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Adriatica non ha più le palle

28 February 2003 ore 13:00

La prima, insolita notizia di oggi e' che la rossa Adriatica non ha piu' "le palle"! Intendo dire in senso letterale e non metaforico. Mi riferisco naturalmente alle due grosse antenne tonde, satellitari che, assieme al colore rosso sfavillante, erano la sua caratteristica piu' immediata. Erano appollaiate a poppa, sopra un supporto che sembra un albero di mezzana (uso il verbo al presente, perche' il supporto e' rimasto al suo posto) e per tutta la prima parte del lungo viaggio, che vuol dire mezzo giro del mondo, hanno reso possibili le comunicazioni intercontinentali via satellite in tempo reale, dalla barca all'Italia. Prodigi della tecnologia e dell'elettronica!

Adesso le antenne non servono piu', perche' Patrizio e Syusy utilizzeranno degli altri sistemi di collegamento e quindi abbiamo proceduto al loro smontaggio. Senza le "pallone" Adriatica ha assunto un look piu' anonimo, ma un certo anonimato e' forse quello di cui ha bisogno accingendosi, fra qualche tempo, a solcare le acque "calde" (questa volta in senso metaforico) dell'Indonesia e del Mar Rosso. Vorra' dire che useremo il supporto a poppa per salirci sopra come se fossimo sulla coffa di un veliero, per scrutare dall'alto i bassi fondali e le terre in avvicinamento!

Va be', basta con l'immaginazione e torniamo alla realta'. Ci sono venuti a trovare Francesco e Francesca Valenza, che hanno la rappresentanza in Italia della prestigiosa Doyle, la veleria che ha fatto le vele ad Adriatica. Erano accompagnati da Massimo, loro amico e collaboratore. Siamo usciti a fare due bordi nell'Hauraki gulf, giusto per mettere a punto qualche vela e verificarne il buono stato. Gigi e io li abbiamo trovati molto simpatici e competenti e ci siamo fatti buona compagnia per un paio di giorni. Ancora molti i curiosi di passaggio: non sempre pero' riesco a fare la foto di rito. Questa volta e' toccato a  Lorenzo, Stefano, Roberto e Riccardo. Tutti, continuo a ripeterlo, hanno in comune l'entusiasmo di salire a bordo della "Rossa" e di dare un'occhiata dal vivo a quello che per un annetto hanno visto nelle trasmissioni dei Velisti per caso.

 

Altra grossa novita': da qualche giorno Adriatica non e' piu' in acqua, ma e' stata tirata a secco in un cantiere vicino ad Auckland per i lavori alla carena, necessari prima della partenza. Il momento dell'alaggio di una barca (come peraltro quello del varo) e' sempre piuttosto emozionante e carico di tensione e cosi' e' stato quando abbiamo visto uscire dall'acqua le 50 tonnellate della "Rossa". La competenza e la professionalita' del cantiere, che gia' conoscevamo, sono comunque tali da mettere subito a proprio agio e infatti tutto e' filato via liscio come l'olio. I lavori stanno andando un po' a rilento a causa di un grosso maltempo che sta attraversando la Nuova Zelanda: vento e pioggia a volonta' sopra di noi e sopra la Coppa America. A proposito, so che sarebbe mio dovere adesso parlare un po' dell'importante evento sportivo, ma la manifestazione sta assumendo leggermente i connotati di una farsa e quindi stenderei un velo pietoso! Solo proprio due parole per comunicare che gli stessi neozelandesi stanno cominciando a stancarsi di questa formula sbagliata, troppo lunga e deludente. Se poi aggiungiamo che i loro "sogni di gloria" non si stanno avverando, ma anzi, che i loro idoli sono fragili, ingenui e battibili, allora potete immaginare quale disastro stia vivendo il Paese!!Comunque: mai dire mai. Io stessa continuo ad avere qualche pallida speranza.

Un aggiornamento al nostro prossimo incontro.

 

 

Irene

Skipper di Va' Pensiero e baby-sitter di Adriatica

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