di Filippo Mennuni.

"Hola, hola? Ricardo, me escuchas?" Sono io che chiamo con il satellitare Ricardo Cufrè, perchè mi confermi la situazione meteo. Siccome non riceviamo altri bollettini, gli ho chiesto di assisterci. Si collega in internet, sui siti che noi usiamo abitualmente per le previsioni, e ogni otto ore mi passa il pronostico. (Tra noi parliamo in spagnolo)

"Ecco, Fil, ascolta. L'Istituto meteorologico spagnolo da' vento ancora da SW forza 4 a 5 fino a domani. Poi diminuisce e gira pian piano a WSW, con mare in calo per domenica e lunedì. Il NOAA degli Stati Uniti conferma il calo, ma da il vento che gira a NW e poi NE. Mare in calo anche per loro."

"Ricevuto Ric, buona notizia. Iniziamo ad essere stanchi. Allora ci sentiamo stasera."

"Roger, RR a tutto!"

"RR!"

Approfittiamo del fatto di essere vicini alla costa e di avere copertura telefonica per inviare qualche sms a casa o a chi ci sta a cuore. Ricevere la risposta ti riempie la giornata. La rileggi più volte. Ti chiedi perché siano stati così parchi di parole. Forse perché a casa ci sono mille impegni, mentre qui il tempo passa in modo totalmente diverso. Si, è perché a casa non sanno...

La giornata scorre, un turno dopo l'altro. Il cielo inizia ad aprirsi, verso sera. Ancora qualche scroscio di pioggia. Giusto di che bagnare gli ultimi capi asciutti che ci restavano.

Durante il nostro turno serale, dalle 20 alle 24, con Giovanni ritroviamo la parola e ci raccontiamo alcune cose personali. Qualche mio viaggio. Lui del suo lavoro e delle esperienze in barca. Il mare che si calma sblocca lo stomaco e la lingua.

Si vede Venere proprio di fronte a noi. La seguiamo fino al tramonto, circa verso le 23. È esattamente sulla nostra rotta ed è francamente più semplice e romantico seguire il pianeta che si abbassa nel cielo, piuttosto che il numerino oscillante sulla bussola di rotta. Ad un certo punto tramonta. Ma si vedono altre stelle tra le nubi che corrono e ce n'è quasi sempre una buona da seguire.