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Milano Bicocca: Telmo Pievani & co.

Dal 16 febbraio al 2 marzo Evoluti per Caso torna per una tappa terrestre in Ecuador, da dove era partito il progetto (ricordate le Galapagos?). Non c’è Adriatica, quindi, che si trova a latitudini molto più basse tra i canali cileni. L’itinerario prevede tanti spunti e temi, da una visita all’ospedale transculturale Jambi Huasi, a Otavalo, fino a un approfondimento sulla filiera delle banane, con la collaborazione di Altromercato.

Come al solito abbiamo il piacere di presentare i protagonisti di questa tappa, l’epistemologo Telmo Pievani e i ricercatori del suo team, Valeria Sala ed Emanuele Serrelli.

 

Abbiamo già conosciuto Telmo Pievani a proposito del portale dell’evoluzionismo Pikaia.eu di cui è direttore scientifico. Lui è filosofo della scienza, si è laureato a Milano e specializzato negli Stati Uniti. Negli USA ha condotto ricerche in filosofia della biologia e teoria dell’evoluzione sotto la direzione di Niles Eldredge e di Ian Tattersall presso l’American Museum of Natural History e la Columbia University di New York. Oggi è professore di Epistemologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli studi di Milano Bicocca. Alle sue spalle il professor Pievani ha una carriera di tutto rispetto: ha pubblicato vari saggi e articoli scientifici su riviste internazionali e italiane, ha scritto dei libri come Homo sapiens e altre catastrofi. Per un’archeologia della globalizzazione (Meltemi, Roma, 2002), ha fondato il Grico – Gruppo di Ricerca su Immaginario, Evoluzione e Conoscenza presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, insieme a Fulvio Carmagnola e Marco Senaldi. All’interno del Grico dirige il Laboratorio di Filosofia della Biologia. Dal 2003 è coordinatore scientifico del Festival della Scienza di Genova, per la parte relativa a convegni e conferenze. È segretario del Comitato Scientifico Internazionale della Enciclopedia Storica della Cultura Italiana (Grandi Opere Utet – De Agostini) e membro dell’International Research Group on Evolutionary Hierarchy Theory diretto da Niles Eldredge, presso l’American Museum of Natural History di New York.

Impressionante la lista di collaborazioni e supervisioni di testi scientifici: ha coordinato la redazione scientifica della rivista Pluriverso (RCS Libri, Milano) dal 1996 al 2001, è co-autore di Il management dell’unicità (Guerini, Milano, 1999; con G. Varchetta), Pulp Times (Meltemi, Roma, 2003; con F. Carmagnola) e Sotto il velo della normalità (Meltemi, Roma, 2004; con P. Barbetta, M. Capararo). Ha curato l’edizione italiana di opere di Richard Dawkins, di Niles Eldredge, di Stuart Kauffman, di Ian Tattersall, di Susan Oyama, di Kim Sterelny, di Edward O. Wilson e di altri filosofi della biologia ed evoluzionisti. E’ il curatore dell’edizione italiana del testamento scientifico del biologo e paleontologo di Harvard Stephen J. Gould, La struttura della teoria dell’evoluzione (Codice Edizioni, Torino, 2003).

 

I ricercatori  Valeria ed Emanuele:

 

Valeria Sala. Milanese, cresciuta tra la nebbia sui campi e l’orgogliosa operosità dei miei concittadini, ho sempre avuto sete di paesaggi sconfinati e avventure, e dopo le prime, iniziatiche, peregrinazioni europee, già studentessa universitaria, sono stata irrimediabilmente stregata dai paesi equatoriali.

Innamorata dei colori, dell’aria ferma e dell’umida selva, sono stata in America Latina, e poi, ripetutamente, in Asia. “Girerò tutto il mondo…”, mi dicevo e mi ripeto, cercando di fare del mio meglio per conoscere e carpire i segreti intimi della diversità, biologica e culturale, in cui tanto amo immergermi. Diversità da amare, capire, custodire, difendere.

Laureata in biotecnologie, ho studiato come depurare aria e terreni con l’aiuto di alcuni ceppi batterici dotati di particolari vie metaboliche. Potrà sembrare strano, ma è così: tra gene-fobia e gene-filia, senza preconcetti, scientifici o ideologici, c’è spazio per star comodi e viaggiare più leggeri… Ci sono modi e volontà di utilizzare le tecnologie genetiche per rimediare ai danni dell’inquinamento, immaginando forme più sagge e rispettose di usare conoscenze, abilità e risorse.

Così, per pensare a come, e per dire come si possa usare la scienza per costruire, conservare e per tutelare ora la salute umana, ora quella ambientale, ho smesso il camice per dedicarmi alla ricerca teorica e alla divulgazione. Dopo l’iniziale stordimento provocato dal balzo nel nuovo ambiente, ho cominciato a saggiare nuovi percorsi, trovandomi, in fase esplorativa, a riflettere su scienza, filosofia, educazione, bioetica, salute, evoluzione e sesso degli angeli... Ho scelto il sesso degli angeli: evidentemente non mi ero ripresa dallo stordimento. Ora sono dottoranda in Scienze Umane, mi occupo di educazione in medicina, e tra libri di filosofia, scienza e sociologia, seguirò la carovana di Velisti per caso in questa avventura. Una bella virata, per usare un termine nautico…

Una virata che mi riporta all’inizio, al viaggio e all’origine delle specie, alle terre che mi hanno stregata e al senso comune milanese, che cercherò di non mettere da parte durante questo viaggio, per poter dare il mio contributo alla divulgazione di tematiche importanti, dalla conservazione della biodiversità, biologica e culturale, alla lotta alla biopirateria.

