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Sto partendo!

15 December 2006 ore 12:00

Carissimi, alla fine... sto partendo.

Quando mettiamo in pista un'idea (io, Syusy, Orso, Sandro e tutti gli altri nostri numerosi amici e complici) poi non abbiamo idea (appunto) di quel che comporta, di quel che succederà. Adesso che sono davvero qui a fare la valigia, mi rendo conto. Mi rendo conto dell'impresa terribile a cui vado incontro, mi rendo conto del casino che abbiamo mosso e che adesso, muovendosi a sua volta, rischia di travolgerci! Adesso mi rendo conto della responsabilità che ci siamo assunti: un viaggio lungo sei mesi, che coinvolge circa 130-140 persone, 7000 miglia di mare impossibile, 12 tappe che vanno dai 5.000 metri delle Ande ai fiordi del Canal Beagle.

Finora questo Evoluti per Caso sulle tracce di Darwin sembrava una splendida utopia, una provocazione, una idea appunto. Adesso invece Adriatica sta davvero navigando da Panama verso le Galapagos (e tra parentesi ha il vento contro, una perturbazione che ci minaccia da nord e onde alte in faccia) ed è in ritardo.

 

Adesso davvero ci siamo.

 

Tra pochissimo io parto, con Andrea Sorricaro (detto Triglia, un veterano di Adriatica che ha fatto anche una traversata atlantica) in qualità di regista-operatore, e con Marco Schavina (detto Orso, credo che non abbia bisogno di presentazioni) in qualità di stratega turistico. Durante il viaggio aereo ci incontreremo col gruppo dell'Università di Roma Tor Vergata, coordinato dal Professor Gabriele Gentile, biologo-avventuroso, amante delle iguane.

E poi ci raggiungeranno gli ingegneri dell'ENEL, per confrontarci sulla sopravvivenza umana, cioè sulle idee che, in tema di energia, potranno "salvare il mondo", in prospettiva, dalle varie catastrofi ecologiche che incombono sull'umanità. Umanità che - me lo ha insegnato Darwin - è arrivata sulla terra per caso e, non per caso, potrebbe estinguersi, senza che la terra ne risentisse (anzi!).

Poi ci raggiungerà Flavio Tucci (detto Flavio Tucci) come secondo regista operatore (anche lui velista, ha documentato tutto il recente viaggio di Adriatica ai Caraibi), assieme a due grupponi universitari, provenienti da Bologna (Marco Passamonti) e da Siena (Francesco Frati). Assieme a loro gireremo le isole, assieme a loro visiteremo i luoghi di Darwin, rincorreremo le iguane, vedremo le tartarughe giganti, cercheremo i famosi fringuelli che con i loro becchi hanno dato a Darwin lo spunto decisivo per formulare le sue teorie.

Insomma: devo cominciare a fare mente locale su questa impresa, che dovrebbe servire a divulgare soprattutto il fascino della Scienza.

Mi sono messo in valigia gli appunti, il Diario di Darwin, i libri di Guido Barbujani e di Telmo Pievani. Ho anche un riassunto dell'editoriale Scienza di Trieste, ho la mappa dell'editore Motta, ho anche un libro di Luca Novelli, un'altro edito da Codice di Eldredge, e penso anche di prendermi un numero di Tex per sentirmi un po' confortato.

Dopo di noi, alle Galapagos, arriva anche un gruppo di... bambini. Si tratta di una decina di ragazzini di circa 10 anni, figli di scienziati. Guida il gruppo di genitori e figli, una nostra amica con suo figlio, Paola Catapano, del CERN. Anche loro filmano e poi racconteranno, assieme a noi.

Torno (spero) a Natale, poi Adriatica parte dalle Galapagos e arriva in Cile, dove dovrà esserci ad aspettarla Mario Tozzi, poi Mario torna a casa e arriva Syusy con un altro gruppo dell'Università di Bologna, guidato dallo tsunamista-maremotologo Tinti, poi in febbraio tocca ancora a me... ecc ecc.

 

Perchè ho contribuito a mettere in piedi tutto questo casino???

 

Mah... un po' per caso. Ma il caso - me l'ha spiegato il mio amico Guido Barbujani, genetista evoluzionista - è uno dei fattori chiave dell'Evoluzione! Perchè credete che stia succedendo tutto questo can can contro il povero Darwin? Ma perchè ha dimostrato che, se siamo al mondo, è appunto "per caso". Ed è questo ruolo del caso (contrapposto alla creazione consapevole di un Dio, al destino, a tutto ciò che "sta scritto") che scandalizza e che provoca le reazioni dei creazionisti. Non riusciamo a rassegnarci ad essere "uomini per caso", ma nel mio caso si tratta di una vocazione al caso, praticamente non ci faccio nemmeno più caso, per cui, sarà il caso che mi assuma le mie responsabilità.

Insomma, cari amici, amici cari, addio! Chiudo il gas e vado via.

Se, alla fine di tutto, quando spero saremo in onda in TV, anche un solo bambino deciderà che da grande vuole fare il ricercatore anziché il calciatore, tutto questo avrà avuto un senso...

 

Patrizio

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