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Sbarco a Kuna Yala

11 November 2006 ore 19:30

Posizione: 9°35'72N e 78°46'4W
All'ancora davanti a Cayo Holandes. Ore 19:30 Local Time. Vento da 45° a 10 nodi.

 

Sùli: no
éye: si
panevaro: a domani
mueganvì: buongiorno


Queste sono alcune delle parole che Julio, il capo dell'isola, ci ha insegnato.

E' stato a bordo con la moglie e la figlia per ricambiare la visita che i nostri ragazzi avevano fatto oggi al villaggio. Solo 5 capanne, abitate da 3 nuclei famigliari di 22 persone in tutto. Ma una comunità fiera e orgogliosa delle proprie radici: "Non siamo San Blas! Quello è il nome spagnolo. Noi siamo Kuna e questa regione si chiama Kuna Yala!" Afferma con sicurezza questo piccolo uomo che gestisce due isole gemelle del gruppo Cayos Holandeses.

Appena arrivati ci erano venuti a salutare e a proporre i magnifici tessuti di produzione locale: i Mola. Li producono sovrapponendo tre o più tessuti di vario colore ritagliati e cuciti insieme e poi ricamati con figure naturali o antropomorfe. E i loro braccialetti di perline. Lunghi più di un metro, si portano attorno al polpaccio arrotolati a spirale. Vivono di commercio, coltivazione di noci di cocco, pesca. Vivono bene. Tanto che Julio, che ha vissuto per molti anni a Colon e a Panama, lavorando per gli americani della "Zona", cioè del Canale, che fino a pochi anni fa era zona franca a controllo USA, ha deciso 8 anni fa di tornare su questa isola, che per metà appartiene alla sua famiglia.

Parla Kuna, Spagnolo, Inglese e qualche parola di italiano, tra cui "Totti", "Campioni del mondo" e "ciao". Ci tiene che i figli apprendano almeno spagnolo e inglese, anche se resteranno sull'isola. Vuole che possano comunicare e imparare. Vuole che possano comprendere ciò che racconta la radio di ciò che accade nel mondo.

Hanno costruito il villaggio sul lato esterno di un cayo stupendo, fitto di palme, per ricevere il fresco aliseo che giunge direttamente dal Mar dei caraibi. Il brontolio costante delle onde che frangono sul Reef si accompagna al fischio leggero del vento nelle canne di bambù. Un pozzo al centro del villaggio che è la loro riserva d'acqua per un mese. Altrimenti vanno in canoa, a remi o a vela, sulla costa continentale, a una decina di miglia più a sud, su delle canoe costruite scavando dei tronchi d'albero trovati sui monti della cordigliera centro Americana. Avanzano con agio, il remo come timone, in tre o quattro sgottando acqua con una mezza noce di cocco. Lì esistono dei fiumi di acqua dolcissima con cui riempiono le taniche.

Gli scambi sono vivaci tra le isole. Pescatori e commercianti ogni giorno fanno la spola per vendere, comprare o solo scambiare oggetti e merci. I turisti sono abbastanza numerosi. Barche a vela e alcuni barconi da mini crociera che portano fino a 90 persone. Ma questi sono rari. Sono gli Yankees che comprano senza chiedere. Meglio le barche come Adriatica. Inviti a bordo. Domande interessate alla scoperta delle rispettive storie, vite, culture. Domani andrò a terra a ricambiare la visita e "fumeremo" insieme con la sua pipa di cocco. E' una prerogativa degli amici, fumare insieme. Gianluca ha chiesto di uscire a pesca con loro. E' stato un sì senza esitazione. Alle 8 domattina verranno a prenderlo e anche Davide vuole andare.

Gianfranco invece si cimenterà in prove di acrobazia con il Kate Surf. Dove siamo ancorati l'aria non è sufficiente, ma dall'altra parte, tra la spiaggia e la barriera, l'aliseo è forte e il mattino ideale per questo sport.

