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Adriatica è arrivata a Apia, Western Samoa

29 July 2002 ore 20:00

Allora ragazzi, eccoci qua! Davanti a noi, a poche miglia, le luci del porto di Apia, Western Samoa. Anche questa è fatta.

Le ultime miglia sono state veloci e stavolta Adriatica ha letteralmente volato sopra le onde. Abbiamo facilmente raggiunto i 15 nodi spinti da qualche onda un po' più grossa delle altre e grazie al generoso aliseo che finalmente è tornato a gonfiare le vele di adriatica. Navighiamo ancora con randa piena e genoa tangonato, un tipo di andatura efficace e ormai abbondantemente collaudata che ci ha accompagnato per molte miglia durante tutte le nostre traversate. L'equipaggio è un po' stanco e tutti hanno voglia di toccare terra e rilassarsi qualche ora.

Dobbiamo solo ammainare le vele – operazione non così scontata dato il mare formato - e avvicinarci all'imboccatura del porto. Dopo aver rollato il genoa, metto la prua al vento per ammainare la randa e con la barca che "balla"notevolmente terminiamo l'operazione. Alle 4 di mattina i movimenti non sono lucidissimi, bisogna stare attenti e non lasciarsi vincere dalla stanchezza ma soprattutto non abbassare la soglia di allerta anche se si è in vista delle luci del porto. Cercare di non lasciarsi prendere da quel senso di rilassatezza, di "casa"che la vista di un porto dopo tante miglia percorse t'infonde.

Per entrare ad Apia, bisogna seguire perfettamente un allineamento di 194 gradi, pena l'incaglio sicuro nei pericolosi "reef" che circondano l'entrata. L'ingresso è aperto a nord e sia per l'avvicinamento che per l'ingresso il mare è al traverso e si rolla vistosamente nelle onde che sono nate 7.000 miglia più a est, nella costa cilena. Con l'ausilio del radar identifichiamo meglio l'entrata del porto confusa con le luci della città sullo sfondo, siamo ormai a pochissimi metri dall'imboccatura e nell'oscurità si intravede la schiuma bianca dei frangenti che rompono sulla scogliera. Un'ultima occhiata all'allineamento e via, dentro la rada sicura e accogliente di Apia.

In porto troviamo numerose barche ancorate e anche noi alle 5,30 del mattino (le 18,30 in Italia) diamo fondo all'ancora e ci concediamo qualche ora di meritato riposo prima di iniziare le formalità doganali di ingresso. Lafelicità data dall'arrivo è però smorzata dalla partenza di Antonella. Per lei questa è stata l'ultima – almeno per adesso - di tante traversate fatte in nostra compagnia. Impegni improrogabili infatti l'attendono al suo rientro. E' stata un valido aiuto e un'ottima compagna di viaggio, sempre pronta ad aiutare nelle manovre come nelle relazioni interpersonali. Conoscendola personalmente da diversi anni e sapendo del suo modo di fare simpatico e disponibile, ero sicuro che si sarebbe ben integrata con il resto dell'equipaggio. L'unico che sarà contento della sua partenza è certamente "Lollo" -o come lo chiama lei "Lollone mio" - il suo eterno fidanzato.

Domani incontreremo anche Syusy, Pat e la Zoe che, un po' preoccupati,attendono il nostro arrivo a bordo di un'altra barca. Lascerò quindi il compito di redigere i diari di bordo alla penna di Patrizio, sicuramente più esperta della mia nel raccontare la vita a bordo di Adriatica.

Vi saluto con le solite informazioni sulla posizione e con il tipico augurio che si rivolge ai marinai: "...in culo alla balena!" A proposito, conoscete l'origine di questo detto? Deriva dalla caccia alle balene che si faceva in tempi passati. Una volta arpionata da bordo, la balena veniva inseguita su barche a remi, che talvolta venivano attaccate e rovesciate dall'animale, con pericolo e perdita di vite umane. Così, l'augurio quando iniziava l'inseguimento a remi era proprio quello di essere sempre dietro alla balena, cioè "in culo alla balena".

Ed a proposito di scongiuri ed amuleti, a qualcuno farebbe magari piacere sapere perchè si fanno le corna. Naturalmente, deriva dai Romani (!!). Questi erano soliti portare due anelli, uno al dito indice in omaggio alla Dea Fortuna ed uno al dito mignolo contro la Sventura. E per far vedere agli invidiosi o a chi gli voleva male che erano ben protetti, erano soliti mostrare appunto i due anelli, all'indice e al mignolo. Ed alla fine le corna finivano per farle tutti, anche chi non possedeva gli anelli!

Ciao a tutti e… al prossimo diario.


Posizione alle 05,35 locali: porto di Apia – Western Samoa.

Latitudine: 13 gradi 49 primi sud-  Longitudine:171 gradi 04 primi ovest

Direzione del vento:130 gradi Velocità: 17 nodi

Pressione atmosferica: 1.012 millibar


Marco Covre

Capitano di Adriatica

Glossario:
Allineamento = percorso sicuro dato alle navi o imbarcazioni per evitare bassi fondi pericolosi. E' costituito da due segali ( illuminati di notte)da tenere contemporaneamente sempre con la stessa visuale cioè mantenendoli sempre sovrapposti uno all'altro come in un mirino di fucile e navigando lungo la linea immaginaria che li congiunge.
Reef =scogliera di origine corallina che emerge dalle profondità arrivando fino a pochi centimetri dalla superficie. Molto pericoloso per la navigazione ma ricco di vita sottomarina.

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