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Adriatica arriva a Santiago di Cuba

13 March 2002 ore 20:00

Siamo arrivati davanti all’ingresso della Baia di Santiago, e ci hanno chiamato per radio. L’Europ Assistance aveva allertato le autorità e un medico, perché gli era giunta voce che avevamo un ferito a bordo. Ma non ero io… Giovanni fin dalla traversata atlantica aveva una fastidiosa cisti sul lobo di un orecchio, che si era infettata. Si era fatto visitare, sempre tramite Europ Assistance, ad Antigua, dove glielo avevano siringato per poi sottoporlo ad una terapia antibiotica. Poi, avendo comunicato le tappe previste del nostro viaggio, è stato seguito passo passo e controllato da un medico in ogni porto. Mica male. Questa solerzia ci fa sentire più sicuri.

 

I controlli medici, comunque, a Cuba non sono mancati: prima ancora che attraccassimo sono saliti a bordo un medico, un veterinario e una biologa nutrizionista, per verificare che non portassimo nulla che potesse essere infetto. La biologa ha messo i sigilli ai resti del nostro Prosciutto di Parma, che qui non si può importare né consumare. Nessun problema invece col Parmigiano-reggiano, che però purtroppo è finito. Il veterinario ha girato per la barca per verificare che non ci fossero delle zanzare o altri animaletti, tipo blatte o scarafaggi.

 

Poi, una volta attraccato, c’è stata l’ispezione della polizia, della finanza, delle autorità portuali e di un tecnico delle telecomunicazioni, per vedere che cosa abbiamo a bordo. In tutto sette persone. Ci hanno sigillato il gps portatile. Alla fine tutto bene, tra l’altro sono stati gentilissimi. Mi sono precipitato in città (che da qui, dalla Marina, dista 6 chilometri) all’albergo dove sapevo avrebbero dovuto esserci Zoe e Syusy, con Orso e Giuseppe. Ci sono andato con un taxi. I taxi hanno il regolare tassametro in dollari, una corsa costa circa 11-12 dollari. Avevo provato a telefonare, ma al telefono e col telefono, a Cuba, si combina poco.

All’albergo niente, non c’erano. Dopo vari appuntamenti mancati alla fine ci siamo visti qui al Marina… e ho abbracciato Zoe.

Dopo un mese e mezzo ho trovato una ragazzina cresciuta, deliziosa. 

Zoe: ovvero l’unico vero cruccio che mi ricordo d’aver avuto in queste settimane, lontano da casa. L’unica che mi sia veramente mancata, al di là di tutti gli altri affetti, al di là di altre persone, che posso anche non vedere, perché so che stanno conducendo la loro esistenza parallelamente alla mia. Ma Zoe no, non mi scorre parallela, lei mi scorre dentro. Adesso che è a bordo starò molto peggio, per la paura che possa stare male o che possa farsi male. Ma son troppo felice di poterla coccolare. Le ho raccontato un po’ del mio viaggio, ma soprattutto si è fatta raccontare la favola dei 7 capretti, dei 3 porcellini e della Casina degli Orsi.

Sono arrivate Zoe e Syusy, se ne vanno i Lunapop, se ne va Paolino, assieme a Orso e a Giuseppe che hanno accompagnato Syusy nel suo viaggio a terra per Cuba, da L’Avana qui a Santiago.

 

Al posto di Paolino, come addetto alla caccia di immagini, arriva Roberto, detto guarda caso anche lui Robertino. Un operatore che abbiamo conosciuto girando la pubblicità. Non ha mai lavorato con Turistipercaso, ma è uno bravo, sono sicuro che si adatterà al nostro medoto folle. Però, per Paolino, mi dispiace moltissimo. Deve tornare per altri impegni presi da tempo. Spero che torni presto a bordo.

 

Patrizio

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