 

Valeria, biotecnologa

Evoluta per Caso

 

 

Emanuele Serrelli (Milano, 1978). Laureato in Scienze dell'Educazione nel 2003. Fa l'educatore nei servizi sociali di Milano:

- da tre anni in una comunità alloggio per adolescenti in difficoltà a Milano;

- in precedenza per quattro anni come assistente domiciliare e in un centro diurno con ragazzi disabili;

- agli albori, come volontario, con bambini, ragazzi e giovanotti di ogni età.

Fa il formatore:

- comincia quando, nel 2000, si presenta l'esigenza di preparare giovani animatori a sostituire una "vecchia guardia" (che ormai aveva altri impegni) e scopre una passione da coltivare!

Scopre che il formatore non è un "super-educatore", ma un ruolo, una posizione nella relazione, dalla quale si possono proporre attività e focalizzazioni "altre"... e comincia la sua attività di ricerca-azione nei gruppi. Nel 2005 incontra il Centro Panta Rei (www.centropantarei.it), si iscrive al Master triennale in Counselling (indirizzo sistemico costruzionista) ritenendolo una via per connettere (se non unificare) tutto quello che stava facendo: epistemologia, biologia, formazione, educazione. Sempre nel 2005 viene coinvolto da Elio Meloni e dai suoi amici nella costruzione della rete Fareformare (www.fareformare.it), con la quale sta lavorando a pubblicazioni[1] e progetti di formazione.

Fa l'epistemologo:

quando, nel 1998, si iscrisse alla neonata Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Milano Bicocca, Dipartimento di Epistemologia ed Ermeneutica della Formazione, fondato dal prof. Riccardo Massa, lo fece sulla scorta della esperienza educativa... non avrebbe mai pensato di appassionarsi così tanto allo studio, cominciando proprio dal corso di Filosofia dell'Educazione. Con Mauro Ceruti - seguendo le sue lezioni e leggendo il suo La danza che crea - incontra l'epistemologia, ovvero lo studio della conoscenza, che non lo lascerà più...

Con Telmo Pievani, succeduto a Ceruti, comincia un lavoro di ricerca che lo porta a essere tra i fondatori del GRICO (Gruppo Interdisciplinare di Ricerca sulla Complessità, diventato poi "su Immaginario e Conoscenza", che ha portato anche a una pubblicazione[2]) e di Pikaia - il portale dell'evoluzionismo (www.pikaia.eu). L'epistemologia sistemica e della complessità è sempre stato lo sfondo culturale del gruppo: epistemologia generale, filosofia della biologia, cibernetica, teoria dei sistemi, epistemologia sperimentale, scienze cognitive, psicologia dell'apprendimento.

Si laurea nel 2003 una tesi sui ciclidi africani - ma con un interesse nettissimamente epistemologico. Si intitolava "L'ecologia dell'evoluzione: il pluralismo evolutivo letto attraverso un caso di radiazione adattativa", ed esaminava i molti "sguardi" attraverso i quali questi pesci vengono visti e organizzati all'interno di una "rete di osservatori" che vede ecologi, genetisti delle popolazioni, naturalisti, pescatori tanzaniani, acquariofili ecc. all'opera su uno stesso "oggetto" di conoscenza. Il pluralismo evolutivo veniva poi interpretato come una ristrutturazione epistemologica che riesce ad integrare i diversi sguardi ripensando il funzionamento stesso della conoscenza: ogni sguardo è in sé coerente e valido, ma poiché la conoscenza è organizzazione attiva della realtà, quest'ultima non viene esaurita. Poi Telmo gli affida il monumentale lavoro di ricerca sul popolamento dell'Italia prima della romanizzazione per la Storia della Cultura Italiana di Luigi Luca Cavalli Sforza, ora in corso di pubblicazione [3, 4].

Intanto, essendo essenzialmente un formatore, ha sempre voluto fare lezioni e seminari elaborando tecniche interattive per insegnare l'epistemologia [5]. Inoltre segue diversi laureandi sulla teoria sistemica applicata ai contesti educativi, all'apprendimento, alla comunicazione, al rapporto uomo-animale... e poi sull'evoluzione della cultura. Questa storia porta, tra le altre cose, al sito di ricerca su epistemologia e formazione www.epistemologia.eu curato da Emanuele e da alcuni suoi amici e collaboratori.

 

Emanuele, epistemologo

Evoluto per Caso

 

Le pubblicazioni citate da Emanuele:

[1] E. Serrelli, "Conoscere come conosciamo... un kiwi. Laboratorio epistemologico", in Saperi e sapori della formazione (a cura di Elio Meloni e Valerio Beretta) ed. Monti.

[2] E. Faravelli, E. Cianci, E. Serrelli, D. Suman (2006, a cura di), L'evoluzionismo dopo il secolo del gene, Mimesis, Milano.

[3] E. Serrelli, C.B. Serrelli, "Dizionario del popolamento dell'Italia prima della romanizzazione", in Storia della Cultura Italiana, a cura di L.L. Cavalli Sforza.

[4] E. Serrelli, "Popoli, nomi e nominatori. Un dizionario del popolamento", in Storia della Cultura Italiana, a cura di L.L. Cavalli Sforza.

[5] E. Serrelli, "'Esercizi di conoscenza': comunicare la scienza con i laboratori epistemologici", in Atti del IV Convegno Nazionale sulla Comunicazione della Scienza, ICS, Sissa, Trieste.

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