene le dita incrociate o tocca una parte dello scafo in metallo! Siamo italiani.

 

Ho appena fatto il breafing sulla sicurezza: incendio, falla, abbandono della barca, uomo a mare. I sistemi di soccorso di bordo sono sofisticati e affidabili. E' necessario che tutti a bordo conoscano le procedure. La perfetta esecuzione di ogni operazione di emergenza è indispensabile. E oltretutto è interessante sapere quali sono i comportamenti in tali eventualità. A bordo, insieme a Ric, Gianfranco, Romolo e me che eravamo già a bordo si sono imbarcati Giovanni, Alessandro, Marco, Rita e Sabrina. 9 persone in rotta per le "Islas Encantadas". Arrivati alla spicciolata tra venerdi e domenica con il solo inconveniente di un ritardo nella riconsegna del bagaglio di Rita, si sono subito messi al lavoro. La preparazione è una cosa seria e non va tralasciato nessun particolare. Inoltre é il modo migliore di conoscere la barca: lavorarci!

Appena partiti abbiamo istituito dei turni corti di un ora. Il programma era di sostare all'Isola Contadora, che ci è stata consigliata da un amico di Alessandro che vive da 15 anni a Panama City. Però il tempo è uggioso, l'ancoraggio non protetto e decido di proseguire. Quindi, allo scadere del primo giro di guardi, decido di passare a turni di 2 ore. poi, dalle 20:00, iniziano i turni definitivi di 3 ore giorno e notte per i prossimi 8/10 giorni. La routine si installerà entro un paio di giorni. Ciascuno troverà i suoi ritmi e occuperà il tempo libero dai servizi leggendo, chiacchierando, filmando o facendo foto (a proposito: oggi un pagro da una decina di chili, un tonnetto più o meno di uguale stazza e... dei delfini). Qualcuno scrive appunti. Altri si inventano sofisticate ricette. E resta tanto tempo per pensare, guardare, capire questo Oceano tanto grande da essere più grande, in superficie, di tutte le terre emerse insieme.

Ora lascio la parola ai miei amici VpC. Ciascuno di loro avrà già qualcosa da raccontarvi.

A domani,

Filippo Mennuni
Skipper di Adriatica

 

Dal diario di Giovanni, Velistapercaso

 

Fino a qualche mese fa non avrei immaginato neanche di poter vedere Adriatica, figuriamoci di poterci salire a bordo! Eppure qualche giorno fa, raggiungendo il Flamenco Marina di Panama City in taxi dopo un lungo viaggio, l'ho vista da lontano, con la sua livrea e il suo portamento inconfondibili e ho subito pensato "sono a casa!". Poter vivere a bordo, insieme a questo fantastico equipaggio, è stato già di per se un dono inaspettato e meraviglioso.

Ma non era ancora niente! Oggi abbiamo mollato gli ormeggi e fatto rotta verso le Isole Las Perlas, intorno a noi un cielo plumbeo e... l'Oceano Pacifico! Ma il vero sogno si è realizzato quando Fil, il nostro Comandante, mi ha lasciato prendere il timone di Adriatica. Sentire tutta la sua forza tra le mie mani, in un oceano immenso e desolato è stato incredibile. Adriatica è davvero una scuola di mare e di vita!

Buon vento a tutti!

Gio

 

Dal diario di Sabrina, Velistapercaso

 

Gio ha colto nel segno la sensazione di essere su Adriatica è proprio come l'ha descritta. E lasciare gli ormeggi per raggiungere le isole più descritte e più particolari le Galapagos è qualcosa che non avrei immaginato in un futuro così prossimo e in particolar modo con una barca a vela con un nome così giusto da descrivere ciò che puoi capire leggendolo: Adriatica. Con l'equipaggio mi sembra di averci già navigato perchè non vi è stato problema convivenza.

Sono le 19,50 e per ora non c'è niente di nuovo il vento è giusto anche il mare. Devo andare per dare il cambio di guardia.

Buaon vento

Sabrina

 

Dal diario di Romolo, Velistapercaso

 

FINALMENTE!!!! Oggi abbiamo lasciato Panama con i suoi acquazzoni, i suoi meccanici e i suoi contrattempi, tenendoci ben strettio il ricordo meraviglioso dell'attraversamento del canale. Macio avrebbe avuto di che lavorare in quell'occasione!Purtroppo non c'era.

Come avrai ben capito,non sono alla mia prima esperienza su ADRIATICA, segno che mi piace navigare e che la formula per me è giusta. Ora sono le 8 della sera ora locale e sono combattuto dal piacere che proverò nel gustare il carpaccio di carangide che ho preparato insieme ad Alessandro e Gianfranco e ahimè dal dispiacere per turno notturno che mi aspetta fra non molto. Ma tutto fa parte del gioco e francamente anche questo lascia dei gran bei ricordi da gustare quando sarò di nuovo al freddo dell'inverno europeo.

Ora scusami, ma mi chiamano che è pronto... "Contro l'onor potè il digiuno" etc...

Ciao Gianluca, Davide e Salvatore da parte di tutti, non solo mia

Romolo

 

Dal diario di Rita, Velistapercaso

 

Cinque di mattina. Sono appena smontato dal mio turno di guardia, condiviso con Riccardo, il mitico secondo di Fil. E' questa la prima immagine che voglio salvare nella mia memoria. Questa notte il vento rafficava fino a 33 nodi, la randa aveva una mano di terzaroli e si viaggiava con la trinchetta. Un paio di volte le onde mi hanno lavato la faccia. Direi non male per la mia prima navigata notturna. Avevo il desiderio di sapere com'è fatto l'oceano da vicino. Ora ne ho una vaga idea.

Per fortuna, tra una nube e l'altra le stelle facevano capolino.

Rita

 

Dal diario di Marco, Velistapercaso

 

Era ora, lasciamo Panama! Tutta la pioggia che abbiamo preso, il freddo e l'aria condizionata polare di tutti i luoghi che ho visitato mi hanno procurato un raffreddore da primato. Ma dopo qualche ora di navigazione il naso rosso è passato in secondo piano, per lasciare spazio alle sensazioni e alle emozioni di un VpC che per la prima volta sale in barca a vela. Che dire tutto bene, speriamo di rimettermi in piena forma al più presto.

Marco

 

Dal diario di Alessandro, Velistapercaso

 

Pacifico orientale,

un orizzonte di migliaia e migliaia di miglia davanti... sto cercando di ascoltare, vedere, annusare, sentire... fra poco sarò di turno e salirò in coperta per la mia prima notte sotto un cielo che non riesco a commentare.

Alessandro

 

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