Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Adriatica in rotta per Mar del Plata

13 January 2014 ore 18:00

di Filippo Mennuni. 


Al largo della costa Argentina, in rotta per Mar del Plata

A bordo di Adriatica


Finalmente in mare. Finalmente l'acqua scorre sotto la chiglia della nostra barca e la prua punta a Sud. Partiti ieri da Piriapolis, costa meridionale dell'Uruguay, abbiamo trovato un bel vento teso da Est sui 20/25 nodi. Da subito ho deciso per la randa con due mani di terzarolo e 1700 giri di motore. Avevamo bisogno di fare velocità e di ricaricare a fondo le batterie, che per qualche giorno sono state abbandonate a se stesse durante i lavori a bordo.

A Piriapolis eravamo attraccati a un pontone galleggiante senza nessun servizio e non potevamo collegarci a terra con le utenze. Ma soprattutto vogliamo arrivare al più presto a Mar del Plata dove ci aspettano alcuni membri dell'equipaggio e la comunità italiana locale.

Il mare è benevolo, ma l'onda formata sui due metri e mezzo non permette al pilota automatico di gestire la navigazione. Quindi al cambio di timoniere, quando Giorgio passa le consegne a me, ho iniziato a timonare godendomi alcune surfate sui 10 nodi. La media per tutta la notte è stata superiore ai 9 nodi. La barca aveva una tendenza a orzare e mettersi di traverso all'onda. Per questo ho srotolato alcuni metri di fiocco: la pressione del vento proveniente da dietro sulla vela di prua ha l'effetto di "tirarti per il naso". Adriatica è diventata immediatamente più stabile.

 

La luna era già alta dopo il tramonto. Una bella luna bianca che ha rischiarato la coperta e le vele. La sua scia si è fatta via via più argentea, man mano che l'astro scendeva. Ho scelto una stella, alta una cinquantina di gradi sull'orizzonte, e l'ho seguita. Quando a mezzanotte Ricardo mi ha dato il cambio quasi non avevo voglia di lasciargli il timone.

Passaggio di consegne, le solite frasi tecniche: "Nessun traffico, vento da ENE che tende a girare in poppa; attento alle onde bastarde che arrivano ogni dieci minuti: sono parecchio alte e frangono proprio dietro la poppa. Hanno voglia di giocare e spingono forte. Anticipale."

"OK Capi!, RR a todo. Buena noche..."

Rientro, guardo l'ultimo bollettino arrivato con il Navtex (tutto bene, confermate le previsioni), c'è un avviso: "Warning to mariners; Mar Argentino, Golfo de San José; Sailing vessel sunk: La Rosa Salvaje". (sunk sta per... affondato!).

Ho sempre saputo che le notizie in mare sono essenziali, dirette, precise. Ma per un momento mi fermo a pensare a questa barca a vela, al suo equipaggio, alla navigazione che stavano compiendo lungo la stessa nostra rotta, un po' più a Sud. Improvvisamente qualcosa è andato storto e la barca è andata giù. Un'aventura si è chiusa e forse qualcuno ci ha lasciato la vita. Sicuramente sono finiti sogni e progetti. In tre righe su una striscia di carta termica ho letto la fine di una storia.

 

Prima di buttarmi in cuccetta faccio il giro del comandante. Controllo della sala macchine, controllo delle sentine, verifica dei livelli di carica delle batterie, verifica che tutto sia ben rizzato. Mangio una mela, anzi mezza. Lo stomaco non ne vuole di più.

Do un'occhiata a prua, dove Guillermo dorme di traverso per evitare di rollare come una bottiglia abbandonata in coperta. Tutto bene, lui dormirebbe ovunque. Giorgio è chiuso nella sua cabina e sicuramente sta già sognando.

La barca va avanti tranquilla nel concerto di rumori tipici della navigazione.

Ogni due ore mi sveglio e do un'occhiata fuori. E' normale per me farlo. Quando il tempo è cattivo lo faccio ogni ora oppure non dormo affatto, allungato in cuccetta a spiare ogni rumore anomalo o le voci dell'equipaggio quando manovra. La barca parla al marinaio e ogni suono è una parola. Se la ascolti ti chiede quello di cui ha bisogno. Oppure ti dice di stare tranquillo, che tutto va bene e Lei è comoda.

 

La notte è passata. L'alba è stata stupenda. Vento e mare in calo, alle 4 e mezza già si annunciava l'aurora. Il turno è ora a Guillermo. Ric, per evitare il rollio, si è messo a dormire sul pavimento, incastrato tra la cuccetta e la paratia, con la testa sullo stipite della porta e una gamba in alto. Ho conosciuto solo Eta Beta, personaggio di Disney, che riuscisse a dormire in modi più scomodi. Ma Ric è famoso per questo. Coloro che hanno navigato su Adriatica durante la Rotta di Darwin lo ricordano accucciato durante le burrasche più forti sotto la scaletta di accesso alla sala macchine, un luogo dove nemmeno un gatto potrebbe dormire. E lui ci si trovava benissimo!

Giorgio da il cambio a Guillermo. Io do il cambio a Giorgio. Alla fine della mia guardia decido di strambare e chiedo aiuto ai ragazzi. Arrotola il fiocco, che non passa per via dello stralletto della trinchetta. Ora tocca alla randa. Libera la ritenuta, lasca la volante sopravvento, recupera scotta, stramba, lasca scotta, ricazza la ritenuta dopo averla spostata sull'altro bordo, cazza la nuova volante. Riapri il fiocco. Ora sistema tutto. Le cime sempre in ordine.

Siamo in rotta per 242°. Quasi diretti su Mar del Plata.

ETA (cioè... orario stimato di arrivo) le 23:00 ora locale.

E' ora di mangiare qualcosa.

A presto Velisti per caso; a presto Pigafettiani di tutto il mondo.


Filippo Mennuni


Aggiornamento Bollettino Meteo da NaviMeteo

Oggi le condizioni sono discrete grazie all'anticiclone di Sant'Elena che andrà però indebolendosi, defilando ad E di 055°W nella seconda metà della giornata.

Il mare lungo contrario da SSE attorno a 1m si orienterà gradualmente da E. I venti invece resteranno favorevoli da NE e prevalentemente moderati, ma l'avvicinamento finale Mar del Plata sarà più ventoso con mare in aumento a molto mosso attorno a 1.5m.

Domani la pressione si abbasserà a 1010 hPa e per la discesa verso Puerto Madryn resteranno intermittenti i venti da NNE, a tratti freschi, diventando più rafficati (25-30 nodi) dalle 00UTC alle 06 UTC di mercoledì.

 

 Powered by
logo navimeteo 

Commenti

Per tranquillizzarvi i due canadesi del La Rosa salvaje che è affondata sono stati recuperati dalla Prefettura Marittima. Il naufragio è avvenuto a 23 miglia da Capo Blanco. La barca è affondata l'equipaggio aveva adeguato abbigliamento ma ha avuto sofferenza per ipotermia. Uno di loro aveva una ferita non importante alla testa. Le loro prime parole sono state che la loro barca sembrava una barchetta di carta.... Causa dell'affondamento le condimeteo. Buon vento

inserito da Gianni Bernard il 15/01/2014 alle 09:27

Grazie Gianni per questo aggiornamento. Meno male che i due sono salvi!
Questa é l'unica cosa che conta davvero.
Fil

inserito da Filippo il 24/01/2014 alle 17:04

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]