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Adriatica come il Beagle!

5 December 2006 ore 12:30

Ancorati in rada a Bahia Academia.

Alla fine eccomi qui, 10.000 miglia dopo la partenza da Rosignano, pronto a ripercorrere non solo idealmente le orme di Robert Fitzroy, il comandante del Beagle che ebbe a bordo durante quasi 5 anni il 22enne Charles Darwin, scienziato in erba afflitto dal più cronico dei mal di mari. Inizia alle Galapagos la parte saliente della nuova avventura di Adriatica, che ripercorrerà - al contrario, è vero, ma ci sono valide ragioni - la stessa rotta del brigantino inglese che nel 1833 salpò da Devonport per una campagna idrografica destinata a restare nella storia.

 

Personaggio integerrimo, comandante già prima della trentina, Fitzroy era un marinaio perfetto. Inglese fin nel più profondo del suo animo, esplorò le coste del Sud America ridisegnando la maggior parte della cartografia del 19imo secolo. Grazie a lui le navi di sua maestà prima, e quelle di tutte le altre marine poi, potettero spingersi attraverso i canali della Patagonia e del Cile con maggiore tranquillità. Metodico nello scovare nuove rade, baie, approdi, nel rilevare pericoli e bassi fondali, fu anche uno degli inventori della meteorologia moderna e gettò le basi di buona parte della cartografia nautica occidentale.


Comandava un due alberi di poco meno di 30 metri in cui riuscì a stivare 77 persone con i più svariati compiti. Per fare un paragone, Adriatica è lunga 22 metri e quando siamo in 12 a bordo si soffoca per la mancanza di spazio! Ufficiali, marinai, cuochi e camerieri, 8 soldati in armi, carpentieri, 2 artigiani velai, un fabbro, un pittore (come fosse un fotografo di oggi), un cartografo, un medico (che poi sbarcò a Rio, e fu l'unico a trovarsi male al servizio di Fitzroy) e un infermiere, gabbieri e nocchieri e… un biologo con compiti di raccolta e relazione scientifica: il nostro Charles Darwin. A bordo c'erano anche 3 indigeni fungini (cioè della Terra del Fuoco) che Fitzroy aveva portato in Inghilterra durante il suo precedente viaggio perché venissero educati e apprendessero l'inglese al fine di favorire i rapporti tra le popolazioni indigene e le navi di sua maestà e un giovane missionario, di soli 22 anni, che aveva il compito di diffondere la parola di Dio tra le genti della Terra del Fuoco aprendo una missione: non gli andò tanto bene e fu recuperato dopo non molto tempo!

Insomma, un universo eterogeneo che durante 5 anni convisse, esplorando e scoprendo, su una nave che oggi, ad uno sguardo superficiale, sembrerebbe un "collegio" galleggiante: il più anziano e di gran lunga, aveva 36 anni! E non era Fitzroy… Ma torniamo a Lui. Magro, alto, elegante nei modi e coltivato nella mente, era per Darwin il perfetto esempio del Comandante di Marina. Un perfetto marinaio con ampie conoscenze scientifiche e un bagaglio culturale completo. A bordo fece imbarcare una biblioteca che contava 275 libri inclusa una copia integrale dell'enciclopedia Britannica. Nella sua cabina si trovava una raccolta di 22 orologi e cronometri da fare invidia al museo della Rolex. Gli servivano per calcolare con precisione la longitudine, che ha un rapporto strettissimo con il tempo, e quindi per perfezionare la posizione di molte isole lungo la rotta intorno al mondo.

Era al comando del Beagle già da qualche anno e aveva già effettuato una precedente campagna di successo in Sud America, sempre con compiti idrografici. Prima di questa seconda partenza, però, aveva voluto effettuare molti lavori sulla sua nave, tra cui alzare il livello del ponte per guadagnare spazio vivibile sotto coperta e appesantire la chiglia per rendere la nave più stabile. Durante il precedente viaggio, nel corso di una tempesta, aveva rischiato di capovolgersi.

