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Dal diario di Federico, evoluto per caso

11 January 2007 ore 12:00

Federico è uno studente del gruppo di ricerca del professor Marco Passamonti, che ha guidato Pat alle Galapagos per delle rilevazioni naturalistiche nei luoghi di Darwin. Leggiamo il suo resoconto dell'esperienza di studio e di viaggio.

 

Alexander von Humboldt descrisse le genti latinoamericane che abitavano l'attuale Ecuador come uno "strano popolo, che vive in povertà su montagne d'oro". La nostra pur breve permanenza sulle isole Galapagos ha permesso anche a noi, antropologi più per modo di dire che per caso, naturalisti d'elezione, di subodorare le contraddizioni di queste terre così diverse e lontane dalla nostra cara Europa.

Il lussureggiare della natura, inteso soprattutto come abbondanza e spontaneità degli animali, fa da contraltare alla semplicità ed a volte alla povertà della vita dell'uomo, uomo che ha cercato di mantenere intatto il più possibile questo patrimonio ambientale, storico e culturale, ma che dove si è stabilito ha sconvolto ogni equilibrio; uomo turistico padrone di alberghi, armatore di navi, venditore di peluche a forma di iguana distinto dall’uomo contadino che attende dalla terra il suo cibo e manda i suoi bambini a scuola lontano; uomo abbronzato e muscoloso istruttore di surf su lattee spiagge od uomo dell'interno delle isole, autoctono di un ecosistema estraneo, di piante venute da paesi diversi, di animali allevati da altre culture.

Così nei campi le mucche agitano torpidamente la loro coda brucando l'erba che le tartarughe, poco lontano, sotto i giganteschi carapaci, strappano con lento stillicidio dal suolo. Certo non è comune vedere insieme questi due animali, così come non è normale vedere persone bruciate dal sole a fianco di teneri pinguini bianchi e neri pronti a gettarsi in acqua.

Le isole Galapagos rappresentano uno dei sogni e delle leggende di ogni biologo sano di mente, avvezzo alle memorie darwiniane ed alle teorie biogeografiche; il Parco accontenta prodigo tutti coloro che desiderano fare indigestione di otarie e sule, ma quanto accontenta i suoi abitanti? C'è da auspicare che lo sviluppo economico del paese possa aiutare i galapagueñi ad instaurare un nuovo equilibrio con i coni vulcanici di così debordante splendore. Attualmente l'economia è in mano a pochi industriali del turismo ed il Parco accoglie ogni anno molti più visitatori di quanti sarebbe consigliabile accoglierne dal punto di vista conservazionistico. Il lavoro della Stazione di Ricerca Charles Darwin non può controbilanciare l'afflusso di migliaia e migliaia di visitatori in "sovrannumero ecologico".

Questi sono i problemi che abbiamo riscontrato in questi brandelli di basalto così diversi oggi da come li vide Darwin ormai quasi due secoli fa, ferma restando la straordinaria bellezza e la gagliarda fierezza della natura in questi luoghi, che credo difficilmente potremo dimenticare.

 

Federico Plazzi

Antropologo, Evoluto... per Caso

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