Adriatica si riposa e si gongola affidata alle cure di Ricardo. Dopo le prime 900 miglia ha già bisogno di qualche attenzione. Lo aiuto. Tutti lo aiutiamo. Ma per me e lui questi primi giorni dopo mesi di lontananza sono il riscoprire una cara amica di cui si conoscono difetti e pregi. Ci ritroviamo. Rimettiamo gli oggetti al posto dove li avevamo lasciati e ci sembra il più logico. O comunque il più adatto al nostro modo di navigare. Altre mani e altre cure, durante i mesi di Rotta Verde, hanno fatto a modo loro. Le navigazioni di vacanza si tramutano in mesi di navigazione d'altura: una preparazione diversa per una vera spedizione.

Ora la riprendiamo in mano noi, l'equipaggio che l'ha accompagnata da Rosignano ai Caraibi la scorsa primavera attraverso l'Atlantico per 6000 miglia. Da Curaçao torneremo in Mediterraneo, ma circumnavigando l'America del Sud. Panama, Galapagos, Perù, Cile, Argentina e Brasile. Forse potremo passare Capo Horn, se la meteo ce lo permetterà e se il tempo non sarà tiranno: il nostro programma di navigazione è serratissimo.

Ma questo ve lo racconterò giorno per giorno. Per ora ci godiamo questo spendido ancoraggio. Menu della sera: tagliolini al sugo di aragosta. 15 euro per 10 aragoste, un regalo!

La parola ai VpC ospiti a bordo.

Buon vento.

 

Filippo Mennuni

Skipper di Adriatica

 

Dal diario di Salvatore, Velistapercaso

 

Cinque giorni e cinque notti di navigazione senza toccare terra, ne vederla da lontano, al centro di un disco di acqua di dieci miglia di diametro che trasla insieme a noi nel mar dei caraibi, e basta. Giorno e notte Adriatica non si ferma e la vita a bordo tambien; la regola è semplice: si seguono i bisogni primari tra i quali quel "miracolo della natura" che si chiama appetito che si rinnova più volte al giorno, forse anche troppe, e non manca il modo di soddisfarlo. Poi ci sono le attività di navigazione con turni di guardia di tre ore, la cucina, le pulizie personali e le attenzioni per Adriatica di cui tutti ci curiamo.

Adriatica, ora, è all'ancora in un groviglio di barriere e atolli corallini coperti di palme da cocco, gelsi e mangrovie, disseminate lungo la costa panamense.

Adriatica è all'ancora, stanca, e respira delicatamente al ritmo della risacca, prende fiato, cerca conforto, vuole cure. Ha lasciato fuori dal reef cinque giorni di duro lavoro, di vela e di motore (... già il motore ...) di vento e di mare come solo l'oceano sa richiedere.

Adriatica è all'ancora e ripensa anche ai momenti di pace di questi giorni, vissuti eppur difficili da raccontare, come aurore e tramonti, stellate notturne e scie luminose di luna calante ogni notte di più.

Fate silenzio. Adriatica sta riposando all'ancora a Kuna Yala, si gode una notte prima di riprendere il suo cammino.

 

Salvatore

Velista per Caso tappa Curaçao-Panama

 

Dal diario di Davide, Velistapercaso

 

Della giornata trascorsa alle isole Kuna Ala ciò che mi è rimasto più impresso non è lo splendido Cayo Holandeses con la baietta verde turchese di fronte all'ancoraggio di Adriatica, ma è stato l'incontro con i Kuna, iniziato con la contrattazione dei loro manufatti la mattina, proseguito nel pomeriggio nel loro villaggio e conclusosi verso sera nel pozzetto di Adriatica, col Julio, il capo villaggio, e la sua famiglia: cercando di capire e conoscere la loro cultura e il loro modo di vivere, sorseggiando Rum, ho la sensazione di essere stato contaminato dalla loro felicità. La felicità di vivere spensierati, in un mondo, le loro isole, senza problemi!

 

Davide

Velista per Caso tappa Curaçao-Panama

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