Aveva anche voluto aggiungere altre "lance" a quelle già in dotazione arrivando ad averne 6 a bordo. Queste lance, che si manovravano sia a vela che a remi, erano di importanza fondamentale. Infatti servivano sia per entrare o uscire da porti e rade trainando il Beagle a remi che per effettuare le campagne di rilevamento idrografico. Funzionava così: la nave ancorava in una rada sicura e si sistemava lì per un periodo più o meno lungo. Una parte dell'equipaggio salpava con due di queste scialuppe attrezzate di tutto punto, per andare ad esplorare le zone circostanti. Queste spedizioni duravano parecchi giorni; a volte settimane e quasi sempre una delle scialuppe era comandata dallo stesso Fitzroy.

Durante queste soste Darwin aveva la possibilità di esplorare le terre circostanti la regione dove erano ancorati, e a volte, per esempio in Brasile, partì per escursioni di diversi giorni.

Nei mesi di cattivo tempo, mentre infuriavano le burrasche del Grande Sud, il Beagle se ne stava ancorato in una rada protetta ed elaborava le informazioni raccolte, disegnava le nuove carte nautiche, o selezionava e divideva i materiali raccolti da inviare a Londra per la catalogazione.

Fitzroy era molto stimato dai suoi uomini. Dell'equipaggio della prima campagna idrografica solo 7 chiesero di non ripartire. Tutti gli altri vollero essere a bordo per la nuova navigazione del Beagle. Questa è la prova delle qualità anche umane e di comando di questo giovane Comandante che aveva due soli grandi difetti: il primo, era convinto calvinista e assertore che la storia geologica della terra coincidesse con il racconto biblico, quindi che la terra non avesse più di 5.000 anni; il secondo, che gli capitò diverse volte, nel corso dei 5 anni di navigazione intorno al mondo, di vivere dei periodi di crisi e di sconforto, soprattutto quando non riusciva ad ottenere dall'Ammiragliato britannico l'autorizzazione a compiere delle spese utili alla realizzazione del suo lavoro. In quel caso, pur di raggiungere lo scopo, anticipava lui i soldi e questo lo portò alla soglia della rovina finanziaria.

Adriatica è ora ancorata nella rada di Bahia Accademia, a P.to Ayora sull'isola di Santa Cruz. Questa fu una delle 4 isole visitate da Darwin. Raccolse molti campioni di pietre, di vegetazione e di animali, ma al momento non lesse pienamente il messaggio che la natura gli stava indicando, sebbene ebbe delle intuizioni geniali. Ci vollero diversi anni, dopo il suo rientro in Inghilterra e l'aiuto di altri amici naturalisti per elaborare la "teoria" sulla Evoluzione.

Noi siamo qui, immersi in questa natura così diversa da quella mediterranea, e ci immedesimiamo nello spirito che ebbero questi uomini durante la loro visita di duecento anni fa. Foche e iguane nuotano intorno alla barca. Alcune vengono comodamente a piazzarsi nel pozzetto di Adriatica per la siesta serale. Le fregate volteggiano a pochi metri dalla testa d'albero della nostra barca, così come fecero probabilmente intorno agli alberi del Beagle, prima di tuffarsi in acqua per acciuffare la loro preda. I pellicani si battono con i gabbiani per il cibo, nonostante questo sia abbondante. Il porto pullula di barchini, lance, scialuppe che fanno la spola tra le barche, le navi e gli "Yates" per caricare e scaricare merci e persone, né più, né meno di come doveva avvenire a Floreana, che era l'unico abitato di questo arcipelago, durante la visita di Fitzroy, 200 anni fa. Tutto questo avvolge Adriatica e il suo equipaggio. Ci sentiamo testimoni della storia delle scoperte scientifiche e della navigazione di altri tempi. Siamo orgogliosi di ripercorrere la rotta che fu coperta dal Beagle. Andar per mare, ancora oggi, è una grande avventura. Probabilmente l'ultima grande avventura a portata di uomini liberi che, con i propri soli mezzi e la forza fisica e mentale, possa essere vissuta.

 

Filippo Mennuni
Comandante di Adriatica

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